Due petabyte per lo storage controller di Ibm

Sviluppato in Gran Bretagna, il TotalStorage San Volume Controller utilizza un sistema di virtualizzazione che estende le capacità di supporto dei dispositivi di memorizzazione.

31 marzo 2003 Ibm dimostrerà il risultato di oltre tre anni di lavoro con la presentazione del TotalStorage San Volume Controller (Svc) sviluppato nei laboratori di Hursley Park, in Gran Bretagna. Conosciuto precedentemente come Lodestone, il prodotto sarà inizialmente venduto con i server x-Series configurati specialmente, per assicurare l’affidabilità. L’Svc utilizza quattro interfacce FibreChannel a 2 Gbps, una cache da 4 Gb e un biprocessore a 2,4 GHz Pentium 4 per gestire storage di hard disk eterogenei, indipendentemente dagli application server.

La virtualizzazione storage è la gestione del disco, dove i dettagli fisici degli hard disk sono nascosti da un controller dei server presenti sulla rete. Il controller può organizzare il caching, la reazione ai guasti del sistema, la rimozione e gli attach storage, come la sicurezza, il backup e altre situazioni di gestione, per inserire differenti dispositivi nei componenti di un’unità di storage, ossia un singolo disk drive virtuale, che nell’Svc può arrivare sino a 2 Petabyte (approssimativamente un milione di Gigabyte). L’Svc è un virtualizzatore in-band, il che significa che può gestire tutti i file di dati da solo. Per quanto riguarda, invece, la virtualizzazione out-of-band, questa chiede ai server dove scrivere e leggere i dati, ma permette loro di farlo direttamente. L’Svc è progettato per lavorare con i disk drive di altre società, anche se attualmente è qualificato solo per due tipi di storage Ibm. Il sistema è stato testato con host eterogenei, Intel, Linux e Windows, Ibm Aix, Hp-Ux e Solaris e varie San, quali Brocade, McData e Inrange.

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