Da Samsung arrivano le memorie per il cloud

Temi commerciali ed ecologici promuovono la tecnologia nei risparmi energetici e nella bassa temperatura delle nuove Ddr3 a 30 nm.

Il ridotto consumo delle nuove Ddr da 30 nm della famiglia PlanetFirst potrebbe essere la chiave per il futuro del cloud computing. Di questo è convinta la divisione componenti di Samsung: durante il recente Cebit di Hannover, infatti, l’azienda coreana ha mostrato i nuovi chip green Ddr3 da 2 e 4 Gb, dichiarando che permetterà ai datacenter di gestire i carichi di lavoro eccessivi del cloud computing.

Per installazioni simili, i chip a 60 nm bruciano letteralmente. Con chip a 50 nm il consumo era di 100W, mentre su 30 nm si avevano 60W con unità di 2G e appena 40 con unità da 4G.
Analoga la situazione delle temperature di funzionamento: mentre la a 50 nm funziona a 59 gradi centigradi, a 30nm scendi a 53 gradi (2G) e 50 gradi (4G).

Un bel post di David Price su PcAdvisor racconta con brio la demo svolta durante la rassegna tedesca. La famiglia PlanetFirst è una buona notizia per i server e data center, in previsione del carico di lavoro che dovranno affrontare con il cloud. Price osserva che gli slogan del colosso coreano avvicinano due concetti che appaiono, se non completamente scollegati, certamente lontani, ovvero le memorie e il cloud. Quest’ultimo è però un veicolo promozionale piuttosto in auge, quindi è normale usarlo per motivi commerciali. A parte l’aspetto green del basso consumo, va considerato con attenzione il risparmio in termini puramente economici.

Samsung ci ha detto che le sue memorie verdi siano già utilizzate nei server Fujitsu“, dice Price, “e saranno ulteriormente impiegate nel corso di quest’anno“. L’azienda ha inoltre detto che in aprile svelerà ulteriori dettagli dei suoi piani di produzione e vendita.

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