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Perché il digitale non sta dando ancora i risultati sperati

Le aziende italiane sono consapevoli che per avere successo devono utilizzare la tecnologia digitale, di cui riconoscono la capacità di migliorare l’efficienza e incrementare i flussi di ricavo con beni e servizi innovativi. Eppure, per loro stessa ammissione, non stanno ottenendo il ritorno desiderato dai loro investimenti digitali.

È la sintesi dei risultati della ricerca che Accenture ha svolto presso 90 dirigenti di aziende italiane leader (50 Pmi e 40 da grandi aziende) selezionate da 22 settori manifatturieri e produttivi.

Secondo i risultati sono meno di un terzo le aziende che dal digitale si aspettano, oltre che una maggiore efficienza, una crescita del proprio business.

Questo si spiega principalmente con il fatto che per le grandi e piccole imprese italiane è difficile adeguarsi ai rapidi cambiamenti tecnologici. Inoltre, finora, sono meno del 30% le aziende che, per affrontare il problema, hanno approfittato del “Fondo Europeo per gli Investimenti per le Imprese Innovative” o del Piano Nazionale Industria 4.0.

Italia seconda in Europa per spesa IoT

Circa il 60% delle aziende che hanno partecipato all’indagine dichiara che nei prossimi tre anni vorrebbe realizzare ricavi da prodotti connessi e intelligenti. Come era prevedibile, quasi due dirigenti su tre hanno indicato come priorità strategiche lo sviluppo di prodotti e servizi innovativi e l’adozione proficua del digitale. Inoltre, quasi la metà degli intervistati si aspetta dall’adozione delle tecnologie digitali una riduzione dei costi aziendali complessivi.

A tal fine le aziende manifatturiere italiane hanno già intrapreso il percorso della digitalizzazione.

Nel 2017, ad esempio, le imprese industriali italiane hanno speso 3,9 miliardi di dollari in tecnologie IoT, posizionandosi al secondo posto in Europa.

A queste imprese e a chi vuole svoltare verso il digitale Accenture raccomanda un cambio di paradigma per reinventare il mondo aziendale attraverso il digitale.

Un approccio che la multinazionale definisce Industry X.0. Il nuovo paradigma parte dai fondamenti dell’Industria 4.0, per rendere più efficienti l’operatività aziendale e liberare risorse preziose che, a loro volta, possono essere reinvestite in una combinazione di tecnologie digitali avanzate per migliorare la customer experience.

A differenza di tutte le precedenti rivoluzioni industriali, che applicavano le nuove tecnologie solo alla fase strettamente produttiva, Industry X.0 consente di applicare il digitale a tutte le fasi della realizzazione del prodotto, dalla valutazione delle esigenze del cliente alla progettazione, alla produzione, fino all’utilizzo del prodotto. Per raggiungere l’obiettivo le aziende devono, secondo Accenture, rispondere a sei imperativi strategici.


Trasformare il core business in digitale

Le aziende Industry X.0 costruiscono sistemi di progettazione e produzione abilitati dal digitale. Solitamente iniziano con la definizione e l’implementazione della propria strategia digitale.

Poi, grazie all’analisi predittiva, si assicurano che i macchinari e sistemi software siano integrati per raggiungere livelli di efficienza mai raggiunti prima. Infine automatizzano i processi su larga scala per ottimizzare i cicli di produzione e migliorare l’efficienza generale dell’impianto nelle sue varie funzioni.

Concentrarsi sull’esperienza e sui risultati

Le aziende Industry X.0 creano molteplici punti di contatto digitali lungo il ciclo di vita del prodotto. Progettano e distribuiscono prodotti, servizi e piattaforme che si adattano costantemente all’evolversi delle esigenze dei clienti; utilizzano i Big Data come base per la creazione di analisi in tempo reale e per il supporto decisionale; migliorano la customer experience per tutto il ciclo di vita del prodotto creando punti di contatto digitali e intelligenti tra il cliente e l’azienda.

Innovare i modelli di business

Le aziende Industry X.0, tramite le combinazioni digitali, sviluppano nuovi modelli di business per offrire un valore mirato a ogni singolo cliente. I prodotti connessi e intelligenti sono progettati da zero, in modo da permettere alle aziende di monetizzare le interazioni prodotto-cliente attraverso applicativi software e modelli di ricavo pay-per-use. Nel back-end, le aziende Industry X.0 utilizzano la potenza combinata di IoT e IIoT (Industrial Internet of Things) per estrarre evidenze più dettagliate e trovare nuove fonti di valore sinergico.

Creare una forza lavoro preparata al digitale

Le aziende Industry X.0 reclutano, formano e trattengono i talenti con competenze digitali e promuovono la collaborazione attiva tra persone e macchine. Ma le competenze digitali non si limitano agli strumenti digitali e ai programmi software. I lavoratori devono anche saper applicare questi strumenti per risolvere i problemi aziendali reali. Dal canto loro, le aziende Industry X.0 stanno già sviluppando componenti digitali specifiche per i vari ruoli all’interno delle loro organizzazioni. Inoltre, stanno ridisegnando i ruoli per incoraggiare la collaborazione attiva tra persone, robot e macchine, dotando i lavoratori di competenze di ingegneria del software e di machine learning.

Creare nuovi ecosistemi

L’azienda Industry X.0 alimenta un solido ecosistema che faccia da volano per innovazioni e nuove competenze. Le aziende come questa traggono e sviluppano nuove idee per prodotti e servizi da una molteplicità di fonti, sia interne sia esterne all’azienda. Inoltre, guardano con grande attenzione agli incubatori e ai centri di eccellenza tecnologica, contribuendo alla creazione di un solido ecosistema digitale.

Riorentare il modello di business

Le le aziende Industry X.0 bilanciano continuamente gli investimenti tra core business e nuovo business per sincronizzare innovazione e crescita. Queste aziende creano metriche di performance condivise che non solo monitorano i risultati di performance tradizionali, ma mappano anche le forze che possono sconvolgere tali risultati. Esse sistematicamente immettono tecnologie digitali nelle attività core dell’azienda sfruttando la sponsorship di un gruppo dirigente dotato di una visione strategica e tattica delle iniziative digitali.

 

 

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