Desktop a basso costo grazie ai processori Atom

Il test di due modelli indicati per chi desidera minimi ingombri e silenziosità.

Aprile 2009 Diversi esperti che seguono da anni il mercato dei microprocessori
hanno dichiarato come, dopo la corsa verso frequenze di clock sempre più
elevate, sia ora in pieno svolgimento una corsa verso dimensioni e consumi sempre
più ridotti. Effettivamente i primi segnali di questa nuova tendenza
si erano visti già con la nascita dei processori Intel Core 2, che avevano
segnato la fine dell’incremento di frequenze di clock e consumi vista
con i processori Pentium 4. Certo, dopo aver visto apparire sul mercato processori
Pentium a 3,8 GHz con consumi di 130 Watt che richiedevano dissipatori con pale
da ventilatore, non si poteva continuare su quella strada per incrementare ulteriormente
le prestazioni. E difatti sono uscite sul mercato CPU multi-core caratterizzate
da frequenze di clock e consumi minori ma con prestazioni di tutto rilievo.

Le nuove potenzialità di miniaturizzazione dei circuiti e di contenimento
dei consumi offerte dalla tecnologia potevano essere usate in due direzioni:
la prima è stata la realizzazione di processori desktop più potenti
pur con frequenze di clock e con consumi inferiori ai predecessori, di cui sono
un eccellente esempio i Core 2. La seconda direzione è stata quella della
miniaturizzazione spinta a livelli mai visti prima, che potessero finalmente
consentire ai dispositivi mobili e ai subnotebook di avere prestazioni paragonabili
a un PC di taglia normale. Questa direzione è stata seguita in un secondo
momento, e solo ora sta dando i suoi frutti con l’arrivo dei processori
Intel Atom.

Chip pensati per consumare meno
I processori Atom aprono una strada totalmente nuova in quanto non si tratta
di versioni a basso consumo di processori preesistenti come si è visto
sinora sia da parte di Intel che di AMD, ma di una famiglia di processori con
architettura completamente nuova, pensata specificamente per ottenere consumi
ridotti, ingombri minimi e prezzo particolarmente concorrenziale.

Per questo l’arrivo di Atom è stato così atteso, e per
questo grazie ad Atom è possibile rinnovare in profondità l’offerta
di mercato, in diversi campi. Nel campo dei dispositivi mobili con Atom è
possibile superare finalmente la barriera che impediva ai dispositivi mobili
di avere prestazioni adatte a far girare Windows e le sue applicazioni, e realizzare
dispositivi poco più grandi di un palmare come gli UMPC (Ultra Mobile
PC) con display da soli 4-5 pollici su cui gira tranquillamente Windows. Nel
campo dei notebook ultraleggeri è possibile realizzare modelli dal peso
inferiore al Kg e produrre netbook con prestazioni notevoli e autonomia prolungata.
L’ultima novità è però l’arrivo di Atom anche
su computer desktop: esso consente infatti di realizzare PC da tavolo dagli
ingombri estremamente ridotti e dal prezzo particolarmente economico che prendono
anche il nome di nettop, un termine ideato da Intel che li classifica come versioni
desktop dei netbook.

E in alcuni casi i nuovi nettop sono a tutti gli effetti versioni desktop di
modelli netbook, ad esempio l’Asus Eee Box che è la versione “statica”
dell’Eee Pc, o l’MSI Wind PC che è la versione nettop del
netbook Wind. In altri casi invece si tratta di prodotti completamente nuovi,
come l’Olidata Halicon HM 5230 o l’HP Compaq mini-Q 2030.

Sia che si tratti di versioni fisse di un netbook, sia che siamo di fronte
a prodotti completamente nuovi, i nettop rappresentano la nascita di un segmento
di mercato che non esisteva in precedenza, fatta di dektop minuscoli e molto
economici. E anche in questo caso la spinta propulsiva principale arriva proprio
dalle possibilità del nuovo processore Atom nelle sue diverse versioni.
Come si può vedere nel riquadro dedicato non esiste infatti una sola
versione di Atom, ma diversi modelli con consumi e prestazioni differenti, pensati
per le tre fasce di mercato che Intel intende coprire con Atom: palmari/UMPC,
netbook/notebook e nettop/desktop.

Atom pur essendo più potente di altri processori visti nei netbook come
il VIA C7-M è però una CPU con prestazioni adatte solo a determinate
applicazioni come produttività office, navigazione Web, riproduzione
audio/video, comunicazione via e-mail o messaggistica, e non sufficienti per
far girare in modo accettabile applicazioni multimediali di una certa pesantezza,
software di editing videografico e tantomeno giochi. Dunque Atom dà il
meglio nei dispositivi mobili e nei netbook, mentre nei nettop si tratta di
un’opzione da valutare attentamente: il suo campo di utilizzo ideale è
probabilmente quello business, in quanto consente di ridurre al minimo gli ingombri
e di risparmiare notevolmente se si installano molte macchine, fornendo comunque
prestazioni adeguate alle applicazioni da ufficio.
Marco Milano

Le caratteristiche tecniche dei nuovi processori
Atom è un processore che segna una discontinuità rispetto al passato.
Sinora le CPU a basso consumo erano infatti semplicemente versioni con minori
richieste energetiche e/o con clock più basso delle CPU standard, con
cui condividevano la stessa architettura: basti pensare alle versioni ULV (a
basso voltaggio) dei vari processori Intel.

Atom invece ha un’architettura totalmente nuova, che non si basa su processori
preesistenti. Un’architettura che risulta decisamente interessante in
quanto a un’analisi approfondita evidenzia la coesistenza di soluzioni
moderne e ritorni al passato.
Il risultato è un processore che riesce a consumare veramente pochissimo:
un Atom consuma mediamente la metà rispetto a un processore ULV tradizionale.
Mediamente, perché Atom non è un singolo processore ma una serie
di processori basati sulla stessa architettura.

I modelli sinora presentati sono gli Atom Z500/510/520/530/540, l’N270,
l’N230 e l’N330. Gli Atom della serie Z5x0 sono destinati a dispositivi
mobili come gli UMPC, l’N270 è destinato ai netbook, e N230 e N330
sono pensati per i desktop nettop. Sono tutti single core a parte l’N330
che è un dual core.
I consumi sono come detto ridottissimi: la serie X5x0 consuma da 2,4 Watt per
lo Z540 a 1,87 GHz a soli 0,65 Watt per lo Z500 a 800 MHz. L’N270 e l’N230
ambedue a 1,6 GHz consumano rispettivamente 2,5 Watt e 4 Watt, mentre l’N330
sempre a 1,6 GHz ma dual core consuma 8 Watt. Per confronto si pensi che tra
i processori tradizionali meno avidi di energia ci sono il Celeron-M ULV che
consuma 5 Watt con clock di soli 900 MHz e il Core 2 Duo ULV U7700 che consuma
10 Watt con clock di 1,33 GHz. Anche le dimensioni degli Atom sono degne del
nome che portano: misurano solo 13×14 mm.

Si è detto che Atom è dotato di un’architettura che coniuga
soluzioni moderne e ritorni al passato: vediamole più in dettaglio. Il
principale ritorno al passato è l’architettura in order, in cui
le istruzioni vengono eseguite nell’ordine di arrivo senza la possibilità
di cambiarlo per velocizzare le operazioni come invece avviene nelle CPU “out
of order”: si tratta di un’architettura non più utilizzata
da circa 15 anni, che però permette di ridurre molto i consumi.
Le soluzioni moderne sono il supporto dell’HyperThreading ovvero dell’elaborazione
contemporanea di due processi come nelle CPU dal Pentium 4 in avanti, e il risparmio
energetico ottenuto tramite disattivazione automatica di parte della cache,
che è asimmetrica, e supporto della modalità CMOS nell’accesso
all’FSB (Front Side Bus).

Tale modalità è utilizzabile solo negli Atom serie Z5x0, in quanto
richiede il nuovo chipset Poulsbo che è affiancato agli Atom Z5x0. Anche
il chipset consuma meno: solo 2,3 Watt. L’Atom N270 usa il chipset i945GSE
che consuma 5,5 Watt, dunque ancora un valore accettabile anche se più
che doppio rispetto a Poulsbo. Il chipset i945GC invece, usato dagli Atom N230
e N330, consuma ancora 22 Watt. Per quanto riguarda le prestazioni, l’Atom
è pensato per consumare il meno possibile facendo girare in modo accettabile
applicazioni “leggere” per la produttività da ufficio, riproduzione
audio/video, navigazione Web e via dicendo, e non per multimedialità
pesante o videogame. Dunque le prestazioni non sono certo da primato, ma sono
comunque superiori ad altre soluzioni rivali come il VIA C7-M. Per fare un raffronto
si pensi che un Atom N230 a 1,6 GHz raggiunge i 1.400 punti in PcMark05 e un
Atom N270 sempre a 1,6 GHz i 1.800 punti, un valore doppio rispetto ai 900 di
un VIA C7-M, ma lontani dai 3.000 raggiunti da una normale CPU Intel Core 2
Duo per notebook, che però consuma 10 volte tanto.

Nome Modello N. Core Clock Cache L2 FSB Hyperthreading Chipset Tdp (*) Utilizzo
Atom Z500 1 800 MHz 512 KB 400 MHz no Poulsbo 0,65 Watt palmari, UMPC
Atom Z510 1 1.100 MHz 512 KB 400 MHz no Poulsbo 2 Watt palmari, UMPC
Atom Z520 1 1.333 MHz 512 KB 533 MHz Poulsbo 2 Watt palmari, UMPC
Atom Z530 1 1.600 MHz 512 KB 533 MHz Poulsbo 2 Watt palmari, UMPC
Atom Z540 1 1.866 MHz 512 KB 533 MHz Poulsbo 2,4 Watt palmari, UMPC
Atom N230 1 1.600 MHz 512 KB 533 MHz i945GC 4 Watt nettop, desktop
Atom N270 1 1.600 MHz 512 KB 533 MHz i945GSE 2,5 Watt netbook, notebook
Atom N330 2 1.600 MHz 1 MB 533 MHz i945GC 8 Watt nettop, desktop
(*) TDP (Thermal Design Power) indica la potenza massima
in Watt dissipata dalla CPU

 

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