I costi crescenti e quasi incontrollati dell’energia coinvolgono l’intero sistema economico globale. Il cloud e i data center non fanno certo eccezione. In che modo Google Cloud e le sue strategie ne sono impattate? Lo abbiamo chiesto a Paolo Spreafico, Director of Customer Engineering, Google Cloud Italy
Google si impegna da sempre per essere all’avanguardia in materia di cambiamento climatico: è per questo che ogni anno, a partire dal 2017, abbiamo compensato il 100% del nostro consumo di energia a livello globale con l’acquisto di energie rinnovabili e puntiamo a diventare carbon free entro il 2030. Più in generale, il nostro obiettivo è quello di azzerare le emissioni di CO2 in tutte le nostre attività e nella catena del valore, inclusi i nostri prodotti hardware consumer, entro il 2030.
Tuttavia, se eliminare la nostra carbon footprint è importante, riteniamo ancora più fondamentale ridurre il consumo energetico in generale. Ecco perché gestiamo i data center e le cloud region più efficienti e smart del settore:
- spostando un’applicazione da un data center autogestito o da una struttura di co-locazione a Google Cloud, i nostri clienti possono raggiungere l’obiettivo net-zero;
- i data center di Google sono due volte più efficienti dal punto di vista energetico rispetto a un data center tradizionale e forniscono una potenza di calcolo cinque volte superiore a parità di energia elettrica rispetto a cinque anni fa;
- grazie alle nostre funzionalità e analisi di AI e machine learning, abbiamo ridotto del 30% l’elettricità necessaria al raffreddamento dei nostri server e siamo in grado di prevedere la produzione di energia eolica con 36 ore di anticipo rispetto alla generazione effettiva, aumentando così il valore dell’energia eolica.
Google Cloud è da tempo impegnata in politiche di decarbonizzazione. Pensate di accelerare il percorso intrapreso per sopperire all’aumento dei costi?
Riuscire entro il 2030 ad alimentare tutti i data center e gli uffici utilizzando energia carbon-free, ogni giorno e a qualunque ora, è una sfida ambiziosa e siamo la prima grande azienda al mondo ad aver deciso di affrontarla.
Concretamente, stiamo lavorando per raggiungerla nei tempi prestabiliti seguendo tre direttrici principali:
- proseguendo gli acquisti di energia rinnovabile attraverso contratti a lungo termine;
- sviluppando innovazioni tecnologiche per migliorare l’efficienza energetica dei nostri data center e delle nostre soluzioni cloud;
- offrendo supporto alle politiche pubbliche, per garantire che la transizione verso l’energia pulita offra opportunità economiche per tutti.
Sappiamo che la sostenibilità non è una priorità solo per noi ma anche per molti dei nostri clienti, per questo motivo le nostre soluzioni per aiutare le aziende a ridurre e misurare le loro emissioni sono in costante sviluppo e ampliamento. Ad esempio, nel corso del nostro primo Sustainability Summit, tenutosi il 28 giugno, abbiamo annunciato Google Earth Engine ed esteso la suite Carbon Sense e Carbon Footprint con nuovi set di dati e strumenti. Inoltre, per aiutare i clienti a decarbonizzare l’elettricità consumata dalle loro applicazioni cloud, Google Cloud offre Google Cloud region picker, uno strumento che fornisce la percentuale media oraria di energia carbon-free (CFE%) per la maggior parte delle sue region e aiuta i clienti a valutare input chiave come il prezzo, la latenza per i loro utenti finali e l’impronta di carbonio, e scegliere su quale Google Cloud region operare.
Avete riscontrato un cambiamento nell’attenzione dei vostri clienti verso le tematiche green?
Le aziende sono sempre più attente ai temi della sostenibilità e dell’efficientamento energetico. Lo ha confermato anche una recente ricerca commissionata da Google Cloud a Harris Poll che ha rilevato come le iniziative ESG rappresentino sempre più una priorità organizzativa per i CEO a livello globale e l’Italia non fa eccezione. Nel nostro Paese l’89% dei CEO sostiene di occuparsi di più della sostenibilità rispetto a un anno fa.