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6G, una rivoluzione digitale e sociale: il punto di vista di VMware

Il 6G aprirà le porte ad applicazioni come smart cities, dispositivi edge, veicoli autonomi, comunicazione olografica e satellitare.

Queste visioni – afferma VMware – prenderanno forma concreta quando la connettività diventerà pervasiva, diffusa quanto impalpabile, esattamente come l’aria che respiriamo.

Ad oggi, stiamo solo sondando la superficie di tutto questo: VMware cita una stima di Research&Markets secondo cui il mercato globale del 6G raggiungerà 1.773,09 miliardi di dollari entro il 2035, a poco più di un decennio di distanza dal debutto.

Come parte del viaggio verso il 6G, VMware ha annunciato la visione “Automating Life”.

Essa è sostenuta dalla fusione di tecnologie cloud, networking e intelligenza artificiale e da un sistema di valori strutturato intorno a equità, sostenibilità e fiducia.

Secondo VMware, per tracciare una rotta di successo verso il 6G, l’evoluzione di queste tecnologie deve allinearsi con i cambiamenti del comportamento umano, della società e della tecnologia stessa, in quanto elementi che si influenzano a vicenda per formare un continuum in termini di evoluzione.

Tale continuum evolutivo – ovvero il modo in cui le persone cambiano, la tecnologia si evolve e la società risponde – rappresenta la modalità con cui VMware mira a modellare il suo percorso verso il 6G.

Questo, promuovendo tecnologie incentrate sulle esigenze umane, che, ad esempio, migliorino e salvino la vita, ma soprattutto che consentano agli esseri umani di crescere grazie e con la tecnologia, secondo le modalità che le persone desiderano, e non secondo quelle che la tecnologia impone.

6G VMware

Per esprimere e far conoscere il punto di vista dell’azienda, Joe Baguley, Vice President e CTO, EMEA, VMware, ha elaborato la vision di VMware in un articolo, che riportiamo di seguito e il cui titolo riassume bene il pensiero: “Il 6G non è solo una rivoluzione digitale, ma una rivoluzione sociale”.

Il pensiero di Joe Baguley di VMware

Per decenni, la tecnologia ha permeato ogni aspetto del business. A volte lo ha fatto in maniera dirompente, come è successo con gli smartphone, altre volte più gradualmente. In entrambi i casi, comunque, questi cambiamenti si sono basati sull’evoluzione dei sistemi esistenti e sono stati progettati per adattare il modo di fare le cose.

È auspicabile che stiamo superando la pandemia, e stiamo per diventare testimoni di un cambiamento epocale che non solo migliorerà gli strumenti e i processi a nostra disposizione, ma li re-immagina e re-inventa totalmente. È ormai chiaro a tutti come la pandemia abbia accelerato incredibilmente il processo ma, per le aziende, questo non è il momento di togliere il piede dall’acceleratore. È invece il momento per andare oltre, più velocemente, e ridefinire il business globale in un modo che rifletta una società connessa, con la sostenibilità al centro.

Entrare nell’era del 6G

Sta per iniziare l’era 6G, una tecnologia che ha il potenziale di essere pervasiva al limite dell’immaginazione. Ad oggi, stiamo solo sondando la superficie di tutto questo ma, secondo Research&Markets, il mercato globale del 6G raggiungerà 1.773,09 miliardi di dollari entro il 2035, a poco più di un decennio di distanza dal debutto. Come capitalizzare questa tecnologia è all’ordine del giorno di ogni governo e impresa del mondo.

La Commissione europea ha recentemente promosso una nuova iniziativa, destinando quasi 12 milioni di euro alla ricerca sulla tecnologia 6G. HEXA-X, il progetto di ricerca europeo per il 6G, è stato pensato per essere il punto di partenza per identificare una serie di sfide che la ricerca dovrà affrontare per gettare le basi per la futura rete 6G.

L’obiettivo del 6G è quello di realizzare il suo potenziale a partire dal 2030 in ambito efficienza verde ed energetica, inclusione digitale e adattabilità di settori come la salute e la sicurezza.

L’UE è in una posizione molto forte per giocare un ruolo di primo piano a livello mondiale intorno alla definizione degli standard 6G. Europei sono alcuni dei migliori scienziati del mondo. Secondo uno studio, un terzo di tutte le pubblicazioni scientifiche soggette a peer review provengono dall’Europa. Il 20% di tutte le iniziative di R&S globali e il 25% di tutta la R&S ICT si svolge proprio in Europa. L’Osservatorio UE per gli standard ICT e l’Istituto Europeo per le norme di Telecomunicazioni (ETSI) sono profondamente coinvolti nella questione di definizione degli standard 5G e saranno attori chiave nel processo di definizione di quelli 6G.

Connettività, la nuova aria?

Per comprendere la portata di quello a cui stiamo andando incontro, è importante capire dove siamo. Abbiamo fatto grandi progressi con il 5G, che ha rappresentato la base tecnologica di una generazione con molti obiettivi, primi nella storia, e audaci. Il 5G è stata la prima tecnologia a essere nata in cloud, programmabile e aperta, e ha permesso lo sviluppo dell’IoT. Ma scienza e tecnologia, combinate con la visione umana e il nostro intrinseco desiderio di andare oltre ai confini, hanno bisogno di qualcosa di più. Per fare un esempio, alcuni esperti ritengono che le reti 6G potrebbero un giorno permetterci di raggiungere velocità massime di un terabit al secondo (Tbps) su un dispositivo Internet, una velocità mille volte maggiore di 1 Gbps, che è ad oggi la velocità maggiore disponibile sulla maggior parte delle reti internet domestiche. Un whitepaper redatto dalla 5G Infrastructure Association afferma che “il 6G porterà una connettività wireless completa, quasi istantanea e senza restrizioni; e rimodellerà radicalmente il modo in cui le imprese operano“.

Il 6G aprirà le porte ad applicazioni come smart cities, dispositivi edge, veicoli autonomi, comunicazione olografica e satellitare. Queste visioni prenderanno forma concreta quando la connettività diventerà pervasiva, diffusa quanto impalpabile, esattamente come l’aria che respiriamo.

Un campo di gioco auto-perpetuante e auto-migliorativo

A differenza del 5G e delle precedenti generazioni di tecnologie wireless volte a guidare le prestazioni della rete verso una maggiore larghezza di banda, una minore latenza e una maggiore affidabilità, il 6G è visto come una piattaforma abilitante per le innovazioni in ambito computing, intelligenza artificiale, connettività, sensori, virtualizzazione e altro ancora. È progettato per soddisfare requisiti più elevati di copertura globale, maggiore efficienza spettrale, minore impronta di carbonio, con un’attenzione alla sostenibilità, all’equità, alla fiducia e alla sicurezza.

La sfida della sostenibilità richiede un ripensamento che vada oltre l’energia rinnovabile. Mentre il consumo di energia è un aspetto importante delle pratiche sostenibili, dobbiamo anche considerare altri fattori, come l’utilizzo della terra e dell’acqua, il riciclaggio e l’approvvigionamento dei materiali utilizzati per la produzione delle componenti elettroniche. Si tratta di un punto fondamentale, riconosciuto dal WEF che ha recentemente dichiarato: “La connettività si evolverà solo con il 6G, che può aiutare il Pianeta a raggiungere gli obiettivi della “carbon law” e dell’accordo di Parigi per dimezzare le emissioni ogni decennio“.

La diffusione della modalità di lavoro a distanza rappresenta solo il primo passo. Le videoconferenze e le soluzioni di AR/VR contribuiranno molto a ridurre le emissioni di carbonio – e sono pratiche destinate a restare – ma questi cambiamenti richiedono strumenti in grado di supportare meglio le interazioni da remoto. Lo stesso vale per ogni fase del business; ad esempio, come i robot vengono usati nella supply chain, come vengono immagazzinati beni e dati, come e perché funzionano gli uffici, e così via. La chiave per liberare tutto il potenziale di queste tecnologie è il 6G ma, nel contempo, bisogna essere consapevoli che i mezzi tradizionali per sviluppare questi nuovi sistemi non saranno (più) idonei. Questo richiederà una struttura non solo “iterativa”, ma che possa evolvere man mano che i dati dei vari componenti vengono creati. Abbiamo bisogno di un campo di gioco auto-perpetuante, auto-migliorativo e connesso a livello globale.

Come parte del viaggio verso il 6G, crediamo che le seguenti iniziative siano fondamentali per preparare il terreno per un 6G sostenibile.

Ridisegnare Internet per una connettività pervasiva

Il percorso verso il 6G richiede una ri-architettura sostanziale di Internet verso un Open Grid per supportare meglio le applicazioni del futuro, come i sistemi di controllo per le applicazioni immersive di prossima generazione, le auto e le fabbriche automatizzate.  Questo sforzo non può essere fatto in maniera individuale, in quanto richiede una vera collaborazione incrociata tra le industrie wireless, cloud e networking, nonché con il mondo accademico. Avendo in mente tutto questo, la Open Grid Alliance (OGA), di cui facciamo parte, è un consorzio che ha tra i suoi obiettivi quello di definire la prossima generazione dell’architettura di Internet, in particolare all’edge. L’obiettivo della OGA è quello di gettare le basi per l’automazione su scala planetaria, e di farlo senza fermarsi al cloud o all’edge. Lo scopo è diffondere un pensiero inclusivo, globale, multisettoriale e multidimensionale, guidato dall’evoluzione di Internet. Spostandoci verso una piattaforma globale e condivisa, il nostro obiettivo non è altro che la creazione di un mondo migliore.

Questo nuovo mondo includerebbe l’equità digitale senza alcun ostacolo tecnico o operativo, dove pensatori e visionari siano incoraggiati a risolvere problemi in apparenza irrisolvibili e a rispondere a domande non ancora sorte. E il lavoro non si fermerà qui. VMware sta mettendo a punto una serie di iniziative concrete per supportare la scoperta di questo percorso condiviso verso un mondo migliore e la costruzione di una Grid multi-cloud che connetterà risorse eterogenee da provider wireless, cloud e Internet per abilitare applicazioni “ipercomposte”, ovvero applicazioni create dinamicamente con le giuste risorse al posto giusto, nella quantità e nel momento migliori.

La Next G Alliance, nella quale siamo attivamente coinvolti, è un consorzio che conta 80 membri con l’obiettivo di definire la roadmap e la visione nazionale del 6G, insieme alle esigenze sociali ed economiche. In VMware continua anche il nostro impegno nello sviluppo di un ecosistema di ricerca internazionale collaborativo per rafforzare il nostro portafoglio di ricerca e innovazione 6G, facendo leva sui punti di forza locali.

Automating Life

La nostra visione “Automating Life” è sostenuta dalla fusione di tecnologie cloud, networking e AI e da un sistema di valori strutturato intorno a equità, sostenibilità e fiducia. Per tracciare una rotta di successo verso il 6G, l’evoluzione di queste tecnologie deve allinearsi con i cambiamenti del comportamento umano, della società e della tecnologia stessa, in quanto elementi che si influenzano a vicenda per formare un continuum in termini di evoluzione. Questo continuum evolutivo – ovvero il modo in cui le persone cambiano, la tecnologia si evolve e la società risponde – rappresenta la modalità con cui VMware mira a modellare il suo percorso verso il 6G – promuovendo tecnologie incentrate sulle esigenze umane, che, ad esempio, migliorino e salvino la vita, ma soprattutto che consentano agli esseri umani di crescere grazie e con la tecnologia, secondo le modalità che le persone desiderano, e non secondo quelle che la tecnologia impone. Riconoscendo le eccellenze europee, abbiamo messo a disposizione degli assegni di ricerca per il 6G-life Research Hub e il CeTI dell’Università di Dresda, e per il Telecommunication Networks Group (TKN) dell’Università tecnica di Berlino per facilitare e promuovere la ricerca sull’Automating Life.

Il 6G non è semplicemente un upgrade tecnologico incrementale del wireless, del cloud o di Internet. È la fusione di tutti questi elementi per la re-immaginazione di una vita completamente automatizzata, costruita su scala planetaria.

Nel prossimo decennio, il 6G aprirà una nuova era in cui miliardi di cose, esseri umani e veicoli connessi, robot e droni genereranno Zettabyte di informazioni digitali. Il 6G avrà a che fare con applicazioni più sfidanti e innovative come la comunicazione olografica e immersiva e soddisferà requisiti molto più alti e rigorosi. Non è solo una rivoluzione digitale, ma una vera e propria rivoluzione della società intera.

Joe Baguley, Vice President & CTO, EMEA, VMware

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