Acer prosegue la scalata alla vetta del mercato pc

In parziale controtendenza con il negativo andamento generale, l’azienda ha chiuso in crescita l’annata, mantenendo in Italia la leadership nel settore dei notebook e avvicinando Compaq fra i pc desktop.

Un’azienda che cresce nell’attuale depresso mondo dell’Ict fa notizia. Se poi la crescita assume peso nella realtà italiana e si riferisce a un produttore di personal computer, allora merita un’attenzione particolare. È quanto è avvenuto per Acer, capace di chiudere l’esercizio fiscale in Italia con un fatturato di 742 miliardi di lire (+ 3,2%), ma soprattutto con profitti per 6,4 miliardi, ossia quasi il triplo rispetto 2,8 miliardi del 2000. Gianfranco Lanci, presidente Emea, sottolinea con soddisfazione soprattutto il recupero di market share in tutte le aree di interesse, che hanno confermato l’azienda al secondo posto in Italia nel complesso del mercato pc, con un 14,2% che è di soli 0,7 punti percentuali al di sotto del leader Compaq: «Nel terzo e quarto trimestre dell’anno abbiamo conquistato addirittura la prima posizione e rispetto al 2000 abbiamo consegnato 80mila unità in più». Splittando i dati per comparto, si può notare come buona parte di questo esito positivo si deve alla posizione di forza che l’azienda ha in Italia nel campo dei notebook, dove, secondo le stime di Idc, detiene una quota del 32,4% (il più immediato competitor è fermo al 10,7%), mentre su desktop e server (rispettivamente sesto e ottavo posto fra i vendor nazionali) c’è ancora della strada da percorrere. Antonio Romano, analista di Idc, attribuisce la forza della società soprattutto a «una gamma ampia di prodotti con un buon rapporto prezzo/prestazioni, ma soprattutto a uno dei migliori canali indiretti in assoluto».

Non manca l’ottimismo anche a breve termine in casa Acer, nonostante la difficile situazione di mercato. «Senz’altro entro il 2002 saremo fra i primi cinque pc vendor a livello continentale – si è auspicato Lanci – ed entro il 2004 puntiamo a un fatturato europeo di 4,5 miliardi di dollari, con 0,5 miliardi di utili». Se il successo può essere ricondotto a un processo di razionalizzazione che partito da tempo a livello mondiale (riorganizzazione delle business unit, separazione da attività non core e così via), nuove note liete sono attese da recenti misure prese a livello continentale (centralizzazione di prezzi, posizionamento prodotti, strategie di canale) e locale (riorganizzazione del rapporto con i distributori, avvio del programma MegaMicro per portar el’e-business nelle Pmi).
Se cresce il peso dei servizi nel fatturato complessivo, il grosso arriva ancora dai prodotti. Le novità non mancano, a cominciare dall’estensione della linea Aspire (consumer) verso i notebook, per arrivare a un rinnovo di gamma dei portatili Travelmate che troverà completamento in marzo con l’arrivo di un modello basato sul processore Pentium 4-M di Intel. Ma una certa curiosità desta l’intenzione dell’azienda di aprirsi ai Pda, attualmente ancora in corso di sviluppo, ma che dovrebbero presto essere svelati anche al pubblico.

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