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La Brexit mette a rischio i sistemi IT inglesi

Forse non è l’aspetto che interessa di più della Brexit, ma Theresa May dovrebbe tenerne conto. A oggi, il governo britannico non sarebbe infatti in grado di preparare i nuovi sistemi informatici necessari per far fronte ai nuovi comportamenti alle frontiere.

L’avvertimento arriva dal Pac, il Comitato per i conti pubblici del Parlamento di Westminster che ha lanciato l’allarme. I dipartimenti governativi non disporranno dei sistemi informatici necessari per far fronte ai cambiamenti radicali dei controlli alle frontiere quando la Gran Bretagna lascerà l’Unione europea nel marzo 2019, creando in questo modo una situazione potenzialmente “rischiosa”.

Brexit senza transizione, un pericolo

In una relazione sul tema, il Pac ha affermato che i servizi prevedono uno scenario in cui il Regno Unito lasci l’Ue senza un periodo di transizione. Però nel frattempo nessuno si sta occupando di preparare i sistemi informatici o le infrastrutture fisiche necessarie per affrontare questa eventualità.

E invece ci sarebbe bisogno di un periodo transitorio per avere il tempo di sviluppare i nuovi sistemi e le nuove infrastrutture necessarie.

Il Pac ha esortato il Gruppo e i dipartimenti governativi per la pianificazione dei confini ad accelerare la pianificazione dettagliata di una Brexit “no-deal” e a presentare una relazione in materia entro giugno del prossimo anno. Sia dal punto di vista politico sia da quello tencologico la questione dei confini irlandesi è fondamentale anche perché sono numerosi i valichi di frontiera.

Secondo le stime del comitato, il numero di decisioni da prendere in merito all’autorizzazione all’attraversamento delle frontiere da parte di persone o merci potrebbe aumentare rispettivamente del 230% e del 360%, a seconda dell’ esito dei negoziati in corso.

I precedenti problemi di confine, compreso l’abbandono del programma E-borders, significa che molti processi utilizzati alle frontiere e basati su sistemi It obsoleti o sono basati su carta. Il presidente del Pac Meg Hillier ha affermato che l’assunzione da parte del governo dell’ipotesi che non emergano ulteriori rischi alle frontiere derivanti dall’ uscita dall’Ue non è appropriata soprattuto con l’avvicinarsi della scadenza per l’ uscita.

Il rischio di scenari dannosi è evidente e concreto. Il mese scorso il Pac ha messo in guardia l’esecutivo rispetto al possibile caos ai confini se il nuovo sistema doganale non sarà in funzione al momento al momento dell’entrat in vigore della Brexit. Hillier ha poi aggiunto che la mancanza di preparazione del governo ora sembra essere più diffusa di quanto pensato in precedenza. E’ allarmante, ha affermato, notare che una pianificazione di emergenza così debole si estende a tutti i dipartimenti governativi.

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