E venne il giorno di Carly Fiorina

Con uno stretto ma sufficiente margine Carly Fiorina sembra avercela fatta: la fusione tra Hp e Compaq sarebbe stata approvata dagli azionisti

Nel corso di una conferenza stampa per la quale ha chiamato a raccolta gli analisti di Wall Street, il Ceo di Hewlett Packard Carly Fiorina ha dato l’annuncio: il margine è “slim but sufficient” per dichiarare vittoria e considerare approvato il piano di acquisizione di Compaq.
Siamo dunque arrivati alle battute finali di uno dei più importanti merge della storia dell’It mondiale, che ha tenuto banco per parecchi mesi, con alterni colpi di scena.
Perchè non si trattava solo di superare gli scetticismi degli analisti o di convincere gli organismi antitrust statunitenti, canadesi ed europei della fattibilità dell’operazione, ma di convincere un azionariato davvero spaccato, soprattutto dopo la decisa discesa in campo di Walter Hewlett, figlio di uno dei fondatori di Hp, il quale con il 18% delle azioni aveva opposto un veto netto alla fusione.

Annunciata all’inizio dello scorso settembre, la fusione era stata inizialmente valutata 25 miliardi di dollari. Oggi viene chiusa a 21 miliardi, rivalutazione dovuta in parte alla difficile congiuntura del mercato negli ultimi sei mesi.
In chiusura di seduta il titolo Hp ha perso 51 cent ad azione, mentre quello Compaq ne ha guadagnati 78.
Nessun commento da parte del “grande sconfitto” Walter Hewlett.
Tutto concluso dunque? A parte colpi di scena, che potrebbero aver luogo qualora Hewlett contestasse il risultato, l’approvazione del merge non è che il primo, decisivo passo di un percorso ancora tutto in salita: la strada dell’integrazione.

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