Come la pensano i Cio italiani

Seconda edizione del Cio Survey di NetConsulting, che analizza i sentiment dei responsabili dei sistemi delle grandi aziende. Domina la razionalizzazione.

Il 52% della spesa totale dell’It in Italia è concentrata sulla fascia alta del mercato, presso le grandi aziende, per cui non stupisce che i vendor, attraverso periodiche survey, vogliano conoscere qual è l’atteggiamento dei Cio verso gli investimenti in tecnologie.


In quest’ottica rientra la seconda edizione della "Cio survey", condotta da NetConsulting per conto di Hp e Microsoft, che ha intervistato 80 responsabili dei Sistemi informativi, appartenenti a grandi realtà dell’industria/retail, servizi, finanza e Pubblica amministrazione.


Obiettivo dell’indagine, come ha sottolineato Giancarlo Capitani, amministratore delegato di NetConsulting è stato quello di monitorare i sentimenti, le visioni e gli orientamenti di spesa dei Cio, rafforzare la percezione del valore strategico dell’It e creare momenti pubblici di aggregazione e di discussione.


Capitani ha osservato che è importante per i vendor conoscere gli orientamenti di chi guida gli investimenti sul mercato per capire quali sono i fattori che possono far crescere il settore.


La survey, sulla scia di analoghe indagini condotte da Morgan Stanley, Goldman Sachs e Merrill Lynch nel nord America, è stata articolata su alcune tematiche come: percezione sull’andamento e prospettive dell’economia; priorità di business; contributo dell’It al raggiungimento degli obiettivi di business; aree di investimento It; progetti tecnologici e applicativi in corso e previsti; processo decisionale in area It; percezione delle tecnologie e dei fornitori; insourcing verso outsourcing e, infine, spesa, investimenti e budget It.


Dai numerosi dati rilevati, quelli relativi a quale sarà la dinamica della spesa It nel 2005, è emerso che proprio i Cio della Pa sono quelli che più numerosi prevedono un incremento della spesa (per il 50%) mentre la maggior parte degli altri settori si è espressa per una stabilizzazione della spesa rispetto all’anno precedente. Riguardo ai progetti futuri (risposte multiple) le tre aree di maggior investimento sono risultate: il consolidamento dei server, i progetti applicativi verticali e gli Erp e loro upgrade, che però hanno pesi diversi a seconda dell’attività dei vari settori. Sull’utilizzo dell’outsourcing negli ultimi due anni, il campione per il 58% si è espresso per una stabilità della domanda, mentre per un 23% è aumentata. C’è un crescente interesse verso il Bpo (Business process outsourcing), mentre c’è un generale disinteresse nei riguardi dell’offshoring.


Dalla survey è anche emerso che le società tendono a razionalizzare l’uso dei fornitori: il 45% dei Cio afferma di aver diminuito il numero, mentre il 52% l’ha mantenuto stabile. Tra i criteri di valutazione che hanno maggior peso è risultato al primo posto il rapporto prezzo/qualità, e subito a seguire le competenze tecniche e la flessibilità e orientamento al cliente.


Nell’osservare che la percezione dell’uso dell’It va sempre più vista in un’ottica di efficacia ed efficienza, secondo Capitani siamo in una fase di passaggio, nella quale da una visione di razionalizzazione si va verso un uso dell’It teso a supportare l’intero business aziendale (enabler business). In definitiva, un utilizzo più strategico di quanto fatto ora, più in linea con quanto già da tempo stanno facendo i paesi più evoluti.

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