Eito: Italia lenta nell’It, ma forte nelle Tlc

Presentati i dati del rapporto Eito 2005. Superiori alla media europea le performance nell’area delle telecomunicazioni, in particolare per quanto riguarda la banda larga. Male l’It.

Un’Italia molto forte nel segmento delle
telecomunicazioni
e della banda larga, ma più lenta degli altri Paesi
nella sola It, in attesa di un riallineamento nel 2006.
E’ questa
l’immagine del nostro Paese che emerge dai primi dati del rapporto Eito
(European Information Technology Observatory) 2005
presentato nella
giornata di ieri a Bruxelles da Bruno Lamborghini, che ha scelto di dedicare un
focus particolare al tema dei contenuti digitali e della loro fruizione.
In
apertura, però, i consueti dati di scenario.

Complessivamente, il
mercato mondiale dell’Ict è cresciuto del 3,7% nel 2004,
toccando i 2,044 miliardi di euro. L’Europa riesce a mettere a segno un
incremento del 3,4%, con una prestazione migliore degli Stati Uniti (+2,9%) e di
un Giappone in difficoltà fermo al +2,1%. La crescita è guidata evidentemente
dai Paesi emergenti, quel Resto del mondo che viaggia a ritmi superiori al 6%.
Lievi i miglioramenti attesi per l’anno in corso: su un mercato che dovrebbe
registrare tassi incrementali ancora al di sotto del 5%, nei prossimi due anni
l’Europa dovrebbe oscillare tra il 4,1 e il 3,9%.

Per il 2005, il
mercato europeo dovrebbe
avere un valore complessivo di 620 miliardi di
euro, con un particolare dinamismo per quanto concerne i comparti software e
servizi, per i quali si attendono tassi incrementali decisamente superiori al
5%.
Decisamente diverse le prospettive dell’hardware, che dal 3,3% atteso per
il 2005 dovrebbe poi scivolare a tassi inferiori al 2%.

Per quanto
riguarda la sola It, l’Italia, che nel 2004 ha fatto da
fanalino di coda, con la peggiore perfomance (un +1,1% peggiore anche del già
sconcertante +1,8% della Germania), dovrebbe riprendere l’abbrivio, seppure a
velocità dimezzata rispetto agli altri Paesi, toccando un +2,7% nel 2005 per poi
rimettersi in carreggiata nel 2006 con un +4,3%.
Inutili i paragoni con
Spagna e Uk, che mostrano non solo tassi superiori, ma anche segni di maggiore
stabilità.

Ci riscatta però la performance nel settore delle
telecomunicazioni, mercato valutato 328 miliardi nel 2005. Con il nostro
+4,4%  non solo superiamo in dinamismo tutti gli altri Paesi, ma mostriamo
un tasso di crescita superiore alla media europea.
Una tendenza che dovremmo
confermare anche nel 2006.
Buona la penetrazione dell’Adsl.
Dalle 2,5
milioni linee del 2003 siamo passati a 4 milioni nel 2004 e, secondo
Eito, dovremmo passare a 6,2 quest’anno, a 8,1 nel 2006 per arrivare a 9,5
milioni nel 2007, con un tasso medio di crescita del 39,6%.
Comprensibilmente
più ridotti i tassi relativi alla telefonia mobile, per una inevitabile
saturazione del mercato: 55,6 milioni i contratti nel 2003, dovrebbero
raggiungere i 60 milioni quest’anno per arrivare nel 2007 a 63,8 milioni, con un
tasso medio di crescita del 3,5% all’anno.

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