Algol regge bene il difficile momento di mercato è chiude i primi nove mesi dell’anno con un fatturato consolidato di 170 milioni di euro con una crescita del 164% rispetto all’esercizio precedente. L’ebitda, il margile operativo lordo, è stato di 3,3 …
Algol regge bene il difficile momento di mercato è chiude i primi nove mesi dell’anno con un fatturato consolidato di 170 milioni di euro con una crescita del 164% rispetto all’esercizio precedente. L’ebitda, il margile operativo lordo, è stato di 3,3 milioni di euro (1,2 milioni di euro nel Duemila), mentre cresce anche l’Ebit consolidato cheda 191.000 euro passa a 1,4 milioni. I conti del distributore milanese segnano però una perdita di 4,5 milioni di euro che, sottolinea l’azienda, è parzialmente imputabile ai costi , totalmente spesati, sostenuti per la quotazione al Nuovo Mercato che ammontano a 1.759.000 euro. L’indebitamento netto è di 38,7 milioni rispetto ai 35,3 dell’anno precedente. Maurizio Liverani, presidente e amministratore delegato della società, ha sottolineato come nel terzo trimestre vi sia stata una riduzione delle spese operative di circa 1,5 milioni di euro. “Una strategia che intendiamo perseguire anche nel prossimo anno dove prevediamo di ridurre le spese operative correnti di un ulteriore 15% già nel Q1 del 2002”.
Quattro sono le aree di business di Algol che si caratterizza per avere un elevato flottante al Nuovo Mercato che arriva fino al 61,4% del capitale. Una situazione che la rende, almeno teoricamente, scalabile. La società guidata da Maurizio Liverani è stata una delle prime realtà del mondo della distribuzione italiano ad andare in Borsa.
Ma visto che il Nuovo Mercato all’epoca non esisteva ha scelto l’Easdaq di Bruxelles per poi ripiegare verso Milano. La società realizza il proprio fatturato soprattutto con la vendita i prodotti (95,7% del fatturato), mentre una fetta molto piccola, il 2,3%, arriva dalla progettazione e realizzazione delle infrastruture di rete, dai servizi di assistenza e formazione che contano per il 2% del giro d’affari. La prospettiva è di diventare un distributore a valore aggiunto con una posizione dominante nel mercato delle soluzioni per le Pmi. Per questo la società guidata da Maurizio Liverani sta realizzando il progetto AlgolNet che prevede una rete di system integrator affiliati alla società.
Per il 2001 Maurizio Liverani sitma comunque un calo delle stime di fatturato superiore al 10%, ma fa notare che la sua società è sopravvissuta alla ristrutturazione del canale di Cisco cha a livello europeo da cinquanta distributori è passato a sette. Algol è uno di questi sette. Al momento in Borsa la società vale poco più di sette euro dopo averre raggiunto pochi mesi fa il picco di 9,04 euro.