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Quando la carta d’imbarco è viso: il riconoscimento facciale di Finnair

Dimenticare le carte d’imbarco. In futuro, le nostre facce potrebbero essere l’unica cosa necessaria per salire a bordo di un aereo.

La compagnia aerea finlandese Finnair e l’operatore aeroportuale Finavia stanno sperimentando l’uso della tecnologia di riconoscimento facciale per accelerare le operazioni di check-in negli aeroporti.

Durante le tre settimane di prova, 1.000 dei frequent flyer di Finnair sono stati invitati a fare da cavia per il nuovo sistema. Si sono dovuti registrare su un’app Android e hanno scattato la foto del loro volto trasformata in identificativi biometrici non rintracciabili per evitare di memorizzare le immagini, e usufruito di un banco check-in riservato all’aeroporto.

Una telecamera li riconosce nella coda e tutti i dettagli rilevanti lampeggiano sullo schermo dell’addetto all’assistenza clienti quando il passeggero si avvicina alla scrivania.

L’agente controlla quindi i documenti e conferma se il riconoscimento facciale ha avuto successo. L’installazione di prova è stata realizzata dalla società finlandese Futurice, utilizzando hardware ampiamente disponibile, come un pc touchscreen, una telecamera, e software basato sul cloud.

Riconoscimento facciale anche con i Google glasses

L’anno scorso si era svolto un altro test icon l’utilizzo dei Google glasses per la scansione facciale dei controlli di sicurezza dei dipendenti all’aeroporto. Da lì si è capito che sono necessarie tre immagini facciali per ottenere risultati accurati.

La nuova sperimentazione per i passeggeri metterà alla prova questo aspetto in un ambiente più esigente, dove le persone sono in movimento con luci differenti. Un altro potenziale punto critico è se i passeggeri sono in grado di scattare foto compatibili con il riconoscimento facciale, ma i risultati fino a oggi sono stati positivi.

La prova di Helsinki è l’ultima di una serie di test di riconoscimento facciale negli aeroporti progettati per rendere più fluida l’esperienza aeroportuale dei viaggiatori. Ad esempio, l’aeroporto Charles de Gaulle di Parigi sta attualmente sperimentando il riconoscimento facciale nei controlli di sicurezza, mentre la compagnia aerea olandese Klm sta sperimentando tecnologie simili per accelerare l’imbarco nell’aeroporto Schiphol di Amsterdam.

Ma dove il processo finlandese differisce è che i passeggeri devono registrarsi al sistema solo una volta a casa, invece di fare affidamento sui chioschi dell’aeroporto o sulle immagini dei passaporti.

Oggi infatti è possibile far funzionare il riconoscimento facciale scattando foto all’aeroporto, chiedendo ai passeggeri di recarsi ai controlli di sicurezza e guardare una telecamera, ma la sfida consiste nel rendere l’esperienza conveniente per i passeggeri, in modo da non aggiungere solo un altro passo al già scomodo processo di salire a bordo di un aereo.

Per Finnair, il processo fa anche parte della sua visione più ampia del viaggio “mani in tasca”, in cui i passeggeri non hanno più bisogno di documenti di viaggio per imbarcarsi su un volo.

Questo obiettivo fa eco all’ambizioso piano dell’Australia di automatizzare il 90% del trattamento dei passeggeri negli aeroporti entro il 2020 utilizzando il riconoscimento biometrico. Si tratta di un processo dai tempi lunghi che potrebbe arrivare a compimento nei prossimi cinque anni.

 

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