Tagliare il TCO con il cloud privato

Secondo Cisco si possono ottenere risparmi superiori al 30%. E si riscontrano drastiche riduzioni nei tempi di rilascio delle applicazioni. Ne parliamo con Laura Pegorini.

Qualunque sia la dimensione delle aziende, per Laura Pegorini, Technology Marketing Manager Data Center Med le soluzioni di Cisco per il data center sono pensate per la virtualizzazione e quindi sostengono l’ ottimizzazione delle risorse disponibili, oltre che rendere più fruibile e maggiormente semplificata l’infrastruttura data center in genere.

Così facendo, si può abbinare al datacenter una misurazione di Roi?

Facendo una premessa, ossia che ogni azienda attua delle valutazioni che sono specifiche e individuali, vediamo che, in ambito private cloud, si arriva ad una riduzione del Tco attestata dal 25 al 32%, ma soprattutto si riscontrano drastiche riduzioni nei tempi di rilascio di applicazioni ad esempio, oppure di migrazione fra piattaforme, da mesi a settimane o giorni, oltre a riduzioni del 20% dei dispositivi fisici.
I benefici del datacenter li abbiamo riscontrati e vissuti anche internamente a Cisco, con il data center green situato ad Allen, in Texas, che conta su un’architettura che include l’intero portfolio tecnologico Cisco data center di computing, switching, e accessi a storage dei dati per supportare il private cloud e fornire Information Technology as a service al proprio interno.
I benefici riscontrati sono numerosi, invece di centinaia di batterie non green, il gruppo di continuità risiede nel data center da 5 megaWatt, espandibili fino a 10 megaWatt, e utilizza le ventole, che richiedono poca energia per garantire il funzionamento e avviare i generatori diesel in caso di perdita di potenza. Il datacenter viene raffreddato grazie ad un design a un basso consumo energetico, ciò riduce la necessità di raffreddamento meccanico, utilizzando l’aria esterna quando la temperatura è sufficientemente bassa. Cisco calcola che la struttura può utilizzare aria filtrata, esterna non-refrigerata il 65% delle volte, risparmiando circa 600.000 dollari all’anno in costi di raffreddamento, e raggiungendo al tempo stesso i propri obiettivi aziendali in materia di green. Il data center di Cisco è progettato per realizzare un Power Usage Effectiveness (Pue) di 1,35. La Pue è una misura sviluppata da Green Grid, un consorzio industriale, che misura in modo specifico l’efficienza energetica dei data center. Grazie all’utilizzo della nostra tecnologia, della virtualizzazione del cloud computing, Cisco ha costruito un data center altamente produttivo ed efficiente dal punto di vista energetico.

Chi sono i detentori dei datacenter a cui vi rivolgete?

Ci rivolgiamo a chi in azienda è preposto a definire soluzioni che forniscano maggior equilibrio tra costi e benefici dell’investimento tecnologico. Parliamo con aziende di tutte le dimensioni e che si occupano sia di creare servizi per il mercato It e che in questo momento stanno già pianificando la prossima evoluzione dei propri servizi in ottica cloud, in particolare service provider e i classici fornitori di servizi It. Dialoghiamo con aziende private, che attualmente sono le più attive in questo ambito, poiché in questo momento stanno vivendo una fase in cui è necessario rendere più efficienti i loro reparti It a prescindere dalla dimensione dei propri data center e dall’infrastruttura server. Infatti, l’offerta data center di Cisco si focalizza su un’infrastruttura innovativa che coniuga risorse computazionali, di rete e storage, e virtualizzazione in un unico sistema.

Quali competenze professionali devono avere le aziende nel datacenter per fare private cloud?

Possiamo dire di essere all’inizio di un’industrializzazione dell’It; col tempo le aziende si troveranno ad evolvere necessariamente il ruolo dell’It interno, dalla gestione alla creazione o approvvigionamento di soluzioni e servizi che anticipino le esigenze del business aziendale, compartecipando in modo diretto alla scommessa competitiva dell’azienda ed ai risultati operativi; in aggiunta, l’It interno si porrà quindi come un erogatore di servizi in modalità self service per le Lob aziendali, confrontandosi quindi con livelli di servizio e competenza presenti sul mercato. Ora siamo nella prima fase di questo cambiamento, che nasce dalle costanti pressioni su margini e profitti. Per questo oggi il settore privato è più sensibile, in quanto è sempre più chiamato a misurare il ritorno degli investimenti It e ridurre i costi operativi oppure aumentare il proprio market share con cicli più brevi per l’It. È sempre più importante essere abili nel creare innovazione in un tempo breve, a questo proposito il ruolo del data center deve trasformarsi da semplice infrastruttura da gestire a un motore che abilita l’innovazione e l’accelerazione aziendale.

Qual é la tecnologia o la soluzione su cui il responsabile del datacenter deve pensare a investire nel breve periodo?

Il passo in più che le aziende oggi dovrebbero impegnarsi a fare è l’evoluzione dalla virtualizzazione verso il cloud, senza la virtualizzazione non è possibile sfruttare tutte le opportunità che il nuovo paradigma del cloud computing porterà all’It aziendale. Le aziende che vogliono realizzare un progetto di cloud computing possono iniziare con progetti interni, utilizzando la virtualizzazione per consolidare ed automatizzare e successivamente orchestrare le risorse in ottica di servizi cloud. La virtualizzazione consente alle organizzazioni di rendere più efficiente l’utilizzo delle proprie risorse, delle applicazioni e ed cloud permette di orchistrare in modo dinamico pool di risorse condivise, da qualsiasi punto, grazie alla natura del modello cloud che è totalmente centrato sulla rete.

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