Veeam a tutta continuity

A pochi giorni dall’apertura della prima user conference mondiale, in programma a Las Vegas dal 6 al 9 ottobre, Luca Dell’Oca, Emea Evangelist della società, spiega la vision di Veeam.

Se è vero come è vero che la trasformazione del datacenter è alla base di tutti i trend tecnologici che hanno attraversato e stanno attraversando il mondo il It, dal cloud alla mobility, passando per virtualizzazione, big data e analytics, è facile comprendere come Veeam sia stata capace di mettere a segno oltre sei anni di crescita costante, nonostante un contesto economico non certo semplice, e non solo in Italia.
Luca Dell’Oca, nominato la scorsa primavera EMEA Evangelist della società, con il compito di far percepire il valore offerto da Veam e diffondere la sua vision nell’ambito della business continuity (o per essere più precisi, dell’Always-On Business), così riassume: ”Siamo ancora in una fase di crescita molto forte, abbiamo messo a segno venticinque trimestri consecutivi di crescita con tassi di incremento medi del 50% anno su anno. Le licenze crescono del 48%, sempre su base annuale, acquisiamo in media 9.400 clienti nuovi al trimestre e al momento contiamo oltre 101.000 clienti in tutto il mondo e 5.200 clienti paganti solo in Italia”.
I numeri sono impressionanti, soprattutto se poi si va oltre e si pensa agli oltre 5,5 milioni di macchine virtuali protette e alla composizione di quegli oltre 101.000 clienti, che rappresentano il 42 per cento delle società Global 2000 e addirittura il 94% delle Fortune 500.

Nella gestione del suo business, la parola partnership ha un ruolo chiave nella strategia di Veeam, e non solo per i 25.000 partner attivi in tutto il mondo e iscritti al suo programma di canale (in Italia sono 1.500), ma anche per le forti relazioni che la società ha in essere con aziende come Microsoft, Hp, NetApp, Vmware, Cisco.

”Il nostro punto di forza – spiega Dell’Oca – è che non ci fermiamo al backup. Il nostro focus è l’availability per il datacenter”.
In un mercato che si muove in un’ottica di always-on, prosegue il manager, la sfida per l’It è rispondere adeguatamente a questo bisogno, tenendo per altro conto sia della crescente complessità dell’infrastruttura, sia della necessità di superare possibili problemi legati a fermi o a perdite di dati.
”In realtà, il mercato chiede business always on, mentre le soluzioni attualmente disponibili non rispondono a queste richieste: la business continuity non è alla portata di tutte le aziende. Ecco che diventa importante ridisegnare l’idea stessa di availability, concependola non su un sistema che non si ferma mai, bensì in una situasiuzone in cui i fermi vengono ridotti al minimo, mentre vengono massimizzati i ripristini.
Ed è questo l’approccio di Veeam”
.

Così, la proposta di Veeam si articola su cinque asset fondamentali: il recovery high speed, la cosiddetta data loss avoidance, che non si limita al backup ma poggia anche su sistemi di replica, la verified protection attraverso una serie di funzionalità configurabili anche dal cliente, la risk mitigation, attraverso virtual lab che ad esempio effettuano la prova delle patch prima che vadano in produzione, la complete visibility attraverso attività proattive, tramite monitorasggio, allarmistica, approccio euristico.

Tutto questo si attua non solo attraverso le soluzioni sviluppate e commercializzate dalla società (dalla Availability Suite al nuovo Backup & Replication, dal Management Pack, che copre sia gli ambienti Vmware sia Hyper-V, a Veeam One), ma anche attraverso la competenza di operatori formati per rispondere a questa visione.
È stata lanciata infatti nel corso della primavera la certificazione tecnica VMCE (Veeam Certified Engineer), indirizzata in modo particolare ai partner, che prevede un corso in aula di tre giorni, con docenti e laboratori. ”In prospettiva la certificazione diventerà prerequisito per la delivery della partnership”, spiega Dell’Oca.

E a testimonianza di quanto il concetto di availability sia fondante, la società ha organizzato per l’inizio di ottobre, dal 6 al 9 per la precisione, a Las Vegas, la sua prima user conference, ”con l’obiettivo di farne
LA user conference per la data availability”
.

LASCIA UN COMMENTO

Inserisci il tuo commento
Inserisci il tuo nome