Attentati: verso una recessione economica?

Molte società di ricerca stimano che i recenti eventi avranno un impatto negativo sull’economia di Stati Uniti ed Europa.

L’istituto francese Bipe (Ufficio di informazione e prevenzione economica) prevede una recessione dell’economia statunitense di circa lo 0,5% nel corso del 2002. Questa stima riduce drasticamente le previsioni che lo stesso ente aveva formulato all’inizio dell’anno, quando prevedeva una crescita dell’economia negli Stati Uniti del 2,1%. Da parte propria, l’Ocde (Organizzazione della cooperazione e dello sviluppo economico) preferisce attendere fino a novembre prima di rivedere le previsioni economiche. Chi può, attualmente, prevedere l’evoluzione della congiuntura economica mondiale dei prossimi mesi? Prima di fare una previsione sulla ripresa della crescita economica negli Stati Uniti nell’attuale quarto trimestre, gli istituti di analisi tentano di valutare l’impatto sull’economia degli attentati contro il World Trade Center di New York e il Pentagono di Washington. Tutti gli istituti hanno sottolineato l’impatto negativo degli avvenimenti di martedì 12 settembre sull’attività economica mondiale. Ma ognuno di loro discorda sull’ampiezza e sulla durata del rallentamento economico. Lo studio di ricerca più pessimista è proprio quello del Bipe, che prevede una contrazione dell’economia, nel corso del 2002, dello 0,5%. Per il famoso “effetto domino”, la crescita economica nella zona dell’euro si attesterà su un valore compreso tra un + 1,3% e un + 1,8% l’anno prossimo, contro un iniziale + 2,3% stimato. Infine, il Bipe sottolinea l’importanza della reazione politica agli attentati del 12 settembre. Come altri analisti, l’organizzazione evoca uno scenario prossimo a quello della Guerra del Golfo: all’epoca, infatti, l’economia statunitense era in fase di rallentamento per gli eccessi di attesa della fine degli anni 90.

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