Dai database alle infrastrutture, Sybase allarga la sfera d’azione

Da tre anni la società ha avviato un programma di ampliamento dell’offerta, che oggi la vede impegnata nella fornitura di soluzioni verticali end-to-end per i mercati finance, Tlc e government.

 


Da oltre tre anni Sybase ha cambiato veste e da database vendor si è trasformata in un’azienda che propone una serie più ampia di piattaforme e tecnologie, rivolte a tre mercati di riferimento come finance, Tlc e government. Un settore, quest’ultimo, "che in Sybase sta assumendo una rilevanza sempre più strategica sia a livello internazionale che nazionale" ci spiega in questa intervista Franco Caprioli, marketing manager della società in Italia.

Vi rivolgete di più verso la Pubblica amministrazione centrale o locale?


"Abbiamo iniziato con progetti per la Pa centrale, vincendo il bando del ministero del Lavoro, per il quale abbiamo realizzato tutta l’infrastruttura per la gestione degli uffici per l’impiego, e quindi centralizzato una serie d’informazioni, tramite database e sistemi di movimentazione dati. Da lì è nata tutta una serie di progetti, tra i quali il Portale Lavoro della Regione Veneto, che hanno spinto Sybase a realizzare un pacchetto che raggruppa tutte le funzioni amministrative più importanti e che, quindi, consente una veloce implementazione. Tuttavia, grazie all’utilizzo di una piattaforma tecnologica aperta, è possibile costruire anche implementazioni ad hoc. Abbiamo, inoltre, realizzato il portale per gli Industriali di Parma, per cui quest’attività, che per noi è nuova, sta diventando sempre più importante. Poi abbiamo i nostri settori classici, come il finanziario, dove finalmente stiamo avviando dei progetti innovativi. Uno per tutti quello per Arca Fondi, dove è stato utilizzato Financial Fusion Server, una soluzione che ha lo spessore di una piattaforma e che si occupa di gestire i flussi informativi e i protocolli finanziari".

Altri progetti innovativi che state affrontando?


"Stiamo partendo con una serie abbastanza significativa di progetti di business continuity o di disaster recovery, a seconda di come viene posizionata la soluzione, in Monte dei Paschi di Siena e in altri quattro istituti. Stiamo, quindi, occupando spazi che negli anni scorsi per Sybase erano dati quasi unicamente da database, replica di dati e un po’ anche dall’attività d’integrazione, mentre oggi stiamo proponendo tecnologie molto più innovative. Nell’ambito delle Tlc siamo ancora a livello di vendita di database, ma anche qui vogliamo spostare il tiro verso il mondo della Bi".

Una nuova Sybase, dunque, ma va detto che per un po’ di tempo la vostra immagine sul mercato è risultata confusa, fatto questo che vi ha anche penalizzato come riconoscimento da parte degli analisti.


"Questo è dovuto in parte al fatto che i dati relativi alle top five dei database vedono Sybase in discesa in fatto di quote. Per noi questo era un andamento un po’ scontato, in quanto il mercato dove siamo nati non rappresenta più il nostro core business, pur rimanendo un’area sulla quale continuiamo a investire".

Il 2002 è stato un anno difficile per molte società dell’It e dai risultati sembra che anche Sybase ne abbia risentito, dal momento che a livello corporate ha realizzato 829,9 milioni di dollari, contro i 927,9 milioni dell’anno prima. E in Italia?


"Anche se il bilancio deve essere ancora approvato, le anticipo che in Italia abbiamo realizzato il 90% del budget previsto a inizio anno e chiuso con 11,159 milioni di euro, un valore comunque superiore al 2001. In particolare abbiamo realizzato il 100% del budget nelle Tlc e nel government, mentre le società del finance hanno investito con più ritardo di quanto ci attendevamo. Riguardo alla corporate, è vero che il fatturato è calato, ma il reddito netto è stato di 94,7 milioni, superiore alle aspettative degli analisti. Va, inoltre, sottolineato che Sybase negli ultimi 12 mesi non ha minimamente tagliato l’organico".

A parte i tre mercati di riferimento prima citati, come siete organizzati internamente?


"Come forza vendita siamo appunto divisi nei mercati finanza, Tlc e government. Abbiamo, poi, delle divisioni che vanno a coprire le diverse tecnologie che offriamo e quindi esiste una divisione che si occupa di database, un’altra dell’integrazione dei portali con i vari sistemi presenti in azienda, un’altra ancora della soluzione Financial Fusion, e quindi la divisione iAnywhere per il mondo mobile e wireless. Peraltro non si cita mai che nel mobile Sybase, con il suo database, ha la leadership mondiale con una quota del 70%".

Per il futuro, quali sono le sfide che vi attendono?


"Sicuramente i portali, in particolare nell’area government, perché consentono agli enti di offrire tutta una serie di servizi e agevolazioni alle aziende, con notevoli risparmi economici. Vogliamo mantenere l’impegno nei database, continuando a investire, e stiamo puntando sulla business continuity e su Financial Fusion. E ancora nel mobile computing e wireless, dove abbiamo già un’offerta piuttosto completa che si è arricchita con l’acquisizione di AvantGo. Ma una sfida vera che ci attende è quella di guadagnare spazio nel mondo del datawarehouse con la proposta innovativa basata su Iq, che vuol dare una risposta, in fatto di tempi e di costi di realizzazione, a tutti quelli che hanno fallito nei progetti di datawarehouse".

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