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Un lighthouse plant per Industria 4.0

Il cluster Fabbrica intelligente punta a creare un vero sito produttivo con le tecnologie dell'Industria 4.0. Già molte aziende interessate all'iniziativa

Nel Piano nazionale dedicato a Industria 4.0 sono previsti anche settanta milioni di investimenti privati e 170 milioni di investimenti pubblici per  l’incremento dei dottorati di ricerca e il potenziamento di cluster tecnologici come Fabbrica intelligente e Agrifood. Fabbrica intelligente, in un incontro che si è svolto presso il Politecnico di Milano, ha voluto dare dimostrazione dei suoi programmi presentando la road map per la presentazione di “un insieme di impianti produttivi basati sull’Industry 4.0” come ha spiegato Tullio Tollio, presidente del comitato tecnico scientifico del cluster.

La Fabbrica intelligente, che a sede a Bologna, ha l’obiettivo infatti di “sviluppare e attuare una strategia basata sulla ricerca e sull’innovazione in grado di consolidare e incrementare i vantaggi competitivi nazionali e, al contempo, di indirizzare la trasformazione del settore manifatturiero italiano verso nuovi sistemi di prodotto, processi/tecnologie, sistemi produttivi, coerentemente con le agende strategiche dell’Unione Europea per la ricerca e l’innovazione”.

Realizzazione di progetti di ricerca pre-competitiva, trasferimento tecnologico, condivisione delle infrastrutture di ricerca e mobilità, sostegno a un’imprenditorialità intelligente e sostenibile, foresight tecnologico a livello regionale, nazionale e internazionale nel settore della fabbrica intelligente, supporto alla crescita del capitale umano, sono le attività del cluster che dal settembre 2012 si è costituito in Associazione senza fini di lucro che, attualmente, raccoglie quasi trecento soggetti, tra Grandi imprese e Pmi, università e centri di ricerca, associazioni imprenditoriali, distretti tecnologici, organizzazioni non governative e altri stakeholder attivi nel settore del manufacturing e della Fabbrica intelligente.

La best practice

All’interno di questo quadro nasce l’idea del lighthouse plant, uno o più impianti produttivi d realizzare ex novo o con una profonda rivisitazione di quelli già esistenti in ottica Industria 4.0. Il lighthouse plant sarà dotato di tecnologie abilitanti dello smart manufacturing in grado di dialogare tra loro.

Sfruttando i bandi varati dai vari ministeri e l’iperammortamento al 250%, si punta a varare investimenti significativi greenfield o brownfield (i primi sono operazioni relative al finanziamento di nuove opere ancora da realizzare e da finanziare, mentre le operazioni brownfield riguardano il rifinanziamento del debito contratto dal concessionario per opere già realizzate o in corso di realizzazione) per realizzare non impianti pilota, ma veri siti produttivi, completamente basati su tecnologie Industry 4.0. “Si tratta di impianti vivi nel senso che sono all’avanguardia al momento in cui partono e poi in continua evoluzione” come spiega Tullio Tollio.

Best practice a livello italiano, questi impianti devono essere un punto di osservazione per conoscere la produzione delle nostre industrie di beni strumentali, risolvere problemi veri alle aziende, punti di contatto fra ricerca, innovazione e produzione e fari di diffusione della fabbrica intelligente. Alla realizzazione partecipano attori come aziende, università, enti di ricerca, system integrator, fornitori di tecnologie e altri che puntano a realizzare progetti di riferimento per una o più delle sette linee di intervento individuate dal cluster Fabbrica intelligente (sistemi produttivi per la produzione personalizzata, strategie, metodi e strumenti per la sostenibilità industriale, sistemi per la valorizzazione delle persone nelle fabbriche, sistemi per la produzione ad alta efficienza, processi produttivi innovativi, sistemi di produzione evolutivi e adattativi, strategie e management per i sistemi produttivi di prossima generazione). La realizzazione dell’impianto passerà attraverso tre fasi che dovrebbero concludersi nel 2020. Nel frattempo molte aziende come Abb, Comau, Mcm, Hitachi rail e altri hanno già manifestato il loro interesse per l’iniziativa.

 

 

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