Avanade, 15 anni con lo sguardo in avanti

Fabio Benasso di Accenture, Mauro Meanti di Avanade e Carlo Purassanta di Microsoft celebrano i 15 anni della joint venture in Italia
Fabio Benasso di Accenture, Mauro Meanti di Avanade e Carlo Purassanta di Microsoft celebrano i 15 anni della joint venture in Italia

In Italia cresce mediamente del 24% all’anno. E non ha intenzione di rallentare. Anzi. Nata nella primavera del 2000 negli Usa e poche settimane dopo anche in Italia, Avanade è da 15 anni espressione di innovazione.

Ma mai con lo stesso paradigma, come deve fare chi si pone come interprete del “prossimo passo“. La joint venture paritetica fra Accenture e Microsoft negli anni è stata protagonista di molti progetti nel nostro paese grazie alla forte intimità che caratterizza i rapporti fra di due stakeholder.

Mauro Meanti, ad di Avanade Italy
Mauro Meanti, ad di Avanade Italy

Lo si è capito ascoltando l’ad di Microsoft Italia Carlo Purassanta, quello di Accenture, Fabio Benasso e l’amministratore delegato di fresca nomina (un mese e mezzo) di Avanade, Mauro Meanti, manager con un lungo corso nella stessa Microsoft.

Avanade, ha ricordato Benasso, «è stata la prima iniziativa con cui ci siamo aperti al mondo dei partner, la nostra prima joint venture». Purassanta si è soffermato sul fatto che «Avanade iniziò in Microsoft con Ezio Barbaro, il nostro startupper. All’epoca Mauro Meanti era da noi. Ora è al vertice di Avanade con merito, perché è strategico e poliedrico».

L’ultimo miglio – Per spiegare come lavora Avanade Meanti ha usato una metafora telco: «noi siamo il braccio operativo, facciamo l’ultimo miglio di un processo di due realtà con DNA rilevanti. Tecnologico quello di Microsoft; Accenture ha un potere legante, che connette visione strategica e operations delle aziende.
Noi mettiamo insieme questi due DNA e li trasferiamo ai clienti».

Rivoluzione digitale – Adesso, ha proseguito Meanti, è in atto una nuova rivoluzione digitale, che ha vari aspetti: «uno si chiama omnicanalità, ovvero tutti i nuovi modi di arrivare ai clienti, e quindi nuovo Crm. Poi nuovi dati da gestire, e quindi ERP. Infine, cloud alla velocità e nel modo in cui l’azienda lo vuole».
Purassanta ha ricordato come Microsoft debba portare «60 nuovi prodotti su strada ogni anno. Abbiamo pertanto bisogno di partner come Avanade che portino la trasformazione digitale alle aziende».

Carlo Purassanta, ad di Microsoft Italia
Carlo Purassanta, ad di Microsoft Italia

Anticipare e talento – Per Benasso l’alleanza funziona «perché Avanade è una gamba delle nostre piattaforme tecnologiche, e non è solamente basata sulle persone, ma anche sulle tecnologie e sul rigore. Sa anticipare i cicli di innovazione. Poi è un’azienda globale e locale al tempo  stesso, che sa seguire un cliente in tutto il mondo. Comunque le persone fanno la differenza, ed è per questo che noi curiamo il talento».

Progetti – Meanti ha ricordato gli ultimi grandi progetti di innovazione, a individuare i settori che stanno facendo la trasformazione digitale del business: carrier ed entertainment (progetti per Cubo Vision eMediasetPremium), retail (portale clienti di Eni gas e luce, il portale clienti di Aviva, la multicanalità di Europeassistance, Alpitour) comunicazione (Rai, la società di certificazione Rina, il cloud di H3G, il Crm di Linkem). E poi c’è stato Expo 2015. Purassanta ha ricordato la realizzazione del supermercato del futuro per Coop, fatto su piattaforma Azure e tecnologie Kinect, rivelando che «ha fatturato 150mila euro al giorno».

Digital enterprise – Queste referenze hanno portato Benasso a osservare come non sono molti a sapere che «il nostro digital rotation index è più alto rispetto a quello di altri paesi, vuol dire che stiamo facendo la digital enterprise, l’abbrivio c’è».
E Meanti ha sottolineato la voglia di continuare «banking, media e tlc sono avanti sul percorso verso la digital enterprise. Il retail la sta facendo. Healthcare e insurance devono farla».

Fabio Benasso, ad di Accenture Italia
Fabio Benasso, ad di Accenture Italia

Internet of Things: i progetti ci sono – Quella che Purassanta chiama la prossima grande trasformazione, in realtà è già in atto: «quando si parla di IOT agli imprenditori gli si illuminano gli occhi. Sarà la prossima grande rivoluzione di pensiero, perché cambia la conoscenza del cliente, con le interazioni social e il digital marketing. Gli imprenditori italiani lo stanno capendo». I progetti? «Sono già in corso: presto ne sentirete parlare».
E saranno figli di un triangolo destinato a durare: «la capacità di trasformazione azidendale fornita da Accenture, la tecnologia fornita da Microsoft, l’applicazione e lo spostamento in avanti della frontiera di Avanade: questo è il nostro power of three».

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