Acer ottimista, nonostante tutto

Il costruttore taiwanese guarda al di là dell’attuale difficile situazione di mercato, soprattutto nel contesto italiano ed europeo. Forte della leadership conquistata fra i notebook e dell’ascesa nei desktop, l’azienda si prepara ad affondare il colpo nel segmento Pmi con nuovi programmi e servizi.

Non è questo il tempo per lasciarsi andare a eccessivi ottimismi. Tuttavia, Acer, perlomeno in Italia, può guardare con soddisfazione al lavoro svolto finora e, pur con un po’ di beneficio d’inventario, anche al futuro prossimo. La filiale italiana del gruppo taiwanese, infatti, ha chiuso il primo semestre del 2001 con un fatturato di circa 350 miliardi di lire, ossia il 15% in più rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Secondo il management, la cifra è anche in linea con l’obiettivo complessivo, che prevede una chiusura d’anno intorno agli 850 miliardi di lire di fatturato (erano 700 nel 2000). Più ancora dei dati finanziari, possono parlare le quote di mercato, misurate da Idc, che vedono l’azienda al primo posto in Italia nei notebook, con oltre 60mila unità vendute nel primo semestre e davanti a Compaq e Hp, le quali, anche unendo le rispettive performance, non riuscirebbero a raggiungere la testa. Grazie proprio alla forza in questo comparto, Acer è oggi la numero due di tutto il settore pc in Italia, sempre secondo Idc. L’analista ha ovviamente rivisto al ribasso tutte le previsioni di crescita per l’anno in corso, dopo i tragici fatti americani dell’11 settembre scorso (due punti percentuali in meno nella crescita della spesa It mondiale per il 2001), ma resta comunque ottimista sul medio termine, soprattutto per quanto riguarda le potenzialità del mercato italiano: “Ci sono alcune opportunità chiave di crescita in Europa e in Italia – ha profetizzato Roberto Masiero, presidente di Idc Emea – che vanno dall’espansione del mobile computing alla nuova era che si aprirà nel wireless con le Internet appliance, fino alle spinte derivanti dall’e-commerce e dalle piccole e medie imprese. Da noi, in particolare, siamo ancora ben lontani dalla saturazione tecnologica, proprio nella fascia medio-bassa del mercato”.

Rispetto a questi parametri, Acer si trova in buona posizione, avendo una strategia focalizzata proprio sulle Pmi e sul mobile, nonché poggiando su un consolidato modello commerciale tutto basato sull’indiretta. Certo, non mancano le sfide e i punti di debolezza, dal confronto con i colossi come Hp-Compaq e Ibm alla tendenza all’erosione dei margini: “Siamo ancora un po’ indietro nel campo dei desktop e, soprattutto dei server, dove abbiamo pagato un certo ritardo nel fulfilment dei prodotti annunciati all’inizio dell’anno – ha commentato Gianfranco Lanci, presidente di Acer Europa -. Ma i nostri obiettivi restano immutati, tant’è che nel 2002 vogliamo essere fra i primi cinque in entrambi i mercati. D’altra parte, nella prima metà del 2001 i nostri tassi di crescita sono stati nettamente superiori a quelli dei vari segmenti del mondo pc, eccezion fatta per i server”. I programmi per il futuro intendono spingere proprio sui fronti di maggior potenzialità, così come evidenziato da Idc. Da qualche mese è partito anche in Italia il programma Smb.com, che propone servizi supporto online per le Pmi (lato utenti, dunque), mentre è ora in fase di varo un’attività di collaborazione, sempre via Rete, con il canale (Channel online). Il potenziamento degli Acer Point e del mobile Internet sono gli altri punti di forza di una strategia che Lanci ha battezzato “e-Solution” e che si indirizza alle piccole e medie aziende, per proporre soluzioni localizzate, personalizzate e testate in anticipo sul rilascio. “Ma non trascureremo neanche il supporto diretto – ha aggiunto Lanci – tant’è che abbiamo da poco varato una struttura di call center, uno dei quali, con cinquanta persone, allocato in Sicilia”. Questa scelta corrisponde al notevole peso che l’Italia ha in ambito di Acer Europe, al punto che il quartier generale è stato spostato nel nostro Paese da circa un anno.

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