Così la nuova Capgemini

La divisione italiana della multinazionale di consulenza si mette a posto e riparte con una “force de frappe” per le soluzioni It.

Tre anni di ristrutturazione hanno prodotto i frutti sperati sui conti di Capgemini.


Nel corso del 2005, infatti, la divisione italiana della multinazionale di consulenza e It ha registrato un ritorno all’utile operativo.


Motivi dell’obiettivo centrato, secondo la società, sono stati l’aumento della focalizzazione sul mercato, l’incremento della produttività e un’ulteriore riduzione dei costi generali di oltre il 10% rispetto al 2004.


Per il futuro Capgemini intende differenziarsi facendo leva sulle soluzioni basate sulle best-practice globali: consulenza, system integration, new technology e full life-cycle.


Il 2006 ha portato anche cambiamenti al vertice, necessari per supportare il piano di crescita.


John Brahim ha assunto la carica di Country Manager (Jean-Michel Petolat, prima Amministratore Delegato dell’unità Technology Services, lascia la practice italiana e torna in Francia).


A supporto di Brahim nella commissione esecutiva, rimangono in carica l’Amministratore Delegato Maurizio Mondani (leader dell’unità consulting e Chief Sales Officer) Roberto Zanatta (leader dell’unità technology e Chief Delivery Officer) e Francesco Grimaldi (Chief Financial Officer e responsabile di gran parte delle operazioni di back-office).


Il nuovo piano di sviluppo prevede un unico responsabile per ciascun mercato, pertanto i nuovi leader sono Sergio Magnante per Financial Services (che nel 2005 hanno generato il 18% dei ricavi, Lorenzo Sterzi per Energy & Utility (17%), Daniele Munari per il Manufacturing (24%), Roberto Zanatta per le Telco (22%), Fabrizio Macci per l’High Tech (9%), Roberto D’Alicandro per la Pubblica Amministrazione (10%).


In aggiunta alle unità di settore, che contano una media di cento professionisti ciascuna, la nuova organizzazione prevede due nuove unità cross-sector: la Solutions con oltre 100 professionisti, guidata da Fabio Cestola, per l’offerta riguardante l’alta tecnologia nei settori emergenti, e la System Development & Maintenance guidata da Livio Palombo, che con 350 software engineer, offre servizi basati su Service Level Agreement contando del supporto delle software factory italiane e indiane.

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