Home Digitale Entando: è Kubernetes che avvicina il mondo IT al business

Entando: è Kubernetes che avvicina il mondo IT al business

L’intervista a Walter Ambu, di Entando.
A distanza di un anno dal varo a livello europeo del recovery plan, che in Italia ha portato al PNRR, 01net realizza un’inchiesta, basata su un ciclo di interviste con le principali società che operano in Italia nell’ICT sulla loro strategia per la digitalizzazione delle aziende italiane nel 2022. Parliamo con loro di quattro temi cardine della trasformazione digitale: resilienza, cybersecurity, cloud, sostenibilità ambientale e sociale e le risposte consentono di costruire la mappa di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
E c’è un tema in più, il quinto: con spirito consulenziale, chiediamo di fornire agli imprenditori italiani un’idea in più, capace di produrre valore immediato sul piano dell’efficienza e della competitività.

Per Entando ci ha risposto il Presidente e fondatore, Walter Ambu.

Un anno dopo il Recovery Plan, a che punto siamo con la reale trasformazione del Paese: con quali soluzioni, competenze e servizi partecipate alle missioni del PNRR che coinvolgono il digitale?

Il PNRR pone il digitale al centro dei grandi cambiamenti in atto e, in particolare, il Cloud come piattaforma abilitante per una reale trasformazione.
Al fine di favorire una digitalizzazione più rapida, in risposta alle complesse sfide di business odierne, noi di Entando, Open Source vendor, proponiamo una piattaforma che consente di realizzare applicazioni basate su business capabilities componibili e cloud-native su sistemi Kubernetes. Un approccio nuovo, che si traduce nella creazione di una architettura composta da elementi intercambiabili, strutturati attorno a specifiche funzionalità aziendali.
Sfruttando tutte le potenzialità che il cloud offre e sulla base di quelli che sono i paradigmi futuri individuati da Gartner, a supporto di una maggiore agilità e innovazione del business, la nostra sfida è quella di aiutare le imprese e le pubbliche amministrazioni nell’accelerare e semplificare il proprio percorso trasformativo, sia esso tecnologico che organizzativo, centrato sull’adozione di architetture cloud-native.
Come lo facciamo? Proponiamo una piattaforma che fa della modularizzazione il suo punto di forza. L’evoluzione delle architetture del mondo applicativo aggiunge oggi, oltre a un processo di modularizzazione del back-end in microservizi e ai paradigmi API-driven, una  modularizzazione del front end, che finora è rimasto monolitico. La modularizzazione consente ai team di sviluppo di organizzare i propri progetti in base alle funzionalità aziendali che possono essere sviluppate, implementate e aggiornate separatamente ed infine riutilizzate su diverse soluzioni. Progettare applicazioni modulari e componibili (Composable Application) che semplificano la gestione del codice, e spingono al suo riuso consente di accelerare il rilascio di soluzioni software enterprise, di adattarsi più rapidamente ai cambiamenti e un forte risparmio.

Il 2021 è stato l’anno in cui il tema della cybersecurity è atterrato in tutte le imprese. Quali prospettive concrete vi siete dati per il 2022?

L’aumento del lavoro a distanza e dell’e-commerce e la sempre maggiore migrazione di applicazioni e dati ai servizi cloud stanno costringendo a ripensare alle modalità di approcciare i controlli di sicurezza. Le aziende si stanno spostando verso stili di sviluppo più agili e pratiche DevSecOps all’interno dei quali la sicurezza è intrinseca nel processo DevOps. La sfida consta nel capire come progettare e sviluppare applicazioni sicure per preservare i dati, come proteggere le interfacce esposte da attacchi (API) e quali siano le tecniche e gli strumenti migliori da utilizzare per eseguire i test di sicurezza. Modernizzare le applicazioni consente alle aziende di adattarsi più rapidamente alle nuove dinamiche introdotte dalla trasformazione digitale. Ma come conciliare la rapidità al cambiamento con l’esigenza di eliminare qualsiasi vulnerabilità in fase di sviluppo?
La visione di Entando, che si concretizza nella nostra Application Composition Platform, pone la sicurezza al centro, consentendo ai nostri clienti di distribuire soluzioni aziendali sicure, sfruttando i micro front-end, i microservizi e la distribuzione di queste applicazioni su Kubernetes. L’approccio allo sviluppo componibile basato su una forte modularizzazione in componenti delle applicazioni, unitamente a un processo di sviluppo agile, apporta notevoli benefici in quanto facilita la collaborazione e un maggiore allineamento tra il business e l’IT. Le business capabilities vengono sviluppate e implementate in modo indipendente, permettendo di applicare specifiche politiche di sicurezza per le diverse fasi del ciclo di sviluppo, di adattare gli strumenti e i processi di testing della sicurezza alle necessità degli sviluppatori -e non il contrario- e, soprattutto, di integrare la continuous security assurance nei processi di “continuous integration/continuous deployment” (CI/CD).

Componente fondamentale della trasformazione digitale è il cloud. Quali sono le scelte che dovranno compiere le aziende italiane nel 2022?

Ora che le infrastrutture cloud sono diventate una realtà consolidata, riteniamo che le aziende debbano rivedere le modalità con cui le applicazioni vengono migrate o realizzate ex-novo. Per farlo, è necessario ricorrere alle piattaforme cloud-native che consentono di costruire applicazioni resilienti, flessibili e agili, con un approccio business centric, che sfruttando il concetto di modularizzazione in componenti dell’applicazione abilitino l’impresa a rispondere rapidamente ai cambiamenti e ad accelerare il proprio processo di digitalizzazione. In linea con le tendenze in atto, destinate a cambiare il futuro, le cosiddette Application Composition Platform costituiscono la nuova generazione di tecnologie a supporto del processo di digital transformation.
Ed è quello che la nostra piattaforma Entando promette di fare, rendendo più semplice lo sviluppo di applicazioni componibili e cloud-native e proponendo un modello di sviluppo di componenti riusabili che accelerano il time to market e riducono, al contempo, i costi di sviluppo. Le aziende e le pubbliche amministrazioni che adotteranno questo approccio “componibile” saranno in grado di adattarsi rapidamente come confermato dalle stime di Gartner, secondo le quali entro il 2023 solo queste realtà saranno in grado di superare la concorrenza dell’80% nella velocità di implementazione di nuove funzionalità.

Dopo il Cop26 si è capito che la sostenibilità, sia ambientale sia sociale, oramai riguarda non solo tutti i Paesi ma anche tutte le aziende. Qual è la vostra strategia riguardo questi temi?

L’urgenza nei confronti della sostenibilità accentuata dalla pandemia impone una risposta concreta da parte delle aziende di tutto il mondo a favore di una trasformazione del business più sostenibile. E se tra le indicazioni dei Sustainable Development Goals delle Nazioni Unite l’Open Source Software risulta essere un esempio perfetto di business sostenibile, la nostra anima di vendor open source ci rende a tutti gli effetti uno dei promotori per raggiungere questi obiettivi.
Questo ci vede impegnati in una maggiore diffusione della cultura open source e nella realizzazione di continui investimenti affinché questa filosofia venga abbracciata da un numero sempre più ampio di aziende, anche forti del fatto che la tecnologia Open Source Kubernetes rilasciata da Google è diventata uno standard de facto, adottata da tutti i provider di cloud del mondo.
Rispondendo ai requisiti sociali, economici e ambientali, insiti di questa evoluzione sostenibile, possiamo contribuire così alla libera diffusione della conoscenza, rendere accessibile la tecnologia a tutti, stimolare la condivisione di idee con ripercussioni sul lato economico, grazie alla possibilità di dare vita a nuove iniziative imprenditoriali, che nel mondo open source sono più semplici e veloci da realizzare. A questo possiamo aggiungere gli positivi anche per l’ambiente: pensiamo ad esempio che l’Industria 4.0 e l’Impresa 4.0 sfruttano altamente la digitalizzazione e che la stessa digitalizzazione dei processi implica meno spostamenti e flussi di pendolari con una conseguente, riduzione di emissioni di anidride carbonica. Infine, la realizzazione di applicazioni cloud-native consente di abbassare i consumi delle infrastrutture cloud, che producono anch’esse CO2.

L’idea ICT del 2022

Se doveste proporre un unico investimento (prodotto, soluzione, metodologia) a un’azienda italiana, una scelta capace di produrre da subito un beneficio a livello di efficienza e competitività, su cosa verterebbe il vostro consiglio?

Con l’obiettivo di supportare il comparto pubblico e privato nel processo di trasformazione digitale, la ricetta che Entando propone è quella di rivedere l’intero processo di sviluppo delle applicazioni cloud native su Kubernetes, secondo un approccio componibile ossia pensare in termini di business capability riusabili che avvicinano il business al mondo IT. La creazione di applicazioni basate su una strategia di business componibile consente di sfruttare più facilmente i principi di riusabilità e standardizzazione. Ad esempio, è possibile creare componenti che possono essere utilizzati per più progetti, raggrupparli per funzionalità aziendali pacchettizzate e quindi archiviarli in un catalogo comune per poi essere estratti e distribuiti su un’altra applicazione.
Nel caso specifico del PNRR e delle amministrazioni pubbliche, il concetto di riusabilità che sta alla base delle applicazioni componibili aggiunge un elemento di novità: il riuso riguarda non un’intera applicazione monolitica che poi viene personalizzata per la singola organizzazione ma riguarda i componenti e le business capabilities che vengono riutilizzate e personalizzate su diverse applicazioni per differenti organizzazioni. Creare una sorta di marketplace di componenti riusabili tra diverse amministrazioni pubbliche favorisce la creazione di community introducendo un concetto molto simile a quelle delle nuove Energy Community, che sfruttano il principio dell’auto-scambio energetico per un approvvigionamento, distribuzione e consumo dell’energia più intelligenti e condivisi.
Dotarsi di una piattaforma “componibile” è un passo necessario ma non sufficiente. Bisogna ripensare anche al modello organizzativo creando team misti con competenze tecniche e di business che comprendano le logiche di business e tecnologiche al fine di promuoverne un maggiore allineamento a beneficio di un più veloce raggiungimento dei risultati di business.
Investire in competenze, creare da un punto organizzativo team multidisciplinari con competenze IT e Business e sviluppare un catalogo di componenti riusabili all’interno di una organizzazione diventano le tre azioni che possono favorire un’accelerazione nel time to market, risposte più rapide al cambiamento e, di conseguenza, un risparmio economico e un aumento di competitività.

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