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Collaborazione tecnologica, il futuro dell’industria automobilistica

Il progresso tecnologico rivoluziona anche l’industria automobilistica, costringendola a pensare in modo innovativo per affrontare le enormi sfide che si trova davanti: in particolare connettività, sicurezza e intelligenza artificiale, insieme alle crescenti richieste di protezione dei passeggeri e prevenzione degli incidenti, riduzione del traffico e delle emissioni.

I produttori di automobili sono sempre stati molto riservati sulle loro novità in un mercato spietatamente competitivo, ma oggi sono costretti ad aprirsi e collaborare con altre aziende tecnologiche che possono aiutarli ad ottenere più valore per i consumatori attraverso i servizi on-demand per auto.

Come ci spiega Pier Giuseppe Dal Farra, IoT Industry Business Expert di Orange Business Services, l’industria automobilistica tradizionale è fin troppo consapevole che Uber, Tesla, Google e Apple insieme a numerose start-up innovative stanno premendo per ottenere una quota nel mercato in espansione dell’auto connessa e autonoma.

Partnership impensabili (fino a ieri)

Così stanno nascendo le partnership più improbabili: Bmw sta lavorando con la start-up Dovu per un progetto pilota che impiega la blockchain per tracciare il chilometraggio dei veicoli in leasing. Jaguar Land Rover (JLR) fornisce 20.000 veicoli elettrici a Waymo, lo spin-off di Google per l’auto che si guida da sola; e sempre Bmw sta collaborando con la sua diretta concorrente Daimler AG per i servizi di carsharing.

Toyota ha fatto un ulteriore passo in avanti e ha svelato un prototipo di veicolo elettrico, soprannominato e-palette, sviluppato in collaborazione con Pizza Hut, Amazon, Mazda, Uber e il colosso cinese del trasporto a chiamata Didi Chuxing.

Il concetto va oltre i robo-taxi, in quanto Toyota prevede che la e-palette potrebbe essere una pizzeria mobile, un negozio di scarpe o un ufficio. Al lancio, il presidente della Toyota Akio Toyoda ha dichiarato: “I nostri concorrenti non si limitano più a fabbricare automobili. Aziende come Google, Apple e persino Facebook mi tengono sveglio la notte“. I commenti di Toyoda gettano una nuova prospettiva su un settore che si sta preparando ad un futuro incerto ed affollato in cui collaborare sarà necessario per avere successo.

Auto connesse: dentro e fuori

Si prevede che il mercato globale delle auto connesse segnerà un incredibile +270% entro il 2022, corrispondente a 125 milioni di nuove automobili con connettività integrata, secondo l’IoT Tracker di Counterpoint Research. Inizialmente il driver di crescita sarà l’adozione di auto connesse in Cina e l’obbligo di chiamata elettronica dell’Unione Europea, progettato per fornire una risposta rapida agli automobilisti coinvolti in un incidente.

Counterpoint Research prevede che il 4G LTE sarà utilizzato su quasi il 90% delle autovetture connesse con connettività incorporata entro il 2022. La connettività 5G inizierà probabilmente nel 2020, ma la penetrazione rimarrà bassa fino ad oltre il 2022.

L’interesse dei consumatori per le auto connesse spinge i produttori automobilistici a cercare applicazioni commerciali. Ford, per esempio, sta collaborando con Verizon Telematics per incorporare la connettività sulla SYNC Connect includendo un modem LTE 4G preinstallato e l’abilitazione di servizi di service e manutenzione.

Il Rapporto Globale di Ptolemus sull’assicurazione basata sull’utilizzo prevede che entro il 2030 circa il 50% dei veicoli del mondo sarà coperto da polizze telematiche.

Oltre ad aprire nuove proficue fonti di guadagno per i produttori di automobili, per i loro partner e i nuovi operatori di mercato, queste iniziative creeranno anche una nuova ricca fonte di dati. Secondo 451 Research, l’accesso alle “scatole nere” dei veicoli, renderà ad esempio disponibili le informazioni necessarie per determinare i richiami, stimare il tasso di abbandono e localizzare i tipi di veicoli in base all’età.

La sicurezza automobilistica come primo pensiero

La sicurezza end-to-end è fondamentale per aumentare la fiducia dei consumatori nei veicoli connessi e autonomi.

I produttori di automobili e i loro fornitori stanno già collaborando con le organizzazioni che ratificano gli standard per creare strutture e architetture adatte ad affrontare l’aumento dei rischi di attacco comportato dalle auto connesse. Secondo 451 Research, l’aumento delle linee di codice e delle unità di controllo elettroniche che richiedono aggiornamenti da remoto presenta ulteriori sfide e vulnerabilità di sicurezza.

Recentemente, la società di sicurezza informatica Computest, ad esempio, ha riscontrato vulnerabilità nei sistemi di infotainment di Audi e Volkswagen utilizzando il suo sistema WiFi. In determinate condizioni i ricercatori potevano ascoltare la conversazione telefonica del guidatore e persino tracciare la posizione della vettura attraverso il suo sistema di navigazione.

Alcuni produttori di automobili di fascia alta utilizzano attivamente la telemetria integrata. La Bugatti Chiron, ad esempio, è in grado di trasmettere dati tra l’auto e la fabbrica 24 ore su 24, 7 giorni su 7, purché sia ​​presente una copertura per smartphone. Il sistema di telemetria monitora 10.000 diversi segnali, tra cui luci, motore e infotainment. Quando viene attivato un allarme, uno dei tre “flying doctors” di Bugatti viene mandato in qualsiasi parte del mondo per risolvere il problema.

I produttori di automobili dovranno sempre più adottare il mantra “security by design” per le auto connesse, man mano che il business diventerà maggiormente profittevole. I servizi di pagamento digitale direttamente dall’auto sono in arrivo. Ibm e Visa, ad esempio, stanno lavorando per incorporare i pagamenti nella tecnologia automobilistica. Gravi violazioni della sicurezza o dei dati potrebbero compromettere drasticamente la fiducia dei consumatori in futuro. Inserire la sicurezza già in fase di progettazione sarà quindi sempre più fondamentale quando si tratta di automobili autonome.

Intelligenza artificiale alla base della tecnologia self-drive

L’intelligenza artificiale è fondamentale per lo sviluppo dell’industria dell’auto autonoma. La velocità con cui la tecnologia di intelligenza artificiale si sta sviluppando in questo settore sta creando un forte interscambio di informazioni tra i produttori tradizionali e le aziende tecnologiche.

Il Ceo di Apple, Tim Cook, ha descritto la sfida di costruire veicoli autonomi come “la madre di tutti i progetti di intelligenza artificiale“. Apple sta sviluppando la tecnologia per le automobili self-drive.

Le soluzioni self-drive sono costruite su un insieme multiforme di algoritmi, telecamere e sensori programmati per affrontare un enorme numero di casistiche sulle autostrade e nelle città.

La guida automatica non è l’unico impiego per l’intelligenza artificiale sulle automobili. I produttori di automobili stanno esaminando l’intelligenza artificiale per monitorare, ad esempio, il comportamento emotivo del conducente.

Affectiva, un progetto del MIT Lab, ha già messo a punto un sistema di intelligenza artificiale in grado di monitorare la stanchezza e la sonnolenza del guidatore dal viso e dalla voce. Honda sta già cercando di produrre un’auto consapevole delle emozioni.

La convergenza di tecnologie rivoluzionarie è destinata a trasformare l’industria automobilistica in modo radicale. I produttori di auto che prospereranno saranno quelli che collaborano, mettono la tecnologia e la sicurezza al primo posto ed elaborano una strategia per differenziare i loro servizi in quella che è destinata a essere una vera corsa all’oro.

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