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Citel Group: l’intelligenza artificiale sarà la chiave per il 2022

L’intervista a Valerio D’Angelo, di Citel Group.
A distanza di un anno dal varo a livello europeo del recovery plan, che in Italia ha portato al PNRR, 01net realizza un’inchiesta, basata su un ciclo di interviste con le principali società che operano in Italia nell’ICT sulla loro strategia per la digitalizzazione delle aziende italiane nel 2022. Parliamo con loro di quattro temi cardine della trasformazione digitale: resilienza, cybersecurity, cloud, sostenibilità ambientale e sociale e le risposte consentono di costruire la mappa di partecipazione delle realtà ICT alla crescita del Paese in senso digitale.
E c’è un tema in più, il quinto: con spirito consulenziale, chiediamo di fornire agli imprenditori italiani un’idea in più, capace di produrre valore immediato sul piano dell’efficienza e della competitività.

Per Citel Group ci ha risposto il CEO, Valerio D’Angelo.

Un anno dopo il Recovery Plan, a che punto siamo con la reale trasformazione del Paese: con quali soluzioni, competenze e servizi partecipate alle missioni del PNRR che coinvolgono il digitale?

 Al momento, la mia percezione è che le missioni del PNRR individuate dal Ministro per l’innovazione tecnologica e la transizione digitale Vittorio Colao e dal Comitato scientifico, a livello strategico delineino delle linee guida molto valide. Siamo, però, ancora in una fase di definizione per ciò che riguarda le logiche attuative, le modalità di presentazione dei progetti, i soggetti aggregatori e i requisiti di accesso per usufruire dell’erogazione dei fondi. Su questo aspetto, nella nostra esperienza in Citel Group, notiamo che sia le aziende private che gli enti della Pubblica Amministrazione sono ancora molto disorientati e in attesa di informazioni su come beneficiare dei fondi per l’attuazione di progetti concreti.

In questa fase, in Citel Group ci stiamo concentrando sulla presentazione di progetti che accompagnino le aziende e la PA nel proprio percorso di trasformazione digitale. Per il mondo privato si tratta soprattutto di soluzioni di Intelligenza Artificiale per lo sviluppo di piattaforme E-Commerce evolute in ottica di usabilità e accessibilità, per l’implementazione di strategie CRM -che, secondo il nostro osservatorio, restano una prerogativa di poche aziende in Italia- e di tecnologie in ambito phygital che aiutino a coniugare il mondo fisico e quello digitale nella customer journey.

Per la PA, stiamo proponendo a diversi Comuni d’Italia la nostra suite di Chat Bot basata su Intelligenza artificiale in grado di digitalizzare l’erogazione di alcuni servizi ai cittadini, fra cui la riscossione dei tributi, l’emissione di certificati, ma anche l’accesso a informazioni sui luoghi e strutture turistiche di un territorio.

 Il 2021 è stato l’anno in cui il tema della cybersecurity è atterrato in tutte le imprese. Quali prospettive concrete vi siete dati per il 2022?

 Indubbiamente il 2021 ha evidenziato la centralità della Cybersicurezza nei processi di digitalizzazione delle imprese e la necessità di fare passi avanti in questo campo. Fra le prospettive di Citel Group per il 2022 c’è l’acquisizione di un’azienda specializzata in Cybersicurezza, proprio per ampliare il nostro raggio di azione. Trattandosi di un settore molto specialistico, che richiede expertise avanzate e competenze dedicate, attualmente stiamo ricercando il giusto partner che ci aiuti a rafforzare l’offerta di Citel Group in aggiunta alle soluzioni di cui già disponiamo, come l’Application Security Code.

Componente fondamentale della trasformazione digitale è il cloud. Quali sono le scelte che dovranno compiere le aziende italiane nel 2022?

 Le linee del PNRR su questo aspetto sono molto chiare con il mantra Cloud First e non potremmo essere più d’accordo. Il Cloud offre molteplici benefici, per la sicurezza ma anche per la sostenibilità e, a nostro avviso, le aziende italiane dovranno intraprendere un percorso di migrazione, portando le proprie infrastrutture e gli applicativi su Cloud, per limitare attacchi informatici, avere meno costi di manutenzione e garantire continuità operativa. Se pensiamo anche allo smart working e al modo in cui la pandemia ha cambiato i modelli lavorativi, il Cloud ha avuto un ruolo di fondamentale importanza. Senza questo tipo di tecnologia, e dipendendo unicamente da server fisici, il lavoro agile non sarebbe stato possibile.

Dopo il Cop26 si è capito che la sostenibilità, sia ambientale sia sociale, oramai riguarda non solo tutti i Paesi ma anche tutte le aziende. Qual è la vostra strategia riguardo questi temi?

 Fra il 2020 e il 2021, nell’ottica di ridurre l’impatto ambientale di Citel Group, abbiamo avviato e concluso la riprogettazione dei nostri uffici di Napoli, rendendoli più sostenibili prevedendo impianti di climatizzazione, riscaldamento e illuminazione all’avanguardia e modulabili per garantire il massimo risparmio energetico.

A livello di responsabilità sociale in Citel Group siamo molto attenti alle logiche di inclusività e impegniamo da sempre per incentivare l’occupazione dei giovani, categoria che assieme a quella femminile è stata più penalizzata dal punto di vista lavorativo durante la pandemia. Finanziamo borse di studio a giovani studenti e studentesse in difficoltà economica iscritti ad istituti tecnici, promuovendo programmi di training e formazione in azienda per far sì che possano continuare a studiare e a specializzarsi con competenze sul campo.

Fra i nostri programmi futuri rientra anche l’emissione del nostro primo bilancio di sostenibilità, per stabilire con ancora più precisione e trasparenza obiettivi tangibili in ambito ESG.

L’idea ICT del 2022

Se doveste proporre un unico investimento (prodotto, soluzione, metodologia) a un’azienda italiana, una scelta capace di produrre da subito un beneficio a livello di efficienza e competitività, su cosa verterebbe il vostro consiglio?

Ancora oggi vediamo che le aziende che sfruttano i benefici dell’Intelligenza Artificiale sono pochissime in Italia, nonostante questo tipo di tecnologia offra enormi opportunità per efficientare i processi e minimizzare i costi interni. È vero che il concetto di Intelligenza Artificiale è molto vasto e non sempre di facile navigazione, ma esistono soluzioni in grado di portare valore aggiunto, sia per il ciclo attivo, e quindi nel mondo della Marketing Automation, CRM, dove consentirebbe di avere dati puntuali e aggiornati in real time su cui strutturare le azioni profilate per i propri clienti, sia per il ciclo passivo, con l’automazione dei processi ripetitivi, come l’inserimento di dati, tramite logiche di Robot Process Automation che permetterebbero di destinare le capacità umane su attività a maggior valore aggiunto.

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