I big data stanno già cambiando il travel

Secondo una ricerca di Amadeus i big data cambieranno l’industria dei viaggi, portando benefici ad aziende e viaggiatori. Si tratta di migliorare il processo decisionale, fare innovazione di prodotto e stringere relazioni con i clienti. A partire da adesso.

Secondo uno studio globale realizzato da Thomas Davenport della Harvard Business School per Amadeus, i big data hanno il potenziale di trasformare il modo in cui le compagnie aeree forniscono i servizi ai viaggiatori.
La ricerca mette però in guardia l’industria dei viaggi che si trova oggi davanti a una sfida in cui le aziende devono fare dei big data la loro priorità permassimizzare completamente i vantaggi che possono derivare dal loro uso, garantendo un’esperienza di viaggio più reattiva e intelligente.

Dalla ricerca “At Big Data Crossroads: turning towards a smarter travel experience” emerge infatti che le nuove tecnologie e le strategie di gestione dei big data possono controllare grandi volumi di dati focalizzando così l’attenzione sulle esigenze e sulle preferenze dei clienti e non sui processi industriali.

Sulla base di contributi ottenuti da Cio ed esperti di grandi aziende di tutto il mondo, tra cui Air France-Klm, Cathay Pacific, Eurostar, Facebook, Frontier Airlines, Kayak, Marriott Hotel e l’aeroporto di Monaco, gli elementi chiave dello studio indicano che ora è il momento di agire: le aziende del turismo devono iniziare un’analisi di benchmark della loro maturità rispetto all’industria e allo stesso tempo a raccogliere i dati necessari sulle competenze scientifiche e a formulare una strategia globale.

I big data offrono opportunità all’industria dei viaggi per migliorare sia l’attività sia l’esperienza di viaggio: consentono un migliore processo decisionale, una maggiore innovazione di prodotto, di servizio e di relazioni con i clienti che saranno gestiti con nuovi approcci anche per quanto riguarda i ricavi e le operazioni interne.

Nell’industria attuale sono presenti aree di innovazione che usano i big data e lo studio illustra vari esempi: dal modello della previsione del prezzo del volo di Kayak, che offre ai clienti la probabile variazione di prezzo di un volo su una finestra di sette giorni, all’uso da parte di Air France-Klm di Hadoop come base di un sistema di gestione delle entrate a livello di gruppo.

L’uso di tecnologie emergenti sarà la chiave: l’inizio di un nuovo software opensource per dividere i lavori su più server per l’elaborazione dei dati, insieme a nuovi tipi di database tra cui quelli a colonne e gli approcci verticali, linguaggi di programmazione emergenti come Python, Pig and Hive, che si combinano per offrire la possibilità di sfruttare i big data.

La diffusione dei big data comporta anche delle sfide: lo studio rileva che per accedere alle opportunità offerte da questi sistemi l’industria dei viaggi deve superare obiettivi significativi, tra cui la frammentazione dei dati tra più sistemi, la coesistenza tra big data e tradizionali architetture di gestione dei dati, trovare e reclutare competenze scientifiche di big data, e la gestione dei dati in modo responsabile e nell’interesse di tutti.

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