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Dieci servizi di cloud storage a costo zero

I servizi di cloud storage a disposizione sono moltissimi. La gran parte è pensata per le esigenze degli utenti singoli ma nel tempo è cresciuta l’offerta di funzioni adatte alle imprese, che necessitano di un controllo molto più preciso su chi accede a quali file. E oggi ci sono anche servizi che sono connotati nettamente come business. Fin qui tutto bene, ma è possibile sfruttare l’evoluzione del mondo dello storage in cloud senza pagare un euro? Sì e no.

La risposta è parzialmente sì perché la maggioranza dei servizi di cloud storage offre un livello di abbonamento a costo zero. Usando quello si è sicuri di non spendere nulla. Ma metà della risposta è no perché a costo zero – o per meglio dire “pagando” con i propri dati personali – si hanno servizi limitati. Così non è detto che uno storage gratuito non diventi a un certo punto troppo “stretto”. Qui di seguito descriviamo la parte gratuita dell’offerta dei principali provider.

I grandi classici

Dropbox è probabilmente il cloud storage provider più noto, con un’offerta che spazia dai privati alle aziende offrendo vari livelli di servizio e puntando sulla compatibilità con tutte le principali piattaforme. L’offerta gratuita però è di base piuttosto limitata: solo 2 GB di spazio. Date le partnership che Dropbox ha creato con alcuni produttori hardware è però possibile avere – almeno per qualche tempo – offerte migliori in bundle con PC o smartphone. Dipende dai casi.

Anche iCloud Drive di Apple è un classico, nel senso che chiunque abbia un Apple ID ha diritto a 5 GB gratuiti di storage sulla nuvola di Cupertino. L’accesso a questo storage è trasparente se usiamo macOS o iOS, meno se usiamo (anche) PC Windows o dispositivi Android. Qui ci vogliono rispettivamente l’app iCloud Drive di Apple per Windows e altri software di terze parti.

Immancabile anche Google Drive, dato che il servizio di cloud storage è collegato a qualsiasi account Google e per questo basta avere semplicemente Gmail (e chi non ce l’ha?). L’offerta gratuita comprende 15 GB di spazio. Non sono pochi, l’unica avvertenza è che questo spazio serve anche per contenere la nostra posta elettronica. Se riceviamo tantissimi messaggi con allegati pesanti, si esaurirà prima di quanto non pensiamo.

Come iCloud Drive, anche Microsoft OneDrive è un servizio implicitamente offerto insieme a un sistema operativo (in questo caso Windows) e strettamente integrato con esso. Lo spazio libero gratuito in questo caso è di 5 GB, ma è facile averne di più perché abbonandosi a una qualche versione di Office 365 viene esteso a 1 TB.

Orientamento business

AWS non si può considerare uno storage cloud provider nel senso più comune del termine ma ha una sua offerta gratuita nell’ambito del servizio AWS S3. Sono 5 GB di storage a costo zero, pensati però come un componente IaaS. L’offerta più consumer è Amazon Drive, anche in questo caso con 5 GB gratuiti.

Box è un altro nome noto per il cloud storage aziendale ma anche la sua offerta “personal” sta avendo un buon successo, pur non essendo nota come altre. Il livello di ingresso è gratuito e permette di gestire 10 GB di spazio, con il limite di poter caricare solo file più piccoli di 250 MB.

Sono di impostazione molto business anche i servizi di Syncplicity. Non si tratta di uno storage in cloud puro e semplice ma di un servizio di sincronizzazione dei documenti con un repository in cloud, pensato anche per la condivisione nei gruppi di lavoro. Ne esiste però una versione Personal, gratuita, che offre 10 GB di spazio.

Tre scelte meno ovvie

Backblaze è nota soprattutto perché offre un servizio di backup automatico in cloud per privati e aziende, con storage illimitato ma a pagamento. Un’opzione a costo zero però esiste ed è collegata al cloud storage Backblaze B2, analogo ad AWS S3. Chi si iscrive al servizio ha a disposizione 10 GB di spazio gratuito, nell’idea (di Backblaze) che qualsiasi uso professionale li supererà facilmente. Attenzione, però: B2 prevede un pagamento anche in funzione della banda consumata in download, quindi a costo zero abbiamo solo 1 GB di scaricamento al giorno (l’upload è gratuito).

Merita una citazione Jumpshare, che non è propriamente un servizio di cloud storage ma per la condivisione di file, specialmente immagini e screencast. Ha alcune funzioni specifiche interessanti, come la possibilità di imporre una data di cancellazione ai file che carichiamo. Dato che comunque si accede al suo spazio via browser e con app mobili, si può usare anche come storage generico. Il sito mette molto in evidenza l’abbonamento Premium, ma l’iscrizione di base prevede 2 GB di spazio gratuito per il caricamento di file al massimo di 250 MB.

Infine, se siete molto attenti alla privacy vale la pena anche valutare Mega. Il servizio è stato fondato da una personalità controversa – Kim Dotcom – e ha la peculiarità di puntare nettamente sulla privacy by design. In pratica, i nostri dati sono cifrati e Mega non conserva la nostra password di accesso, quindi non potrà consultarli. L’altro lato della medaglia è che non potrà nemmeno recuperarli per noi nel caso dimenticassimo la password. Il livello gratuito del servizio offre 15 GB di spazio, con bonus vari a durata limitata nel tempo.

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