Acta, la Ue ribadisce: il focus è la proprietà intellettuale su internet

Parla il presidente della Commissione per il commercio internazionale, Vital Moreira: a marzo un workshop aperto. Tutti i problemi sollevati saranno affrontati, in commissione parlamentare e in plenaria.

L’Europa ha firmato a Tokyo l’accordo anti-contraffazione commerciale Acta, destinato a entrare in vigore solamente dopo l’approvazione del Parlamento europeo, il cui voto in plenaria è previsto per giugno.

Dopo le dimissioni del relatore del dossier per la discussione, il presidente della Commissione per il commercio internazionale, Vital Moreira, è intervenuto pubblicamente sul sito del Parlamento europeo.

Per l’europarlamentare portoghese l’Acta non vuole ridefinire i limiti relativi alla protezione dei diritti alla proprietà intellettuale come copyright, brevetti o marchi, ma si occupa invece di applicare i meccanismi di protezione di questi diritti.

L’Organismo mondiale del commercio tramite la convenzione Trips (Accordo sui diritti di Proprietà Intellettuale relativi al commercio), alla quale l’Unione europea e tutti gli Stati membri aderiscono, stabilisce i limiti di questi diritti e le regole d’applicazione.

Acta, allora, va inteso come un aggiornamento dei mezzi e dei meccanismi di protezione dei diritti relativi alla proprietà intellettuale.

Per Moreira, testualmente, «tutto ciò che era autorizzato resta autorizzato, tutto ciò che era vietato resta vietato. Si tratta semplicemente di essere più efficaci rispetto alle violazioni dei diritti sulla proprietà intellettuale».

Le contestazioni secondo il parlamentare lusitano riguardano una piccola parte dell’accordo.
In particolare i diritti sulla proprietà intellettuale su internet, il download di musica, testi e opere artistiche: «lo scaricamento dei dati a uso personale non è vietato, e non lo sarà. Ciò che sarà vietato riguarda la violazione dei diritti sulla proprietà a fine commerciali».

Partecipare e decidere
Moreira ricorda che il primo marzo ci sarà un workshop al quale tutti possono partecipare. Ci sarà anche il Commissario europeo al commercio Karel De Gucht.
Tutti i problemi sollevati saranno affrontati, in commissione parlamentare e in plenaria.

Trattandosi di un accordo internazionale l’approvazione del Parlamento europeo è necessaria. Nonostante ciò non sarà possibile modificare il testo. Potrà rispondere affermativamente o negativamente.

Nonostante ciò il Parlamento europeo può rimandare la decisione perché non è stata stabilita nessuna scadenza.
Dal punto di vista giuridico il Parlamento europeo può richiedere alla Corte di giustizia dell’Unione europea se il testo è compatibile con il diritto europeo.
Questa domanda può essere fatta da una commissione parlamentare.
In tal caso la procedura può essere sospesa in attesa della valutazione della Corte.
La commissione Commercio internazionale sarà dunque responsabile della decisione, ma anche altre commissioni di pronunceranno sul tema, in particolare quella per le Libertà civili.

Cosa succede dopo il si o dopo il no all’accordo
Nel caso il Parlamento approvasse l’accordo il Consiglio europeo sarà autorizzato a farlo passare diventando vincolante all’interno del quadro legislativo europeo.
Nel caso in cui non lo approvi, si possono aprire dei negoziati ma il testo attuale non avrà seguito.
Per un nuovo accordo bisognerà iniziare una nuova procedura.

È accaduto che il Parlamento abbia rifiutato due accordi già siglati: l’accordo Swift (sul trasferimento dei dati bancari alle autorità americane) e l’accordo sulla pesca con il Marocco.

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