Cdc chiude in utile ma con fatturato in calo

Il gruppo, capitanato da Giuseppe Diomelli, ha realizzato nel 2002 un attivo netto di 2,3 milioni di euro e revenue per 487,8 milioni (-5,7%). Previsioni di crescita del 23% nel 2003.

11 marzo 2003. Hanno avuto vita dura gli hardware vendor nel 2002 e Cdc ne è una testimonianza. Nel presentare i dati di bilancio, la consolazione di Giuseppe Diomelli, presidente e fondatore del gruppo (primo produttore di pc in Italia con 170mila unità e distributore conto terzi) sta nel fatto che la sua società è riuscita a limitare le ferite, conseguendo risultati, seppur in calo, superiori all’andamento del mercato. Infatti, in un contesto nazionale del settore dei pc che nel 2002 secondo Sirmi è calato in valore dell’11,2% e secondo Assinform del 10%, Cdc ha realizzato un fatturato consolidato di 487,8 milioni di euro, pari a un calo del 5,6% sul 2001. In netto miglioramento, però, i principali indicatori economici e patrimoniali, con l’Ebitda che ha superato i 18,3 milioni di euro (era in perdita per un milione nel 2001) mentre il debito finanziario netto si è ridotto a 16,9 milioni (contro i 35,5 dell’anno precedente). L’esercizio, complessivamente, si è chiuso con un utile netto di 2,3 milioni. E per dare un messaggio positivo al mercato, l’assemblea dei soci ha deciso di distribuire un dividendo di 0,14 euro per azione, mentre per il 2003, se verranno rispettate le ambiziose previsioni di crescita (che parlano di un +23% e un fatturato pari a 599 milioni di euro) il dividendo dovrebbe arrivare a 0,49 euro.

Nel 2002 Cdc ha avviato una serie si strategie che hanno portato la società a vendere le attività di Tlc ed editoria per concentrarsi sul core business dei pc, ampliando però la sfera dell’utenza a cui rivolgersi. Ha, infatti, iniziato un approccio di vendita diretta verso i large account e la Pa, proponendosi con soluzioni specifiche, soprattutto nell’ambito della sicurezza, che vogliono vestire di valore aggiunto il semplice prodotto hardware. In particolare, in ambito Pa, Cdc ha vinto la commessa Consip per la fornitura di 36mila pc, i cui benefici effetti si vedranno nell’anno in corso; ha avviato, inoltre, una serie di accordi con realtà come Fiat e Unicredito, che prevedono l’estensione di agevolazioni di acquisto di pc anche ai dipendenti delle società stesse, e ha consolidato i rapporti con la Gdo attraverso la distribuzione di prodotti con marchio proprio. Il tutto, senza distogliere l’attenzione verso le Pmi e il consumer, aree per le quali sono pronte soluzioni specifiche per le singole realtà. Un mercato, questo, che Cdc segue con oltre 550 punti vendita distinti i tre catene: Computer Discount, Company e Amico. A questi si aggiunge una rete di 19 Cash & Carry di proprietà, che servono oltre 25mila dealer specializzati. E proprio in quest’ambito la società punta per crescere maggiormente nel 2003 (+30%), grazie anche all’apertura di due nuovi punti vendita.

Nel corso del 2002, Cdc ha anche fatto delle acquisizioni, come il ramo d’azienda di Armonia Computers, la società di storage Mactronics Technology e Interfree (49%), l’Internet service provider e portale verticale della comunità tecnologica, che a fine 2002 è riuscito a produrre utili. Si è, inoltre, aggiudicata il 100% del capitale Sofim che gestisce il controllo dei 40 principali punti vendita di Computer Discount. Infine, è stata ampliata l’area di produzione di pc gestita da Micronica che gestisce la logistica e la produzione It del gruppo.

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