Brendon Kraham, Vice President, Search & Commerce Global Ads Solutions, Google, ha presentato a DMEXCO, uno dei principali eventi di digital marketing in Europa, cinque nuove modalità con cui Google mette a disposizione l’intelligenza artificiale per massimizzare il ROI. Tra le novità presentate, ci saranno più strumenti di AI generativa, più approfondimenti e più controlli sulle campagne basate sull’AI.
Google Ads aiuta a trovare e a entrare in contatto con i propri clienti, indipendentemente da dove si trovino nel loro percorso di acquisto. E le campagne supportate dall’AI continuano a dare grandi risultati per le aziende grandi e piccole.
Google ha dato seguito ai feedback ricevuti: maggiori controlli e insight rimangono la richiesta principale quando si tratta di utilizzare l’AI nell’advertising. Con gli strumenti di AI generativa, inoltre, si cercano più modi per modellare gli output in linea con il brand.
La Ricerca Google mette in contatto i consumatori con le aziende che possono offrire ciò che desiderano, proprio nel momento in cui lo stanno cercando. Questo genera per le aziende enormi opportunità di connettersi con i consumatori nel momento del bisogno per massimizzare risultati e ROI. L’esperienza conversazionale delle campagne sulla rete di ricerca ha già aiutato centinaia di migliaia di aziende a creare campagne ad alte prestazioni utilizzando l’AI generativa. Gli inserzionisti di piccole imprese che utilizzano l’esperienza conversazionale in Google Ads – sottolinea Brendon Kraham – hanno il 63% di probabilità in più di pubblicare campagne sulla rete di ricerca con un’efficacia dell’annuncio “Buono” o “Eccellente”. Nei prossimi mesi, l’esperienza conversazionale di Google Ads sarà estesa alla lingua tedesca, a quella francese e a quella spagnola.
Nuovi modi per alimentare la visione creativa con l’AI generativa
I percorsi di acquisto dei consumatori sono tutt’altro che prevedibili e una strategia di advertising deve essere altrettanto agile. Performance Max è alimentato da Google AI end-to-end e ottimizza dinamicamente il budget per aiutare a moltiplicare le conversioni attraverso l’intera gamma di canali e audience di Google.
Per entrare in contatto con consumatori che potrebbero non essere attivamente alla ricerca di qualcosa, ma che sono aperti alla scoperta, le campagne Demand Gen possono essere la risposta giusta. Creano e convertono la domanda utilizzando uno storytelling coinvolgente e visivo sugli inventari YouTube e su quelli non Search. Le campagne Demand Gen consentono di personalizzare la strategia di Google AI in base al canale, all’audience e alla creatività, per adattare i messaggi ai consumatori più interessanti. In media, gli inserzionisti che hanno aggiunto Demand Gen alle loro campagne Search e/o Performance Max hanno registrato il 14% di conversioni in più, evidenzia Kraham.
In tutte le campagne supportate dall’AI, sono essenziali un volume elevato e una varietà di risorse creative. Per dare aiuto, Google sta estendendo l’editing AI delle immagini a nuove campagne oltre a Performance Max. Ora è possibile migliorare le risorse di immagini anche nelle campagne sulla rete di ricerca, Demand Gen, App e Display. Si possono anche mettere in evidenza i prodotti selezionando e modificando le immagini direttamente da Google Merchant Center.
Inoltre, Google sta rendendo disponibile la generazione di risorse in sei nuove lingue: italiano, tedesco, francese, spagnolo, portoghese, olandese. Un maggior numero di inserzionisti sarà in grado di generare facilmente un’ampia varietà di testi per annunci e immagini per le proprie campagne Performance Max, Demand Gen, App e Display, ovunque si decida di utilizzarle.
L’AI aprirà nuove strade per potenziare la creatività umana, non per sostituirla. Ecco perché Google sta creando nuovi modi per dare forma a questo processo creativo. Ora è possibile fornire fino a cinque immagini di riferimento insieme a un prompt e osservare come l’AI genera nuove immagini in linea con l’estetica del brand.
Per dare un maggiore controllo, il prossimo mese le linee guida per il brand per Performance Max saranno pienamente disponibili. Si potranno definire e caricare elementi specifici del brand, tra cui font, colori e loghi, per garantire che la brand identity sia visivamente coerente in tutti i formati di annunci.
Inoltre, Google sta rendendo disponibili le preferenze creative di Demand Gen a tutti gli inserzionisti. Questo consentirà di assegnare le risorse video a formati e superfici specifiche, assicurando che i visual di maggior impatto appaiano esattamente dove si vuole.
Performance Max: approfondimenti più accurati, risultati migliori
La creazione di creatività di successo richiede un’ottimizzazione continua e una profonda comprensione di ciò che funziona e di ciò che non funziona. Gli ultimi report creativi di Google aiuteranno a tracciare una roadmap chiara verso un’eccellente efficacia dell’annuncio. L’azienda continua a migliorare la reportistica sulle risorse, anche introducendo metriche di conversione per ogni risorsa. Inoltre, a partire dal prossimo mese, la nuova reportistica sulla copertura delle risorse in Performance Max aiuterà a individuare i gruppi di risorse poco performanti e a ricevere raccomandazioni specifiche per migliorarli, come “aggiungere 2 titoli lunghi” o “aggiungere 3 immagini quadrate”.
Inoltre, Google sta migliorando la visibilità sulle performance delle campagne, a partire da una revisione degli insight. Tutte le informazioni saranno accessibili in modo più chiaro e immediato. Google ha riunito insights, spiegazioni e raccomandazioni in un’unica schermata semplificata per aiutare a comprendere e affrontare le fluttuazioni della campagna.
Inoltre, grazie agli insight sul target pacing, è possibile monitorare facilmente i progressi rispetto agli obiettivi CPA e ROAS per capire se una campagna è in grado di fornire risultati entro l’obiettivo di offerta previsto. In caso contrario, la perfetta integrazione con le spiegazioni rivela i fattori che vi hanno contribuito, sia che si tratti di strategie di offerta adattate ai recenti cambiamenti del mercato o di limitazioni di budget che influenzano i risultati. Da qui, si può fare leva su raccomandazioni personalizzate per riportare le campagne in carreggiata.
Per la prima volta, anche la reportistica sulla quota di impression è disponibile su Performance Max. Si può scoprire in che misura ads di testo e Shopping compaiono nella pagina dei risultati della Ricerca per capire il panorama competitivo e se si ha l’opportunità di aumentare la reach.
Google ha ascoltato attentamente i feedback anche sul desiderio di maggiori controlli nelle campagne supportate dall’AI, e ha annunciato il lancio in beta delle keyword negative a livello di campagna in Performance Max. Entro la fine dell’anno l’azienda inizierà ad estendere questa funzione, molto richiesta, per garantire che gli ads siano in linea con le esigenze specifiche del brand e dell’audience sull’inventario Search.
Sono in arrivo nuove leve di ottimizzazione anche per le campagne Demand Gen. Le offerte omnicanale saranno disponibili in beta nei prossimi mesi, per aiutare a massimizzare le conversioni sia online che in-store.
Infine, a ottobre verrà introdotto il supporto per l’acquisto di campagne Demand Gen in Display & Video 360, offrendo una flessibilità e una reach ancora maggiori all’interno dei flussi di lavoro esistenti.
La settimana scorsa Google ha introdotto il confidential matching (o corrispondenza confidenziale), che l’azienda definisce un salto di qualità nell’elaborazione sicura dei dati. È costruito con la tecnologia di elaborazione riservata per trasformare il modo in cui le aziende gestiscono in modo sicuro i loro dati di prima parte.