Altro che 8: At&T taglia del 20%

La società di Tlc americana rivede, aumentandole, le necessità di riduzione della forza lavoro. L’operazione le costerà 1,1 miliardi di dollari.

8 ottobre 2004

At&T ha elevato la soglia relativa al taglio della propria forza lavoro: non più l’8%, come annunciato mesi fa, ma il 20%.


L’operazione ispirata, manco a dirlo, a un recupero di profittabilità, sarebbe da fare entro la fine dell’anno.


Stando ad alcune fonti, già tre quarti degli interessati sono stati informati della deciaione presa a loro danno.


L’operazione di ristrutturazione “monstre” avrà un altrettanto impressionante costo finale, stimato in 1,1 miliardi di dollari. Anche pochi, tutto sommato, se confrontati ai 7 miliardi di indebitamento netto con cui la società prevede di chiudere l’anno (e comunque la metà di quello che era fino a due anni fa).


Sempre nello spirito di ottimizzazione dei costi di gestione della società va inquadrata l’operazione appena avviata (e che si concluderà alla fine dell’anno prossimo, se non addirittura nel 2006) relativa all’eventuale cambio di sistema operativo interno.


Il Cio di At&T, infatti, ha costituito un gabinetto tecnico di studio che valuterà le alternative a Windows come sistema operativo per i client aziendali.


Sicurezza e cost of ownership i due principali argomenti di osservazione delle alternative che verteranno, ovviamente, su Linux. Il Cio non esclude, comunque, di analizzare anche MacOs e di dare una ulteriore chance a Windows.

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