Hp offre assistenza alla propria base di utenti Linux

Nella diatriba legale che si è aperta dopo la denuncia di violazioni sul copyright del codice di Unix System V, interviene Hewlett-Packard, a difesa degli utenti che stiano utilizzando piattaforme open source acquisite attraverso contratti di licensing con il costruttore.

25 settembre 2003 Se avete comprato una licenza Linux da un distributore come Red Hat o Suse, via Hp, e poi avete installato il sistema operativo su desktop o server dello stesso costruttore, allora, qualora ve ne fosse la necessità, sarà la stessa Hewlett-Packard a finanziare il pagamento di royalty a Sco e le eventuali spese legali nell’ipotesi che quest’ultima riesca a portarvi in tribunale.
Hp non è direttamente coinvolta nella causa che Sco ha avviato soprattutto contro Ibm (per 3 miliardi di dollari), ma l’iniziativa che abbiamo appena descritto testimonia della volontà dell’azienda di crescere nel mercato Linux e di supportare in ogni modo la propria clientela, come elemento per divenire leader e sottrarre quote ai concorrenti come Ibm, Sun o altri. Va chiarito che, per aver diritto al finanziamento, è necessario non aver messo mano al codice sorgente di Linux. I clienti, infatti, per contratto, possono solo far girare il codice binario della distribuzione in loro possesso: se vengono eseguiti lavori sul sorgente e poi portati sulla macchina Hp, allora niente indennizzo. La misura si applica per acquisti di macchine Hp fatti dal 1° ottobre prossimo in poi oppure su licenze acquistate per sistemi già installati. Inoltre, bisogna firmare un impegno a non intervenire sul codice sorgente anche in futuro.


Hp ha tenuto a precisare di non aver siglato con Sco alcun accordo di “sanatoria” sul contenzioso legato all’Ip su Linux, ma di voler prima di tutto far capire ai propri clienti di essere pronta a supportarli quando occorre, per guadagnare ulteriore credibilità e attenzione sul promettentissimo mercato Linux. In un certo senso, la mossa fa anche il gioco di Sco, che trova così un’indiretta conferma di aver sollevato un problema con qualche fondamento. Tanto più che le vendite di Linux via Hp avvengono tramite un programma di licensing, quindi non gratuitamente, anche qui in linea con il pensiero di Sco in materia.

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