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Auto a guida autonoma, Baidu vara il progetto Apollo

Anche Baidu – la “Google cinese”, come viene spesso definita – scende in campo con decisione nel settore della guida autonoma. Lo fa però con una iniziativa molto diversa da quelle che hanno messo in atto i grandi nomi americani come Google, Waymo, Uber e (pare) Apple: la mossa cinese si chiama Project Apollo e nasce come progetto fortemente collaborativo. Al contrario, tutte le aziende che si stanno cimentando nella guida autonoma badano bene a tenere segreti i loro sviluppi tecnologici.

In sintesi, Project Apollo è un programma a passi successivi attraverso cui Baidu intende mettere a disposizione dei partner tecnologici le competenze che ha sviluppato nella guida autonoma da quando ha iniziato a lavorarci, ossia dall’inizio del 2015. L’azienda cinese ha già sperimentato concretamente il funzionamento della sua piattaforma per la guida autonoma, ovviamente soprattutto sulle strade cinesi (si citano test pubblici a Pechino e Wuzhen).

Nell’ambito di Project Apollo, Baidu renderà disponibile per prima – il prossimo luglio – la sua tecnologia per la guida autonoma in ambienti controllati. Poi quella per la guida su strade urbane ma in condizioni semplici e poi, per passi successivi fino al 2020, le funzioni di guida completamente autonoma su qualsiasi tipo di strada.

Il codice che man mano verrà fornito da Baidu comprende le funzioni per il rilevamento degli ostacoli, la definizione delle traiettorie, il controllo del veicolo, sino a un vero e proprio sistema operativo da automobile. In che modo e con che licenze queste tecnologie saranno diffuse, non è stato spiegato.

google-self-driving-carQuesti elementi, in buona parte in cloud e basati su sistemi di machine learning, faranno da base software per un ecosistema che vedrà partecipare – almeno nelle intenzioni – partner di tutto il mondo che portino le loro competenze in quanto ai componenti hardware (ad esempio la sensoristica) e ai veicoli veri e propri da rendere autonomi. In questo modo, secondo Baidu, il cammino verso una vera guida autonoma sarà molto più veloce che non puntando sulle iniziative “chiuse” di altre aziende.

La definizione di una piattaforma software/hardware/veicolare di riferimento può inoltre avvicinare alla guida autonoma anche le case automobilistiche che non hanno ancora avuto la possibilità di investire in questo campo. L’effetto potrebbe essere quindi anche quello di livellare la concorrenza fra case automobilistiche, tanto che per i più critici all’iniziativa di Baidu sarebbe proprio questo uno degli obiettivi: compensare il ritardo che le case cinesi hanno nei confronti di quelle americane ed europee.

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