Crescita a due digit per Gruppo Esprinet

calcolatrice_business_bilanci_documentiPronto a confermare per l’esercizio in corso le attese di una significativa crescita della redditività. Così è apparso Gruppo Esprinet alla luce dell’andamento tendenziale del mercato e dei risultati finora raggiunti e riferiti ai primi sei mesi del 2015.

Al 30 giugno 2015, il Gruppo distributivo paneuropeo ha, infatti, riportato ricavi netti consolidati in aumento del 20% rispetto al primo semestre 2014. In aumento del 17% anche il margine commerciale lordo consolidato, mentre, nel medesimo periodo di tempo, l’utile operativo ha registrato un +22%, con un’incidenza sui ricavi passata a 1,69% da 1,65%, nonostante un incremento di 7 milioni di euro dei costi operativi rispetto ai primi sei mesi del 2014.

Particolarmente brillanti i risultati riportati nel secondo trimestre in termini di ricavi netti consolidati, Ebit consolidato e utile ante imposte.
Rispetto al periodo aprile-giugno 2014, i numeri riferiti ai primi sei mesi dello scorso anno parlano, infatti, di crescite, rispettivamente, del 19, del 27 e del 23 per cento.

Nonostante la presenza nel 2014 di 2 milioni di utili iscritti nella voce gruppi in dismissione, e relativi alle cessioni delle società Monclick e Comprel, l’utile netto delle attività in funzionamento consolidato sono cresciute del 38% mentre, puntuale al 30 giugno 2015, la posizione finanziaria netta consolidata negativa per 28,9 milioni di euro, si è confrontata con un surplus di liquidità pari a 130,3 milioni di euro al 31 dicembre 2014.

In una nota ufficiale, il Gruppo ha fa sapere che l’aumento del livello di indebitamento finanziario di fine periodo si riconnette a un incremento puntuale del livello del capitale circolante al 30 giugno 2015 che risulta influenzato sia da fattori tecnici, “in gran parte estranei all’andamento dei livelli medi dello stesso circolante”, che dal grado di utilizzo più o meno elevato dei programmi di factoring “pro soluto” dei crediti commerciali.

L’effetto complessivo sul livello dei debiti finanziari al 30 giugno 2015 è, quindi, quantificabile in circa 125 milioni di euro rispetto ai circa 193 milioni riportati al 31 dicembre 2014.

Risultati per area geografica
In Italia, Esprinet, V-Valley e Gruppo Celly, che produce accessori per telefonia mobile, hanno realizzato ricavi totali in aumento del 20% rispetto agli 809,8 milioni riportati al 30 giugno 2014, con un margine commerciale lordo in miglioramento del 16% rispetto al medesimo periodo dell’esercizio precedente.
+14% anche l’utile operativo che, però, registra un’incidenza sui ricavi ridottasi da 1,78 a 1,69% anche in conseguenza di un aumento di 6,7 milioni dei costi operativi.

Dal canto suo, il Sottogruppo Iberica, composto da Esprinet Iberica ed Esprinet Portugal, quest’ultima costituita il 29 aprile 2015 e operativa da giugno, ha riportato ricavi totali in aumento del 16% rispetto a 244,6 milioni di euro rilevati nel primo semestre 2014, sulla falsa riga del margine commerciale lordo che, al 30 giugno 2015, ammonta a 13,4 milioni, con un aumento del +20% rispetto agli 11,2 milioni rilevati nei primi sei mesi dello scorso anno.
Bene anche l’Ebit, che si incrementa di 1,9 milioni di euro con un’incidenza sui ricavi che sale da 1,07 a 1,58 per cento.

Infine, come riportato nella nota ufficiale che accompagna i risultati finanziari fin qui esposti, “gli ottimi risultati economico-finanziari conseguiti nella prima metà dell’anno, unitamente alla crescita della quota di mercato sia in Italia che nella Penisola iberica, dimostrano la capacità del Gruppo non solo di rafforzare la propria posizione di leadership ma anche di fare leva sui propri vantaggi competitivi per indirizzare al meglio le nuove opportunità offerte dal mercato, in primis la telefonia mobile”.

Da qui l’evidenza di come, nonostante le recenti turbolenze sui mercati azionari innescate dalle preoccupazioni riguardanti la crescita dell’economia cinese e le possibili ripercussioni negative sulla congiuntura mondiale, le attese di miglioramento del quadro macroeconomico generale permangono positive sia in Italia che, soprattutto, in Spagna, dove, secondo fonte Gtdc – Context, la distribuzione è cresciuta del 20 per cento.

 

 

 

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