Alphabet, Ibm, Intel e Microsoft a dura prova nelle trimestrali

Quattro grandi dell’Ict hanno annunciato le loro trimestrali negli ultimi giorni, ed è inevitabile che scattino il confronto e le riflessioni a livello di sistema.
Alphabet (Google), Ibm, Microsoft e Intel hanno spinto sul fatturato, incontrando o superando le previsioni degli analisti, ma così facendo hanno modificato l’utile per azione, un indice che pesa molto sulle valutazioni complessive.

  • Alphabet ha fatturato 20,26 miliardi di dollari, con 5,34 miliardi di utile e 7,5 dollari per azione (teorici, considerando le voci straordinarie: erogati, 6,02). Qualche perplessità del mercato è dovuta all’alta attesa proprio dell’utile per azione, che era di 7,96$ (ma con un fatturato previsto di soli 16,6 miliardi).
  • Microsoft ha fatturato 20,5 miliardi, ma l’utile per azione è di 0,47$, contro una previsione di 0,62. L’azienda paga molte cose: un cambio sfavorevole, le incertezze del mercato Pc e la ristrutturazione su tre sole divisioni.
  • Più complessa è la situazione di Ibm, che fattura sempre meno. Nel primo trimestre del 2016 ha raccolto 18,7 miliardi, contro i 19,6 del 1Q15. L’utile è stato di 2 miliardi (contro 2,33), ovvero 2,35$ per azione con gli oneri straordinari (distribuiti 2,09), in linea con gli analisti che si attendevano lo stesso utile ma su un fatturato leggermente inferiore.
  • Molto articolata la situazione di Intel. La mamma dei chip ha fatturato quanto previsto dagli analisti, ovvero 13,7 miliardi di dollari, ma con un utile per azione senza contare gli oneri di 0,54$, ma erogato di 0,42$ contro l’attesa di 0,47$. La situazione viene meglio descritta, forse, dal taglio di 12 mila dei quasi 100 mila dipendenti.

 

1Intel

Intel ha terminato il primo trimestre del 2016 con ricavi per 13,7 miliardi di dollari, in aumento del 7% rispetto ai 12,78 miliardi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 2,05 miliardi di dollari, in aumento del 3% rispetto agli 1,99 miliardi del primo trimestre del 2015. L’utile per azione è salito da 0,41 dollari a 0,42 dollari. Il margine lordo si è ridotto dal 60,5% al 59,3%. Escludendo le voci straordinarie, l’utile per azione sarebbe stato di 0,54 dollari. Le stime degli analisti indicavano un utile per azione di 0,47 dollari e ricavi per 13,73 miliardi di dollari. Per il trimestre in corso i vertici di Intel prevedono ricavi nell’intorno dei 13,5 miliardi di dollari e un margine lordo del 61%. Per l’intero esercizio il management stima una crescita del fatturato nell’ordine del 5%, mentre il margine lordo dovrebbe attestarsi al 62%. Inoltre, il management ha annunciato la decisione di tagliare 12mila posti di lavoro, pari all’11% della forza lavoro.

2Alphabet

Alphabet, la società a cui fa capo Google, ha chiuso il primo trimestre del 2016 con ricavi netti per 20,26 miliardi di dollari, in aumento del 17% rispetto ai 17,26 miliardi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 5,34 miliardi di dollari in aumento del 26% rispetto ai 4,45 miliardi del primo trimestre del 2015. Di conseguenza, l’utile per azione è salito da 5,1 dollari a 6,02 dollari. Escludendo le voci straordinarie, l’utile per azione sarebbe stato di 7,5 dollari. Le stime degli analisti indicavano un utile per azione di 7,96 dollari e ricavi per 16,6 miliardi di dollari.

3IBM

IBM ha chiuso il primo trimestre del 2016 con ricavi per 18,68 miliardi di dollari, in contrazione del 5% rispetto ai 19,59 miliardi del corrispondente periodo dell’esercizio precedente. Si tratta del sedicesimo calo consecutivo del fatturato. Il trimestre si è chiuso con un utile netto di 2,01 miliardi di dollari, rispetto ai 2,33 miliardi del primo trimestre del 2015. Di conseguenza, l’utile per azione è sceso da 2,35 dollari a 2,09 dollari. Escludendo le voci straordinarie, l’utile per azione sarebbe stato di 2,35 dollari. Le stime degli analisti indicavano un utile per azione di 2,09 dollari e ricavi per 18,29 miliardi di dollari. Per l’intero 2015 i vertici di IBM prevedono un utile per azione (escluse le poste straordinarie) per almeno di 13,5 dollari.

4Microsoft

Il mercato in contrazione dei PC continua a pesare sui conti di Microsoft, che ieri a mercati americani chiusi ha pubblicato una trimestrale con utili e ricavi deludenti. Per di più il gruppo di software ha anticipato che nel trimestre in corso le vendite saranno sotto le stime degli analisti.
Nei tre mesi chiusi il 31 marzo scorso, che per il gruppo di software rappresentano il terzo trimestre fiscale, gli utili sono stati pari a 3,76 miliardi di dollari o 47 centesimi per azione, in calo del 25% dai 4,99 miliardi o 61 centesimi per azione dello stesso periodo dell’anno precedente. Al netto di voci straordinarie, i profitti per azione sono rimasti poco mossi a 62 centesimi, sotto i 64 attesi dal mercato.
Nel terzo bilancio trimestrale da quando Microsoft ha iniziato a fornire i dati finanziari di tre divisioni operative anziché cinque, i ricavi sono scivolati del 5,5% a 20,5 miliardi di dollari, meno dei 22,09 miliardi previsti dal consensus.
Nel dettaglio, le vendite della divisione “More Personal Computing” – che include risultati derivanti da licenze del sistema operativo Windows, da prodotti come telefoni e Surface, dalla console Xbox e dalla ricerca web – sono salite dell’1% a 9,5 miliardi di dollari ma a cambi costanti l’incremento sarebbe stato del 3%. I profitti operativi sono balzati del 57%. Si sottolinea la contrazione sempre a cambi costanti del 46% degli introiti da telefoni, riflesso del cambio di strategia annunciato nel luglio 2015 (quando il gruppo annunciò fino a 7.800 tagli di posti di lavoro nel business della telefonia e una svalutazione di quasi il valore totale dell’acquisizione delle attività telefoniche di Nokia). Inoltre, il lancio del tablet ibrido Surface Pro 4 e del laptop Surface Book ha permesso un +26% delle vendite dei prodotti a marchio Surface e il numero degli utenti di Xbox Live attivi mensilmente nel trimestre è cresciuto in un anno del 26% a 46 milioni.
I ricavi della divisione “Productivity and Business Processes” – la seconda maggiore del gruppo, quella che include il pacchetto Office – sono saliti dell’1% a 6,5 miliardi ma escluso un cambio sfavorevole sono saliti del 6%. Tuttavia i profitti sono scesi del 6,6%. Gli abbonati a Office 365 sono saliti a 22,2 milioni.
Il fatturato legato alle relativamente nuove attività cloud – sotto il cappello “Intelligent Cloud” – è salito invece del 3% a 6,1 miliardi ma al netto di fluttuazioni valutarie è cresciuto dell’8%. I profitti operativi sono però scesi del 14% a 2,19 miliardi.

Le aziende che utilizzano la tecnologia digitale per trasformare e guidare nuova crescita scelgono sempre di più Microsoft come partner“, ha dichiarato in un comunicato l’amministratore delegato Nadella, da due anni al timone del gruppo a lui passato da Steve Ballmer (colpevole della disastrosa acquisizione delle attività di telefonia di Nokia per 9,4 miliardi di dollari). “Mentre queste aziende si rivolgono a noi, noi osserviamo uno slancio nei servizi cloud di Microsoft e in Windows 10“, l’ultima versione del suo sistema operativo.
Intanto il gruppo continua a spendere pesantemente nelle infrastrutture cloud. Microsoft ha detto di avere investito 2,3 miliardi di spese per capitale nel periodo, soprattutto per server e data center.
Per il trimestre in corso Microsoft si aspetta ricavi per 21,7-22,4 miliardi di dollari contro attese degli analisti per 23 miliardi. Anche le previsioni per i tre segmenti del gruppo non hanno entusiasmato il mercato.
In attesa dei conti, arrivati ieri a mercati chiusi, il titolo Microsoft era salito dello 0,34% a 55,78 dollari. Nel dopo mercato ha perso il 5,2%.

 

 

 

 

Se questo articolo ti è piaciuto e vuoi rimanere sempre informato sulle novità tecnologiche

1 COMMENTO

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome