Apple, dal MacWorld al Ces

Intanto scoppiano le polemiche per l’eliminazione di Google Voice dall’App Store della società, che si prepara ad aprire il suo primo punto vendita nel milanese.

In attesa di verificare se le voci che darebbero l’azienda prossima al rilascio di un tablet pc, il prossimo autunno, troveranno fondamento, Apple trova comunque il modo di far parlare di sè.

Secondo Wall Street Journal, ad esempio, la società sarebbe intenzionata a partecipare, per la prima volta in un decennio, al Ces di Las Vegas.
L’evento si è sempre svolto quasi in contemporanea con il MacWorld ed entrambi da anni segnano l’inizio d’anno per i mercati dell’informatica e dell’elettronica di consumo.
La scelta di Apple, che lo scorso anno aveva pubblicamente dichiarato che non avrebbe più preso parte al MacWorld, suona tuttavia in singolare contrasto con alcune affermazioni rilasciate circa otto mesi fa dal management, convinto, per lo meno allora, che la società non avesse più bisogno di prendere parte a trade show di quella portata.
  Se il quotidiano statunitense sembra del tutto certo della partecipazione di Apple al Consumer Electronics Show, non altrettanto lo è rispetto a un possibile keynote da parte di Steve Jobs.
La richiesta, da parte degli organizzatori, è stata inviata, ma dal ceo nessun cenno di risposta. Contrariamente a Steve Ballmer e a Paul Otellini che son già confermati.

Spostandoci dagli Stati Uniti all’Italia, la conferma riguarda l’apertura del primo Apple Store di Milano. Che non sarà a Milano, bensì nell’hinterland, a Carugate, presso il centro commerciale Il Carosello. Si tratterà probabilmente di un punto vendita su due piani, ma in rete non si nascondono i mugugni. Gli Apple fan avrebbero preferito un punto vendita centrale, direttamente in città.

Polemiche per polemiche, di altro tenore e di altro respiro è la più recente che riguarda la decisione di Apple di bandire dal proprio iPhone il servizio Google Voice.
Google l’aveva proposto sull’App Store, analogamente a quanto ha fatto sugli store di BlackBerry e Android, salvo vederselo bloccare per “sovrapposizione” con le funzioni base del suo dispositivo, vale a dire effettuare chiamate voce e sms.
In questo caso, Apple deve tutelare gli accordi che ha strappato agli operatori di telefonia. Non a caso, dunque, anche altri servizi VoIp, Skype in primis, quando si tratta di iPhone possono funzionare solo via WiFi e non sulla rete dell’operatore.

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