Acer cresce del 40% in Europa e mira a salire sul podio dei pc

Nel 2002, l’area ha conosciuto un forte aumento del fatturato e raggiunto la quarta posizione sul mercato dei computer, grazie anche a una politica di vendita indiretta basata sul canale certificato. Entro il 2005, la società vuole diventare uno dei primi tre player del settore.

 


 


Una strategia sempre più concentrata sui servizi, un’ampia offerta per rispondere alle esigenze degli utenti, la cui soddisfazione è uno dei principali obiettivi da raggiungere, nonché una chiara politica a livello mondiale del business model, che vede nel canale indiretto l’unico interlocutore commerciale con l’utenza, sono state, secondo Gianfranco Lanci, presidente di Acer Emea (di recente nominato anche presidente di International Operation Business Group) le armi vincenti che hanno portato la società a crescite elevate in Europa e in Italia, mentre più debole è stata la risposta di Asia e America. In un contesto di mercato piuttosto critico per il settore dei computer, Acer è riuscita a mettere a segno un incremento delle revenue del 40% in Europa (pari a circa 1,4 miliardi di dollari), a chiudere con profitto e a guadagnare quote di mercato sulla concorrenza. Nel contesto globale del fatturato della corporate, l’Europa è salita da una quota del 46% nel 2001, al 51% nel 2002, diventando di fatto il mercato più importante per la casa taiwanese. Crescita che nel Vecchio Continente si è tradotta anche in un aumento del market share. Infatti, secondo Idc, Acer ha conquistato la quarta posizione nel mercato globale dei computer, mentre nei notebook è al secondo posto.

La spinta di nuove tecnologie


E in effetti i portatili sono il segmento trainante del business della società: in Europa, sul totale dei prodotti realizzati, rappresenta il 64%, seguito dal 20% dei desktop, dal 12% dei monitor e dal 2% dei server. Per il futuro l’impegno della società è quello di crescere nelle quote di mercato, a scapito della concorrenza, in particolare Hp e Ibm, e di diventare, entro il 2005, uno dei primi tre player, "obiettivo forse raggiungibile anche prima della data – ha osservato Lanci – dal momento che le politiche di canale dei diretti competitor non sono delle più chiare e quindi tendono a creare instabilità, soprattutto nell’ambito del canale distributivo".


Per il 2003, secondo Lanci, le previsioni generali non possono che essere migliori, visto che il confronto è con un anno pessimo come il 2002, durante il quale un generale rallentamento dell’economia ha messo in crisi realtà forti come la Germania, ha visto l’euro rivalutarsi di oltre il 15% sul dollaro e crescere le tensioni politiche legate al petrolio. In ambito It, l’introduzione di nuove tecnologie, come Centrino di Intel per l’infrastruttura wireless, non potrà che dare slancio al settore dei notebook, che cresceranno sempre di più in potenza e autonomia, avvantaggiati anche dall’introduzione di display a 17" e decretando il declino dei desktop. Crescerà anche il mercato dei monitor Lcd, i cui costi continueranno a diminuire.

Secondo posto in Italia


In Italia Acer ha chiuso l’esercizio 2002 con un fatturato di 414 milioni di euro (che si confronta con i 383 del 2001) con 75 dipendenti, in calo rispetto agli 83 di un anno prima, questo a conferma della grande attenzione della società ai costi di gestione. Il mercato 2002 dei pc nel nostro Paese vede Acer in seconda posizione (per una differenza di sole 407 unità) dopo Hp, rafforzata però dal merger con Compaq. "Diversamente – ha sottolineato Gianpiero Morbello, country manager in Italia – saremmo stati di garn lunga i leader del mercato; manteniamo, tuttavia, la leadership incontrastata nei notebook, con una quota del 32,5%". Per l’anno in corso gli obiettivi del manager sono di arrivare a un fatturato di 500 milioni di euro, "valore forse conservativo"> si è affrettato a sottolineare, di aumentare il focus nell’area server, dove Acer nel 2002 è cresciuta del 12,8%, mantenere le performance raggiunte nei desktop (l’aumento è stato del 31,3%), il tutto con il supporto dei partner commerciali, con i quali la società è impegnata a costruire una relazione duratura e proficua.

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