Home HPE: per le aziende è fondamentale convertire i dati in valore

HPE: per le aziende è fondamentale convertire i dati in valore

La situazione economica globale, in cui i costi dell’energia stanno giocando un ruolo centrale, impone scelte strategiche non semplici per il settore ICT. La posto in gioco è altissima: il futuro del Paese dipende in larga parte dalla capacità di affrontare trasformazione digitale e transizione ecologica nel modo più efficiente possibile. Ne parliamo con le realtà leader di mercato, affrontando con loro le tematiche più calde.

Alle nostre domande risponde Claudio Bassoli, Presidente e CEO, Hewlett Packard Enterprise Italia (HPE).

Claudio Bassoli, Presidente e CEO, Hewlett Packard Enterprise Italia
Claudio Bassoli, Presidente e CEO, Hewlett Packard Enterprise Italia

Come pensate di coniugare le esigenze di sostenibilità ambientale, efficienza energetica e costante crescita di potenza di calcolo richiesta?

Il “Cloud che viene da te”, il nostro cloud di nuova generazione, ibrido, accessibile as-a-service, è proprio la risposta a queste diverse esigenze. È realizzato con tecnologie ricondizionabili e riciclabili fino al 99,5%, permette una riduzione del 33% di consumo di energia e un risparmio dal 30% al 40%, rispetto a soluzioni full on-premises tradizionali, in termini di total cost of ownership, grazie all’eliminazione dell’overprovisioning e all’uso di tecnologie a basso consumo energetico

Basato su un modello as-a-service, permette alle aziende di individuare le infrastrutture e i servizi di cui hanno bisogno e pagare solamente ciò che usano. Con questo modello offriamo accesso anche alle nostre più recenti tecnologie in ambito di supercomputing “HPC as a service, che puntano alla sostenibilità ambientale e sono dotati di strumenti che consentono la regolazione dinamica dei consumi energetici, fornendo così un equilibrio intelligente e ottimale tra risparmio energetico ed efficienza. Inoltre, i sistemi di raffreddamento ad acqua sono utilizzati per migliorare l’efficienza energetica.

Diamo così a realtà di tutte le dimensioni la possibilità di sviluppare nuovi processi / modelli operativi / prodotti, riducendo di circa 4/5 i tempi di ciclo di innovazione, del 70% i cicli di rilascio delle applicazioni e fino all’85% i fermi delle infrastrutture digitali. È un approccio applicabile a tutto l’ecosistema italiano: lo utilizzano più di 120mila aziende private e pubbliche.

Infine, HPE è stata nominata una delle aziende più JUST d’America da JustCapital. HPE si è classificata al 7° posto assoluto e al 1° posto nel settore dei servizi informatici. Questo riconoscimento dimostra ulteriormente il nostro costante impegno per la leadership ambientale, sociale e di governance.

Dall’approvazione definitiva del PNRR è trascorso oltre 1 anno. Ad oggi quali risultati ha prodotto sulla trasformazione digitale dell’Italia, e quali sono le prospettive?

Il PNRR è un’incredibile opportunità per il Paese, che sembra finalmente aver intrapreso la strada della modernizzazione e della digitalizzazione. Abbiamo però la responsabilità di sfruttarla in modo strategico tale da generare un effetto duraturo sull’economia. Per questo auspichiamo che il nuovo governo mantenga al centro delle priorità l’esecuzione del PNRR.

I risultati che ad oggi possiamo osservare sono un aumento del tasso di utilizzo dei canali e strumenti digitali della PA come ad esempio lo SPID e l’aumento del numero di autenticazioni tramite CIE. Questo significa che i fondi del PNRR stanno migliorando la digitalizzazione dei cittadini. Il ricorso ai pagamenti elettronici attraverso la piattaforma “pagoPA” sono aumentati con un aumento superiore al 100% rispetto al 2021, aumentando anche il controvalore economico scambiato oltre l’80% sempre rispetto al 2021.

Ovviamente, a fronte degli investimenti che arrivano (circa 20 miliardi di euro da spendere entro il 2026 per beni capitali, R&S, formazione, impianti, attrezzature, reti ultraveloci), dobbiamo essere veloci nello sviluppare i progetti. Noi riteniamo che la digitalizzazione delle imprese italiane  è un fattore competitivo anche sul mercato internazionale e quindi grazie al sostegno del PNRR anche le pmi avranno la possibilità di fare investimenti, ma usando questi fondi in modo più olistico, ottimizzandone non solo la produzione, ma lavorando anche sull’ottimizzazione dei loro processi di trasformazione digitale.

È inoltre non più rinviabile una revisione del codice degli appalti. Sebbene sia già stato introdotto il concetto di massima convenienza dell’acquisto, questo è basato sul massimo sconto. Noi chiediamo invece che questo principio sia legato a elementi qualitativi. Nelle gare prodotti e soluzioni andrebbero valutati in base a criteri di sostenibilità, circolarità e innovazione. Non andrebbe scelta la tecnologia meno costosa ma quella più innovativa, in grado di garantire al tempo stesso la migliore efficienza energetica e dismissioni del prodotto in ottica di economia circolare.

Mai come oggi investimenti e progettualità incidono in modo determinante sul futuro di ogni organizzazione. Quanto sentite vostro il ruolo di partner tecnologico dei vostri clienti?

Da sempre consideriamo il nostro ruolo quello di accompagnare i clienti nei loro percorsi di trasformazione digitale, mettendo loro a disposizione tutto il nostro know-how e la nostra capacità progettuale, che non è solamente legata alle tecnologie.

Oggi in particolare siamo impegnati nell’aiutare i nostri clienti a estrarre valore dai loro dati, e questo è un processo che richiede una visione ampia e la capacità di coniugare diverse competenze. I colleghi di HPE Services sono a disposizione delle aziende proprio per questo, offrendo consulenza strategica, di progettazione, capacità di supporto alle operazioni e soluzioni per modernizzare le infrastrutture IT e portarle nella data-driven era.

Il game changer del 2023. Se doveste scegliere una sola tecnologia, quale sarebbe a vostro avviso la scelta vincente per le organizzazioni per il prossimo anno?

Individuare una singola tecnologia che vada bene per le tante diverse esigenze delle organizzazioni è un’impresa non semplice. Il game changer potrebbe essere forse un approccio, come quello del nostro “Cloud che viene da te”, che permette di volta in volta di individuare le necessità e di accedere alle tecnologie necessarie in modalità “as-a-service”.

Se proprio dovessimo scegliere una singola tecnologia, di fronte al crescere esponenziale dei dati che vengono generati ogni giorno, all’importanza fondamentale che va assumendo la capacità di analizzare tali dati e trasformarli in valore, per il prossimo anno e quelli a seguire pensiamo che saranno fondamentali proprio le tecnologie che favoriscono la data analytics”, il supercomputing, l’AI e quella che noi definiamo l’”IT per la sostenibilità” su tutte.

A questo proposito, una nostra recentissima indagine su scala globale sul livello di Data Maturity di imprese e istituzioni ha evidenziato come queste siano mediamente ancora indietro nella capacità di creare valore dai dati. Il livello medio rilevato è di 2,6 su 5, con solo il 3% delle realtà coinvolte che raggiunge il livello di maturità più alto.

Per venire incontro alla fondamentale esigenza di convertire i dati in valore, siamo impegnati a rendere il supercomputing accessibile a sempre più aziende. Così, lo scorso mese di novembre, abbiamo presentato un portfolio di soluzioni HPC ad elevata efficienza energetica, che occupano minor spazio e sono disponibili ad un prezzo più contenuto rispetto al passato.

I nostri nuovi supercomputer sono ideali anche per applicazioni AI su larga scala e possono essere dotati di HPE Machine Learning Development Environment, una piattaforma software ottimizzata per l’apprendimento automatico per costruire e addestrare modelli di AI più grandi, e in un minor tempo. Sempre in tema di accessibilità, le nostre soluzioni HPC sono inoltre disponibili anche “as-a-service”, attraverso la nostra piattaforma edge to cloud HPE GreenLake.

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