E-commerce: su Internet il prezzo conta meno

Un’indagine di Gfk rileva le differenze di comportamento fra clienti dei negozi tradizionali e online

Il consumatore online spende di più, si concentra sui prodotti di marca e sulle novità. Gfk fotografa così il mercato dei beni durevoli di consumo (elettrodomestici, elettronica di consumo, telefonia e It) che nel 2007 ha registrato un fatturato di oltre 16 miliardi di euro (+2,9% e +30% negli ultimi cinque anni). Di questi 16 miliardi il 4,4% arriva dalle vendite online (era il 3%). 710 milioni di euro (+38%) fatturati soprattutto con i pc portatili (14,1%), Tv Lcd (12,9%), cellulari (9,9%), fotocamere (5,8%), cartucce per stampanti (5,2% e navigatori satellitari (3,9%).


Realizzata attraverso le rilevazioni su 254 negozi online, l’indagine mette in evidenza alcune differenze tra canale fisico e virtuale.


Fra i prodotti più venduti la crescita è nettamente superiore online rispetto al tradizionale. Le vendite di Lcd-Tv salgono del 7,4% su Internet e del 2 nei punti vendita “fisici”. Analogo discorso vale per Mp4, navigatori, notebook e fotocamere digitali. Il prezzo medio dei prodotti dei negozi di e-commerce è di 201 euro contro gli 88 del tradizionale. Una differenza che si spiega con gli acquisti di prodotti a basso prezzo nei negozi classici, ma anche con gli acquisti di prodotti più cari che vengono effettuati su Internet.


Secondo Gfk, Internet costituisce così una sorta di early indicator per l’industria che può verificare il successo dei nuovi prodotti. “I cicli di vita online sono infatti più veloci e anticipano di qualche mese le tendenze del mercato tradizione”, spiega Antonio Besana, business director di Gfk. Gli acquisti online sono effettuati da utente mediamente più esperto della media che sa cosa vuole comprare e si indirizza sul singolo modello. “Nel tradizionale, per esempio – osserva Mario Diana account manager di Gfk – l’utente cerca l’all in one invece del singolo prodotto. Così lo scanner, quasi scomparso nei negozi classici vive un buon momento su Internet”.


Per il cliente internettiano il prezzo è una delle variabili e non la principale. Inoltre, l’ampiezza dell’assortimento permette anche nel caso dei beni durevoli di evidenziare il fenomeno della coda lunga (soprattutto verso prodotti di fascia alta). Nelle vendite tradizionali le vendite si distribuiscono infatti su sei fasce di prezzo contro le 11 dell’online che comprendono anche l’area superiore ai duemila euro. Più concentrati sulle marche appaiono invece gli acquisti nel virtuale rispetto al reale.

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