Con 360 Video Facebook chiude il cerchio

Il newsfeed di Facebook accetta da oggi i video a 360 gradi. La registrazione avviene con un particolare set di videocamere, disponibili in kit anche non molto costosi (svariate centinaia di euro), mentre la riproduzione è ovviamente attiva su tutti i device, pc o cellulari (anche se per iOs bisognerà attendere ancora un po’).
L’utente potrà cambiare il punto di vista della riproduzione semplicemente dal dispositivo di puntamento.
Con 360 Video, lo sforzo di Facebook è notevole, visto che sono ammessi video di dimensioni fino a 1,75 Gb. Al momento non è possibile usare questi video per campagne pubblicitarie.
Tra i primi editori a pubblicare a 360° troviamo ovviamente GoPro, poi Star Wars, il cestista LeBron James, quindi le attività televisive Discovery, Nbc’s Saturday Night Live e Vice. Immaginiamo che non mancheranno appassionati di robot e droni, dispositivi che già possono alloggiare kit per riprese 3D a basso costo ed alta spettacolarità.

Dalla terza dimensione ai 360°
I video a 360° sono molto belli ed estremamente accattivanti, perfetti per moltissime situazioni di spettacolo e di didattica. Se dovessimo puntare sul campo di applicazione, però, escluderemmo una fruizione superiore a poche unità percentuali di tutti i video.
Sul marketing del video si sono sempre scornati tutte le industrie. A partire dalla Tv, che al suo avvento venne bollata come una cosa a ricasco della radio, nessuno ha mai anticipato la realtà.
Un po’ come il telefono cellulare, che i fantastici anni ’60 non hanno mai immaginato, presi com’erano ad assicurare il pubblico degli incredibili vantaggi positivi delle radiazioni.
Le realtà virtuali ed immersive di schermi a tre dimensioni (o pieni di post-it), una malattia dei tecnologi, sono state promesse e non mantenute ai tempi delle dot com, con un ritorno dell’infezione un paio d’anni fa. Adesso l’immersività cool non punta più sulla terza dimensione, bensì sui 360°? Buona fortuna. Sarà bello vedere video a 360° nei telefilm medical o crime, nei contenuti aggiuntivi di tutto ciò che fa spettacolo, in tutta la formazione. Ma un mondo che evolve sempre più verso la mobilità, che si appoggia su schermi tascabili, difficilmente aderirà in massa verso una visione a 360°.

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