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HR e payroll, il vantaggio di usare servizi chiavi in mano

La business intelligence come servizio di HR e payroll consente eliminare gli sprechi e aumentare i profitti. Ce ne parla Francesco Mazzo, Managing Director di Compendium.

I dati possono rappresentare una grandissima risorsa per un’azienda e se correttamente analizzati e gestiti, sono in grado di orientare il business e guidare le decisioni da prendere, le cosiddette Data Driven Decision.

Questa non è certamente una novità per le realtà più grandi e strutturate, che sono per la maggior parte ormai in grado di comprendere il potere dei dati.

La questione diventa più aperta quando parliamo di Pmi (soprattutto nel nostro Paese), più abituate a fare business secondo modelli ormai sostanzialmente superati, ma ritenuti comunque in qualche modo abbastanza efficienti per essere mantenuti inalterati.

Questo vale soprattutto per un particolare ambito della vita aziendale, ritenuto da sempre un’area in cui i dati ed una loro rigorosa analisi non trovano posto: le risorse umane.

La maggior parte delle Pmi tende infatti a vedere nelle HR un’area che si fonda soltanto sulla gestione dei rapporti fra il personale, o fra il personale e l’azienda stessa, in un’ottica di valorizzazione delle relazioni che prescinde dalla componente numerica e che poco ha a che fare con i dati.

Le società tendono quindi spesso ad affidarsi ad un consulente del lavoro per il coordinamento di queste attività, così come – di riflesso – tendono a gestire l’area payroll (e quindi le paghe, l’elaborazione dei cedolini) spesso con un foglio excel come punto più alto di apporto della tecnologia.

Seguendo questo modo di fare business, secondo Francesco Mazzo, Managing Director di Compendium, la gestione delle risorse umane non ha un reale margine per evolvere, e resta ancorata ad un modello che non sfrutta nessuno dei vantaggi che la tecnologia può garantire, anche in un’area come quella delle HR.

Francesco Mazzo, Managing Director di Compendium

Oggi, per Mazzo, occorre che le Pmi italiane comprendano che è possibile avvalersi dell’analisi dei dati in ogni ambito del proprio business, senza dover necessariamente investire su infrastrutture tecnologiche di ultima generazione.

Una strada percorribile è quella di esternalizzare gran parte dei processi legati al controllo di gestione, alle HR ed al payroll, guadagnando così in efficienza e ottenendo una riduzione degli sprechi e un aumento dei profitti.

Utilizzando il processo di outsourcing è oggi possibile gestire attraverso un’unica piattaforma integrabile con i software gestionali già a disposizione delle aziende l’intero processo di recruiting, la gestione e lo sviluppo delle risorse umane, la rilevazione delle presenze e degli accessi, la gestione della turnistica e tutti gli aspetti legati alla formazione del personale e alla sicurezza sul lavoro.

Quello che le aziende hanno è infatti un inorganico insieme di dati riguardo ai propri dipendenti e ai propri processi, che deve essere sistematizzato, analizzato e sfruttato.

«Le società con cui ci interfacciamo ogni giorno – spiega Mazzo – hanno bisogno di essere messe di fronte al fatto che, ottimizzando i processi di gestione e di comunicazione, l’efficienza dell’ufficio del personale non può che aumentare».

Per questo Compendium offre soluzioni chiavi in mano, «che si caratterizzano per la gestione semplice ed integrata dell’area HR & PayRoll, grazie ad una piattaforma Web HR dedicata, personalizzabile in base alle esigenze di ogni cliente, che permette di gestire i principali dati relativi al lavoratore e all’azienda».

Ancora nel nome della semplificazione, «l’utilizzo di software di nostro brevetto permette di disporre di un unico punto di accesso completamente cloud, capace di connettere l’azienda, il personale, l’ufficio paghe ed il dipartimento Finance per la ricezione dei costi legati al personale. In uno scenario del genere si riducono i tempi di accesso alle informazioni e di consultazione dei documenti di interesse e diventa facile avere una visione organica e completa di tutto l’universo People all’interno dell’azienda».

Allo stesso tempo, «è possibile avere pieno e costante controllo su rimborsi e trasferte, sul monitoraggio dei budget e sul costo del lavoro: tutti elementi che compongono l’ecosistema dei dati che noi chiamiamo HR Analytics e che possono essere consultati in qualsiasi momento e da qualunque dispositivo, anche da mobile con sistemi iOS e Android».

Secondo Mazzo l’utilizzo di sistemi di Business Intelligence al servizio delle HR, unendo quindi elementi di Business Analytics e di Data Mining, permetteinoltre di mettere in evidenza, con la certezza garantita dai numeri, le sacche di inefficienza all’interno di un processo e di intervenire tempestivamente per risolverle.

Ad esempio, riposizionando un dipendente in una mansione a lui più consona o spostando una risorsa da un processo meno demanding ad un altro che invece richiede più personale per funzionare al meglio.

Sono dunque molti i modi in cui le aziende possono impiegare i dati per crescere anche nella gestione del personale.

E il motto di Mazzo è “se lo puoi misurare, lo puoi migliorare”.

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