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Hpe, cosa significa oggi fare data monetization

Data monetization significa essere veloci nel trattare il dato dove questo nasce. Dall’HPE Discover 2021 emerge un nuovo modo di fare cloud.

Stefano Venturi, amministratore delegato di HPE Italia, si è rivolto alla platea virtuale dell’HPE Discover 2021 parlando esplicitamente di data monetization. Perché per essere concreti sullo spesso vago concetto della trasformazione digitale significa fare di tutto per ottenere risultati di business più rapidamente.

La strada che segue Hpe, lo sappiamo da tempo, è il modello as-a-service di GreenLake che traccia una trasformazione data-driven accelerata, dall’edge al cloud.

Andare dall’edge al cloud, ha spiegato Venturi, “significa fornire le piattaforme tecnologiche che si occupano di trasportare, ma nel contempo lavorare i dati. Il cloud non è un luogo, ma un’esperienza. Significa poter strarre il valore dai dati in modo liquido. I workload possono esser spostati fra i cloud dei provider e nel data center“.

Il tutto è orchestrabile con Gaia-X, definita da Venturi come “una piattaforma che fa sì che chiunque generi dati nelle UE possa rimanere padrone del dato, sovrano sull’informazione che ha generato“.

Questo avviene in modalità as a service, con GreenLake: “Nel proprio data center o in colocation le infrastrutture possono essere usate come fossero un servizio, pagando quello che si utilizza realmente, sia in ambito storage, sia di computing. In questo modo anche le Pmi possono accedere alle nuove tecnologie“.

La data monetization migliore è quella che inizia presto

Claudio Bassoli, vice president di HPE Italia ha preso le misure della trasformazione digitale in atto. “L’anno scorso, all’inizio della pandemia clienti ci hanno chiesto di far lavorare gli utenti da remoto. Lo abbiamo fatto con le VDI. Ed è stata un’accelerazione realizzata in poche settimane, probabilmente una volta ci sarebbero voluti anni“. Una remotizzazione che per Bassoli non ha riguardato solamente i servizi, ma sta procedeno anche nel comparto della produzione.

Il merito tecnologico è tutto di GreenLake: “ci fa superare i limiti del cloud pubblico, aunentando la velocità dei progetti, garantendo la riservatezza dei dati, con infrastrutture atte a ricevere qualsiasi tipo di workload, facendo pagare di mese in mese quello che si consuma“.

L’infrastruttura è implementabile sia presso il data center del cliente, sia presso uno gestito da terzi. In questo modo il cloud può arrivare sin dentro le fabbriche, sull’edge, dove si creano i dati, per monetizzarli il prima possibile, appena nascono.

Abbiamo rilasciato tutta la famiglia delle soluzioni di rete e storage, con servizi di VDI, backup, disaster recovery, applicativi, sviluppo, containerizzazione, nella suite Esmerald, che va nella direzione di estrarre valore dai dati, con piattafome sicure. E proprio la cybersecurity diventa un tema centrale e va visto nel momento in cui nasce l’applicazione.
Il ervizio di HPC permette a qualsiasi azienda di fruire di queste capacità di computazione, utile per i progetti di intelligenza artificiale, che sono entrati nella modalità normale, operativa, di diverse filiere“.

Il tema della valorizzazione dei dati è al centro della tecnologia GreenLake: “abbiamo lavorato sulle architetture, per intervenire direttamente sui volumi di dati, che è meglio non spostare, altrimenti si perde il vantaggio temporale della monetizzazione dei dati“.

Le architetture di GreenLake, in sostanza, consentono di lavorare sopra i dati, senza spostarli. Anche di continente. “Gaia-X  – ha detto Bassoli – ha posto il tema triplice della sovranità, sicurezza e interoperabilità dei dati, lo stesso credo di HPE. Più bassi saranno i costi di interoperabilità, più veloce sarà la digitalizzazione della società“.

GreenLake al lavoro

Pierpaolo Tamma, Chief digital officer di Pirelli, ha spiegato come il percorso di trasformazione digitale sia strategico per il modello di business della società.

Co-progettiamo i pneumatici con i car maker, per avere prodotti unici e che permettono di anticipare la domanda, gestire i cicli di ricambio. Riusciamo ad avere una visibilità a 10-12 anni e possiamo pianificare la capacità produttiva, individuando i colli di bottiglia, coprendo bene la domanda e la nuova progettazione“.

Con  i digital twin degli pneumatici e l’IoT Pirelli efficienta la produzione e in questo l’utilizzo di Green Lake as a service “è un asset fondamentale. Stiamo trasformando i data center nelle 19 fabbriche, migrando da un’architettura di data center tradizionale a as a service“.

Vantaggio sperimentato da Pirelli è in termini di time to market, con capacità computazionale assegnata in tempo reale. “Utilizziamo e paghiamo solo la capacità che ci occorre. GreenLake si inserisce nell’industrial IoT delle nostre fabbriche: gestisce i dati che vi nascono ed elabora con machine learning per ottimizzare la produttività. Elemento fondamentale del piano strategico“.

Fabio Giallonardo, amministratore di Bluarancio, system integrator specializzato in agricoltura 4.0, che fornisce soluzioni di asset management, data warehouse, Business intelligence, Crm, ecommerce, gestione data center, ha definito “decisivo l’approccio a container con un software defined data center, basato su Greenlake, con uno IaaS gestito da HPE. Il buffer di risorse disponibile ci consente di evitare il rischio dell’over provisioning”.

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