Home Aziende HP HP: l’AI ha il potenziale di migliorare il rapporto con il lavoro

HP: l’AI ha il potenziale di migliorare il rapporto con il lavoro

In occasione della HP Amplify Partner Conference, HP ha annunciato i nuovi risultati del Work Relationship Index, uno studio completo che analizza il rapporto dei dipendenti con il lavoro in tutto il mondo.

Lo studio, che ha interpellato oltre 15.600 intervistati in 12 Paesi, rivela che mentre il rapporto con il lavoro è teso e le aspettative dei dipendenti sono in aumento, l’Intelligenza Artificiale (IA) è considerata una chiave per migliorare il rapporto con il lavoro.

L’IA rappresenta un’opportunità significativa per trasformare le nostre dinamiche lavorative e creare un ambiente più positivo e produttivo per tutti“, ha dichiarato Dave Shull, Presidente di HP Workforce Solutions di HP Inc. “Per favorire una maggiore comprensione e accettazione dell’IA e garantire che i dipendenti sappiano come sfruttarne i vantaggi, i leader aziendali devono prendere l’iniziativa di informare i dipendenti sul potenziale dell’IA e guidarne l’effettiva integrazione“.

Nell’odierna forza lavoro globale – sottolinea HP – si nota una notevole tensione nel rapporto tra individui e lavoro, con solo il 27% dei knowledge worker che dichiara di avere un rapporto di lavoro sano. Allo stesso tempo, le aspettative dei lavoratori della conoscenza riguardo al loro rapporto con il lavoro sono aumentate, con il 58% a livello globale che ha dichiarato che le proprie aspettative sono aumentate negli ultimi tre anni. Il potenziale dell’IA nel favorire un rapporto più sano con il lavoro è ben compreso dalla forza lavoro, con i leader aziendali e i responsabili delle decisioni IT in prima linea.

Il 54% dei knowledge worker, il 72% dei dirigenti d’azienda e il 70% dei responsabili IT ritiene che l’IA possa contribuire a migliorare l’equilibrio tra lavoro e vita privata. In misura analoga, i dipendenti ritengono che l’IA possa semplificare le attività e rendere il loro lavoro più facile (i leader aziendali 75%, i lavoratori della conoscenza 58%). In particolare, nelle economie in crescita, il 76% dei knowledge worker ritiene che l’IA renderà il loro lavoro “più facile” e il 75% “più interessante” (contro il 48% e il 44% rispettivamente nelle economie mature).

Il divario tra i leader aziendali, gli ITDM (IT decision maker) e i knowledge worker secondo HP dimostra la necessità che i leader aziendali comunichino in modo efficace i vantaggi dell’IA e istruiscano i dipendenti su come integrarla nei loro processi lavorativi, per contribuire a migliorare i risultati di business e allo stesso tempo rafforzare il rapporto dei singoli con il lavoro.

L’indagine – mette inoltre in evidenza HP – ha dimostrato che persiste l’incertezza su come utilizzare al meglio l’IA e trarne il massimo vantaggio:

  • quasi 2 persone su 5 (42%) si sentono incerte su quando utilizzare l’IA sul posto di lavoro;
  • il 41% non si sente attrezzato per sfruttare appieno il potenziale dell’IA nel proprio ruolo.

Con il 73% dei leader aziendali e il 66% dei lavoratori della conoscenza che sostengono la necessità di un’adeguata formazione sull’IA, secondo HP è evidente che le organizzazioni devono dare la priorità alle iniziative di aggiornamento per consentire alla propria forza lavoro di abbracciare le tecnologie dell’IA.

In un panorama lavorativo in continua evoluzione, in cui le aziende si sforzano di aumentare il coinvolgimento, la fidelizzazione e la produttività, nonché di mantenere i propri dipendenti ispirati, l’integrazione strategica dell’IA emerge come una potente forza di trasformazione“, ha dichiarato Stella Low, Chief Communications Officer di HP Inc. “I knowledge worker di tutto il mondo si aspettano che i dirigenti indichino loro come navigare efficacemente nel terreno dell’IA: il palcoscenico è pronto perché i leader aziendali colgano l’opportunità di potenziare i propri dipendenti e di guidare il successo“.

Sul sito HP è possibile scaricare il report completo del Work Relationship Index ‘AI in the Workplace’.

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