Dalle scuole alle istituzioni: OpenOffice.org in Italia si muove così

Plio (Progetto Linguistico Italiano): da associazione volontaria a onlus, per assumere uno status che consenta un dialogo più ravvicinato con le istituzioni e con il mondo della scuola.

L’inizio del nuovo anno offre a Plio (Progetto linguistico italiano
OpenOffice.org
) l’occasione non semplicemente per ripresentare se stessa e
le proprie attività, ma anche per delineare strategie e finalità per questo
2007.

Così racconta Davide Dozza, mantainer italiano del progetto:
La cosa più importante da segnalare per questo inizio d’anno è il progetto
di passare da associazione di volontariato a onlus. E’ un passaggio importante,
che risponde alla necessità di avere uno status che ci consenta di interloquire
con le istituzioni. Saremo la prima onlus che si occupa di software libero,
ma soprattutto avremo risorse e fondi per sostenere la crescita, saremo in grado
di essere più vicini agli utenti finali, potremo anche accogliere gruppi di
lavoro esterno
“.

Ci sono una serie di considerazioni che Dozza
sottolinea sono fondamentali per capire qual è la direzione che Plio deve
intraprendere: ci sono 400.000 download unici certificati, che sarebbe
importante riunire in una community, c’è la necessità di promuovere i
formati aperti e liberi, c’è la necessità di fare attività di lobbying in modo
strutturato.

Da parte sua, Andrea Pescetti,
mantainer come Dozza, parla delle attività necessarie al mantenimento del
prodotto: “In sei anni di storia 500 volontari hanno portato enormi
contributi al prodotto: dizionario, modelli, macro, moduli, anche se non tutti
ancora integrati in OpenOffice.org.  Per questo 2007 ci siamo posti
alcuni obiettivi importanti: aumentare i contributi e integrarli in
OpenOffice.org, realizzare il cd rom in italiano e una guida stampata sempre in
italiano. E poi ci sono la quality assurance e la localizzazione, due
progetti fondamentali per i quali abbiamo ottenuto ampie delege da Sun, che fino
a poco tempo fa fungeve da supervisor
“.

Flavio Filini si occupa
invece del rapporto con le scuole e il mondo dell’istruzione e della
formazione in generale: “Si sentiva la necessità di disporre di una
struttura che faciliti proprio il contatto con le scuole. Per alcuni ordini di
scuole, ritengo sia fondamentale poter disporre di un software alternativo e
smontabile, in molte lingue per di più. Senza contare che proprio la promozione
di iniziative open source è la chiaver superare il digital divide. Per questo
motivo abbiamo dato vita al progetto Didatticooo per incoraggiare le scuole a
mettere a disposizione degli studenti software che possano caricarsi sui loro
pc. Legalmente, per di più
“.

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