I Cfo al cospetto del cambiamento del leasing

Un software di Ibm provvede a gestire coerentemente gli asset immobiliari.

Ibm ha realizzato un software di business analytics per aiutare i direttori finanziari e i responsabili delle attività immobiliari a prepararsi alle nuove normative riguardanti i beni in leasing.
In base alle norme contabili proposte dal Financial Accounting Standards Board (Fasb) statunitense e dall’International Accounting Standards Board (Iasb), che saranno ultimate nel 2012, i beni aziendali in leasing, come  immobili, veicoli e altre attrezzature, dovranno essere registrati nello stato patrimoniale come immobilizzazioni.

La cosa riguarda in particolare le società S&P 500, che dovranno inserire il valore dei loro leasing nello stato patrimoniale, con un conseguente carico medio stimato di oltre 1 miliardo di dollari di nuovi asset.

Tale regolamento potrebbe diminuire i risultati delle loro performance finanziarie, espresse in termini di rapporto indebitamento/mezzi propri e rendimento delle attività.

Il nuovo software di Ibm aiuterà le aziende a gestire questo cambiamento in ambito contabile. Il software Tririga ha funzionalità di business analytics, che forniscono visibilità sull’impatto a livello di stato patrimoniale e conto economico; ipotesi finanziarie e controlli di revisione per i leasing sia di immobili sia di attrezzature; e automatizzazione dei processi di revisione e approvazione della gestione, con lo specifico intento di aiutare le aziende a orientarsi nel nuovo regolamento.

Il software fornisce modellazione strategica dello scenario delle facility, per aumentare il rendimento delle attività immobiliari in leasing.
Può fornire controlli operativi, come avvisi in date critiche, elaborazione dei pagamenti e ipotesi finanziarie per le proprietà immobiliari e le attrezzature in leasing, in un’unica piattaforma; fornire l’analisi dell’impatto sullo stato patrimoniale e sul conto economico di decisioni di leasing immobiliare complesse, ad esempio 10 anni con due opzioni di rinnovo rispetto a 20 anni; aiutare a predire la domanda futura di spazio e a evidenziare il divario tra domanda e disponibilità di spazio immobiliare.

Si tratta di tipologie di analisi critiche, come dimostra un recente studio Ibm, secondo cui il 92% degli intervistati ritiene di non essere preparato per l’attuazione delle normative imminenti.
Cfo Research Services ha intervistato 179 dirigenti di aziende globali, con fatturato superiore a 1 miliardo di dollari.

L’indagine rivela che le norme proposte richiederanno cambiamenti nelle strategie operative e finanziarie delle aziende.
Il 79% prevede cambiamenti moderati o sostanziali nelle politiche, nei processi e nelle prassi contabili, mentre una maggioranza prevede anche strategie operative correlate per le proprietà immobiliari (53%).
Il 63% delle aziende prevede cambiamenti nei sistemi di gestione delle informazioni, al fine di conformarsi alle nuove normative.

Circa metà degli intervistati esprime il principale timore riguardo a un peggioramento del rapporto indebitamento/mezzi propri e rendimento delle attività.

Il 60% dichiara che dovrà apportare un certo livello di cambiamento nei sistemi di pianificazione, budgeting e previsione, mentre metà (49%) prevede l’acquisto o l’upgrade di sistemi di business intelligence.

Il 60% prevede la necessità di modifiche o di nuovo software per i sistemi di gestione degli asset aziendali, mentre il 56% prevede che dovrà modificare i sistemi di gestione della proprietà immobiliare e delle facility.

Il 64% conviene nell’affermare che le rispettive aziende dovranno prevedere ulteriore formazione per l’adattamento al nuovo principio contabile.
Più di metà ritiene che avrà bisogno di molto tempo per prepararsi ai nuovi standard e il 58% prevede dai sei mesi ai due anni.

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