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Avanade si riorganizza per seguire progetti integrati

In un contesto di mercato che resta difficile, Avanade è riuscita a crescere, in Italia, di quasi il 10 per cento. E di questo Mauro Meanti, suo amministratore delegato, è pienamente soddisfatto.
Soprattutto per come l’azienda ha maturato questa crescita.

Il mercato bancario è in profonda crisi e inevitabilmente gli investimenti sono fermi. Certo, qualcosa si muove nel quadro delle fusioni e sicuramente qualche progetto interessante non manca. Ma è difficile pensare a investimenti importanti. Lo steso vale per il mondo delle telecomunicazioni, che sente una pressione sui costi davvero forte, mentre nonostante la crisi tocchi anche questo comparto, un po’ di vivacità in più si registra sul fronte media e comunicazioni”.

Avanade e i cluster di Accenture

Mauro Meanti, ad di Avanade Italy
Mauro Meanti, ad di Avanade Italy

Nel suo approccio al mercato, Avanade segue gli stessi cluster di Accenture, dunque Finance e Insurance, Public e Healthcare, Communication e Media, Products, nel quale rientrano tutto il manufatturiero, i servizi, il retail.
Storicamente per noi le due aree chiave sono Finance e Products, con un focus in più su retail e fashion. Devo dire che però quest’anno sono cresciute le altre aree, e questo mi sembra importante. Siamo cresciuti di più dove eravamo più piccoli. Questo significa un parco clienti più distribuito anche dal punto di vista delle revenue”.
Quanto ai progetti sviluppati in questi mesi, inevitabile il ricorso al termine digital transformation.
I progetti dei quali ci occupiamo coprono sia i processi interni sia quelli esterni e questo da sempre”.
C’è però una differenza importante: oggi le imprese non si rivolgono ad Avanade per “rifare l’Erp”, ma chiedono all’azienda di creare piattaforme nelle quali Erp, Crm, Marketing siano integrati.
Vedo progetti nei quali Erp e Crm sono quasi in merge”, precisa Meanti, sottolineando come il ciclo di vendita parta da una prima fase di integrazione, nella quale c’è ancora un elemento commerciale forte, nel quale si discutono le modalità di erogazione dei servizi, per approdare a una fase di integrazione funzionale nella quale si toccano i processi di business.
Naturalmente l’interlocutore è cambiato e là dove prima si dialogava con il Cio, oggi ci si trova a interloquire con le direzioni marketing.
Altri progetti guardano alla cloud transformation, con interventi in termini infrastrutturali e di riduzione dei costi.
Più lineari invece gli andamenti sulle aree di presidio storico, vale a dire workplace modernization e migrazioni tecnologiche.

Aumenta l’organico, si rifocalizza il go to market

Ma per sostenere questa crescita c’è stato bisogno anche di un ripensamento dell’organizzazione interna di Avanade.
La società, che oggi conta su un organico di 750 persone in Italia, non solo ha rafforzato la propria struttura con un numero importante di inserimenti (un centinaio nell’anno, una cinquantina dei quali nel centro di ricerca e sviluppo di Cagliari), ma ha anche modificato la propria organizzazione.
Prima eravamo strutturati per linee di prodotto, Crm, Sharepoint, SQL Server. Oggi questa organizzazione non funziona più, perché sempre più spesso i clienti ci chiedono soluzioni integrate. Per questo abbiamo deciso di dar vita a 4 market units: Cloud,Digital, Business Applications, Technical Services. Abbiamo cercato di raggruppare offerte di prodotto che ci vengono generalmente chieste insieme. È anche per noi una forma di consolidamento, visto che in precedenza le business unit al nostro interno erano almeno una dozzina”.
Naturalmente, se le vendite seguono segmentazioni verticali, la “fabbrica” che sviluppa progetti è più orizzontale e serve tutte le business unit.
All’interno della struttura di Avanade c’è anche uno Studio, un gruppo di 25 persone, a metà strada tra web agency ed experience design: “Si cerca di capire i bisogni del cliente in modo prototipale, una sorta di rapid prototyping del design”. A questi si affianca un team tecnico, che segue anche tutte le tematiche della riusabilità.

Nel mirino l’IoT

Obiettivi per il prossimo anno?
La crescita a doppia cifra è sicuramente nel mirino di Meanti, che parla però anche di nuovi sviluppi in ambiti Iot e analytics.
Con Accenture stiamo sviluppando una piattaforma connessa e unica, che consenta di servire diversi bisogni funzionali.Il nostro compito è seguire la componente che lavora con Azure”.

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