Cloud: in Veneto è finanziato a fondo perduto

Scadrà il prossimo 6 settembre il bando europeo gestito dalla Regione Veneto per lo sviluppo di servizi basati su cloud da parte di software house con almeno una sede operativa sul territorio e in grado di coinvolgere non meno di 10 Pmi che possano sperimentare gratuitamente le soluzioni proposte.

Nuove opportunità si aprono per le imprese informatiche con almeno una sede operativa sul territorio veneto. Attraverso un bando a fondo perduto indetto dall’Unione europea e finanziato all’interno del Piano operativo regionale Veneto si prevede, infatti, la concessione di 2.304.430 euro per lo sviluppo di servizi basati sul modello del cloud computing rivolti al mercato delle piccole e microimprese.

A occuparsi della divulgazione del bando europeo, che scadrà il prossimo 6 settembre, ci ha pensato Treviso Tecnologia che, in qualità di azienda speciale per l’innovazione della CamCom di Treviso, nella propria mission di divulgazione sul territorio, ha organizzato un convegno di approfondimento al quale hanno partecipato 25 realtà, per lo più avvezze a sviluppare soluzioni gestionali, e che guardano con interesse alla realizzazione di nuovi progetti su architettura cloud.

«In tal senso – ci spiega Roberto Santolamazza, direttore di Treviso Tecnologia – abbiamo chiarito alle aziende che la finalità di questo bando è che l’architettura cloud sia un mezzo e non un fine per arrivare alle piccole e microimprese e farle avvicinare a strumenti gestionali in modalità di fruizione differenti da quelli tradizionali».
Conditio sine qua
non per l’accesso al bando è la creazione di una rete di almeno dieci Pmi, che abbiamo almeno una sede operativa in Veneto e che all’interno del progetto presentato possano sperimentare, a titolo gratuito, le soluzioni proposte.

«Non sarà, però, una sperimentazione di facciata – precisa il nostro interlocutore -, visto che la Regione ha richiesto una tracciabilità dei risultati con verifiche in itinere presso le singole realtà per capire se e come i sistemi sono realmente utilizzati misurando anche la crescita organizzativa delle imprese utilizzatrici, che è poi la finalità del bando». Come esplicitato da Santolamazza, quello che la Regione Veneto si aspetta è, infatti, «un business model credibile, dove la tecnologia sia in grado di abilitare nuove soluzioni di business».

Le candidature dei progetti messi a punto dai solution provider (anch’essi con almeno una sede operativa in terra veneta) e dalle Telco (quest’ultime sia locali che non) interessate a partecipare al bando verranno gestite da Veneto Innovazione che, in qualità di Agenzia regionale per l’innovazione, avrà anche il compito di curare l’istruttoria delle domande che perverranno e valutarne l’idoneità a quattro mani con il mondo accademico. Dal canto loro, anche le Pmi e le microimprese interessate potranno candidarsi in qualità di fruitori in Rete dei servizi informatici in modalità cloud contattando Treviso Tecnologia.

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