Assinform: l’Ict ringrazia le famiglie

Aspettando il risveglio del mondo delle imprese la crescita arriva soprattutto dagli acquisti del settore consumer

L’Ict si aggrappa alle famiglie. Seppur vessate da aumenti dei prezzi (che
non riguardano però l’Ict) e un costo della vita sempre più alto sono infatti le
famiglie a sostenere la crescita di un settore che continua ad aspettare
le imprese
che magari prima o poi ricominceranno a investire
nell’Information technology. E’ questo il verdetto del primo semestre dell’Ict
secondo i dati di Assinfom che stima un incremento del 2,1% rispetto allo stesso
periodo dello scorso anno con un mercato che vale 31.464 milioni di euro. Come è
ormai consuetudine la crescita maggiore arriva dalle tlc (+2,9%
con 21.810 milioni) mentre l’It sale di un modesto 0,4% e arriva a 9.654 milioni
di euro. La divisione del mercato per target di utenza mostra la differente
dinamica degli acquisti di Ict fra famiglie e imprese. Il consumer vale
infatti il 41,7%
del mercato contro il 58,3 delle aziende, ma il primo
cresce del 12,7% e il secondo solo dello 0,7%.


Nell’It la crescita dell’hardware (+2,4%) compensa la diminuzione
dell’assistenza tecnica (-4,2%) e di software e servizi (-0,1%), mentre
l’hardware vede un rallentamento dell’aumento delle vendite di pc
che passano dal +21,2% dello scorso anno al +14,9% del 2005. I server,
invece, accelerano la corsa con una crescita del 5,7% e crollano i mainframe con
un pesante – 27,9%. Nel mercato dei pc i portatili si avviano a
raggiungere i desktop
. Nei primi sei mesi dell’anno sono stati venduti
890.306 notebook contro 905.625 pc da tavolo. Solo che i desktop calano
dell’1,7% e gli altri aumentano del 38,5%. E soprattutto nei pc si manifesta la
spinta delle famiglie la cui domanda di pc sale del 40,9% contro il 9,6% delle
imprese. Stagnante il settore del software dove continua a
colpi del 10-15% il downpricing delle tariffe professionali e a fronte di un
aumento dello 0,9% del software c’è un calo dello 0,5% dei servizi. Per quanto
riguarda le telecomunicazioni, la crescita arriva soprattutto dai servizi
(+3,9%), seguiti dai terminali (+1,1%), mentre prosegue il calo delle
infrastrutture in perdita dell’1,8%.

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