Easynet: non tutto l’It ibrido vien per nuocere

Sono 9 i punti portati all’attenzione dal provider di servizi globali a Cio pronti a ridurre la complessità e ad aumentare l’agilità del business al tempo del cloud.

Sempre più chiamati a integrare l’It tradizionale con le nuove tecnologie nate per favorire la crescita del business e soddisfare le esigenze degli utenti e dei nuovi modi di lavorare, i responsabili dei sistemi informativi in azienda dovrebbero far tesoro dell’esperienza passata e riconoscere i vantaggi dell’It ibrido.

Lo sostiene Easynet che, in merito all’evoluzione dell’Information technology dinanzi a fenomeni della portata di cloud, Byod e collaboration, ricorda come l’It ibrido stia diventando la “nuova normalità”.

Abituati per anni a utilizzare l’It ibrido per integrare diversi fornitori e diverse soluzioni, dedicando team di lavoro interni per mettere insieme le varie tessere di altrettanti puzzle oggi, non solo secondo Easynet, i Cio cercano modi innovativi per portare maggior valore nella propria organizzazione.


Tra la combinazione di nuove tecnologie e la ricerca di costi ridotti

In epoca cloud, questi stessi modi innovativi non possono che riguardare un It capace di integrare le “nuvole” provenienti da diversi fornitori in una combinazione di cloud privato e pubblico di server locali e non, per un servizio in grado di offrire una serie di benefici, senza costi proibitivi.

Vero è che, secondo quanto sostenuto da Easynet, la migliore combinazione di reti, applicazioni e soluzioni cloud per soddisfare le esigenze di business attuali e future mantenendo i costi ridotti non può che portare a evidenti vantaggi.

Primo fra tutti quello di mettersi in casa soluzioni “su misuraper rispondere alle proprie specifiche esigenze di business.
In secondo luogo, non bisogna dimenticare che un approccio ibrido prende in considerazione l’interoperabilità futura senza trovarsi costretti a cambiare totalmente l’impostazione in tempi brevi.

La terza considerazione di Easynet non poteva che essere che oltre alla connessione a Internet, l’Mpls fornisce un’elevata ampiezza di banda a un costo inferiore e, in quarto luogo, che l’It ibrido “elimina la necessità di gestire più servizi di diversi fornitori, in quanto riunisce i diversi prodotti e li integra”.

Davanti ad applicazioni cloud, mobilità e larghezza di banda che stanno mettendo pressione sulla Wan, il quinto vantaggio individuato consiste nell’instradare attraverso Internet il traffico non critico liberando, di fatto, la rete Mpls e migliorando l’esperienza dell’utente.

Una migliore esperienza di Unified communications e il pieno controllo su determinate risorse grazie all’accesso alle analisi sulle attività di rete sono, rispettivamente, riportate al sesto e al settimo punto del documento stilato da Easynet, che punta a evidenziare come una Wan meno congestionata consenta ai Cio di far raggiungere livelli di performance costantemente elevati.

Infine, dopo aver posto nell’ottavo punto l’attenzione su firewall on premise e prodotti di sicurezza basati su cloud “perfetti per mantenere la sicurezza di aziende con un accesso a Internet multisede”, il nono e ultimo vantaggio portato all’attenzione da Easynet per chi sceglie la strada dell’It ibrido è un accesso più rapido al disaster recovery per chi sceglie soluzioni basate su un cloud privato e accessibili anche da altri punti.

A ciascuno il suo ruolo
Di contro, è chiaro, chi propone l’It ibrido deve anche rivelarsi il partner fornitore più adatto al quale i responsabili dei sistemi informativi possono affidarsi in totale fiducia e collaborazione.

Quelle proposte devono, infatti, essere piattaforme gestite sicure, solide e scalabili, in base alle future esigenze di crescita dei clienti, che devono poter contare su un’identificazione intelligente delle problematiche, su un controllo dinamico delle applicazioni e dei servizi con livelli di consulenza e supporto garantiti.

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