Dell: come avere una rete al servizio delle applicazioni

Virtualizzazione, consumi, prestazioni, costi, cloud. Sono parole d’ordine che risuonano nei datacenter di tutto il mondo e che hanno come comune denominatore il networking. Ne parliamo con Jim Wynia di Dell.

Jim Wynia è Worldwide product manager datacenter networking di Dell.
Con lui facciamo un aggiornamento sulle recenti strategie e gli sviluppi tecnologici dell’azienda in ambito networking, partendo dall’elemento più dirompente, la virtualizzazione.

D: La metodologia della virtualizzazione ha fatto ingresso nel datacenter passando dai server. Ora riguarda anche storage e networking, quindi tutto l’ecosistema. Questo come indirizza le scelte di investimento di un’azienda utente?

W: La maggior parte delle organizzazioni ha adottato la virtualizzazione per ottimizzare l’uso dei server, la flessibilità dell’infrastruttura del data centre, la resilienza dell’infrastruttura di rete e l’efficienza dell’amministratore.
Tuttavia, negli ultimi anni, è emerso un nuovo modello di infrastruttura virtual computing denominato converged infrastructure.
Un’infrastruttura convergente ideale è un sistema integrato di potenza di calcolo, storage, e networking gestito olisticamente da un unico software tool che offre un pool di risorse virtualizzate che possono essere utilizzate per gestire le applicazioni, le infrastrutture virtual desktop e i private cloud. Molti clienti Dell sono alle prese con un incredibile aumento della quantità di dati e anche trend come i big data continuano a far crescere la domanda sulla rete.

Per gestire questi enormi volumi di dati, soluzioni e sistemi converged infrastructure quali Dell Active Infrastructure che combinano gestione dell’infrastruttura, un’architettura aperta, modelli di delivery flessibili e un supporto unificato, aiutano le aziende a migliorare responsività, efficienza, e qualità del servizio It.
Active Infrastructure non solo riduce time-to-value e costi, ma può abilitare risposte efficienti e rapide a esigenze di business dinamiche e offrire servizi It di elevata qualità.

Il nostro approccio è diverso da altre soluzioni convergenti sul mercato perché offre elevate capacità tecniche in maniera più intuitiva, flessibile, e completa.

D: Sempre sul piano delle scelte di indirizzo quali sono i parametri che un datacenter owner deve tenere in considerazione? Banda, capacità di calcolo, energia, availability, ridondanza, storage. C’è un ordine di importanza? E se sì, qual è?

W: Se si guardano le tendenze di acquisto in Emea negli ultimi due anni si vedono chiaramente le priorità dei datacenter manager: maggiori investimenti negli apparati di rete, virtualizzazione dei server e blade server vengono trainati da una crescente domanda di capacità di elaborazione e dall’esigenza di ridurre potenza, consumi energetici e ingombri.

D: Dell come sta orientando le proprie strategie di rilascio prodotti? Predilige seguire le politiche di sostituzione (per un sostanziale ridisegno del datacenter) o di ampliamento progressivo della capacità, lasciando che sia l’utente ad adeguarsi?


W: Le aziende vogliono trarre vantaggio dalle più recenti innovazioni tecnologiche per assicurarsi che le loro infrastrutture It offrano il miglior livello di prestazioni al miglior prezzo. Tuttavia, per tutte le aziende ma soprattutto per le piccolo e medie imprese, sostituire completamente l’infrastruttura esistente può essere molto costoso.
Dell offre soluzioni che si integrano e operano con le infrastrutture esistenti di modo che non sia necessario effettuare costosi aggiornamenti rip-and-replace.
L’approccio di Dell è di attaccare la dinamica del datacenter, offrendo fabric mid-market in grado di scalare a seconda delle esigenze e che eliminano la complessità del networking tradizionale appliance-based. I progetti di rete erano per lo più network-centric, tipicamente realizzati integrando storage e server nella rete, e infine inserendo le applicazioni.
Il punto di vista di Dell è di ribaltare questo approccio e mettere la rete al servizio delle applicazioni.
Stiamo realizzando la miglior scacchiera con tutti i pezzi necessari per creare le soluzioni giuste per i nostri clienti.

D: È tempo di rivedere il concetto di costo di possesso del datacenter? Se sì, quali sono i fattori?

W: Non penso sia il momento di rivedere il concetto di Tco, ma c’è sicuramente la necessità di fornire gli strumenti che possono aiutare un’azienda a comprendere il reale Tco. I risultati derivanti da metodi attuali sono infatti spesso imprecisi a causa dell’elevato numero di fattori che ne impattano il calcolo quali performance, costo del lavoro, funzionalità di sicurezza, garanzia ed energia.

Per aiutare i nostri clienti a determinare il reale Tco disponiamo di un Client Roi Analyst Tool che aiuta a identificare il momento migliore per la sostituzione dei sistemi. Se si comprendono i fattori che compongono il Tco, possiamo assicurarci che le imprese dispongano delle informazioni necessarie per prendere le migliori decisioni di business per i loro ambienti datacenter.

D: Il tema della manageability del datacenter è tutto in capo all’azienda utente, con le sue competenze, o il fornitore di apparecchiature/soluzioni può orientarlo a monte?

W: Molte imprese spendono la maggior parte delle loro risorse It nella gestione dell’ambiente piuttosto che in iniziative di business mission-critical. I nostri servizi di datacenter management sono pensati per consentire all’It di gestire in outsourcing alcuni dei task associati a storage management, backup management e virtual server management.

Dando in outsourcing tali attività con la suite di servizi Data Centre Management di Dell, le aziende possono recuperare risorse e usarle per far crescere e trasformare il business piuttosto che per gestire l’infrastruttura esistente.
I nostri servizi garantiscono che le operazioni storage vengano gestite al meglio e che miglioramenti misurabili vengano effettuati per gestire la crescita; ottimizzano gli ambienti di backup con una gestione remota completa tra cui reporting, monitoring e alert per aiutare l’azienda a identificare e gestire i problemi in modo puntuale: migliorano efficienza e prestazioni degli ambienti virtual server con alert circa problemi di capacità e performance, così come di potenziali colli di bottiglia delle risorse.

D: Quali sono le indicazioni che Dell fornisce a chi gestisce/crea un datacenter per fornire servizi a terzi, in cloud, per effettuare un investimento redditizio?

W: Dell da sempre offre hardware, software e servizi basati su tecnologie open standard. In questo modo si evita il lock out da quello che è il promettente sentiero verso il cloud; ed eliminando extra step o distrazioni che caratterizzano le soluzioni chiuse.
Promuoviamo il concetto easy-add, con servizi e prodotti cloud che si collegano semplicemente con quello che i clienti già hanno e con l’offerta di altri vendor. Siamo anche l’unico provider dell’end-to-end open cloud, con una completa compatibilità OpenStack out of the box.

Per aiutare i nostri clienti a far sì che gli investimenti cloud siano profittevoli, consigliamo di adottare un approccio pragmatico: anche se il cloud è una tecnologia dirompente, non deve stravolgere l’organizzazione, perciò supportiamo la pianificazione, implementazione e gestione del cloud, e identifichiamo casi utente nei loro settori per migliorare il Roi; adottare il cloud come strategia di business e non come pura tecnologia: molte aziende sono già avviate verso la nuvola, ognuna delle quali con esigenze specifiche e vi sono tecnologie che possono essere adottate nel percorso che porteranno a guadagni incrementali, ma i vantaggi reali arrivano quando il cloud diviene una parte integrale del business; innovare senza stravolgere.
In Dell vediamo il cloud come progressione logica di quanto le aziende stanno facendo. Come end to end cloud provider focalizzato non solo sulla fornitura di Cloud Service, ma nella realizzazione di architetture cloud private e pubbliche efficienti, scalabili e sicure il nostro obiettivo è quello di migliorare processi e tecnologie nel percorso verso il cloud.
La maggior parte dei clienti sono al momento virtualizzati o stanno virtualizzando la loro infrastruttura, un importante primo passo nell’evoluzione verso un self-service automatizzato.

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