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Sypcit lancia Mp-Shield, l’app contro il furto d’identità

Una app e una piattaforma informatica per contrastare il furto d’identità. Sono i due strumenti del progetto Sypcit cofinanziato dalla Commissione europea che vede Adiconsum nel ruolo di coordinatore lavorare in partnership con l’Università romana di Tor Vergata, Expert System, Kaspersky Lab, Guardia di finanza e l’associazione dei consumatori rumena InfoCons.

Obiettivi del progetto sono l’analisi dello stato dell’arte del furto d’identità, la casistica attuale i trend evolutivi delle tecnologie e delle tecniche oltre al supporto allo sviluppo di nuove metodologie investigative, l’individuazione di nuovi meccanismi di prevenzione e l’elaborazione di strategie di sensibilizzazione degli utenti.

Disponibile la beta

La app Mp-Shield, solo in versione Android, è già disponibile gratuitamente in rete nella versione beta. Progettata dal dipartimento di Ingegneria civile e informatica dell’università di Tor Vergata, la app punta a rendere più sicura e consapevole la navigazione in rete degli utenti grazie a una serie di strumenti automatizzati di sorveglianza dello scambio di dati in chiaro e background. Come ha spiegato Davide Cingolani dell’ateneo capitolino Mp-Shield (mobile phishing) è compatibile con i principali browser e lavora senza inficiare le prestazioni e l’esperienza utente. Semplice da usare, si prenseta con una schermata che permette di avviare il servizio che viene evidenziato dall’icona di una chiave sulla barra di sistema. “L’applicazione – ha aggiunto Cingolani – analizza le richieste web generate dal browser o da applicazioni di terze parti e la rilevazione della minaccia genera un messaggio di avviso con due opzioni per allontanarsi dal sito o continuare la navigazione”. La risposta dell’utente viene utilizzata per aumentare la precisione del motore di riconoscimento, mentre il messaggio di avviso è solo informativo e non preclude la navigazione.

Sypcit, invece, è una piattaforma messa a disposizione delle Forze dell’ordine che si basa su un sistema di analisi semantica delle fonti web in grado di categorizzarle e classificarle secondo una serie di criteri che pemettono di identificare in in modo automatico il contenuto e la potenziale pericolosità. Questo permette agli investigatori di usufruire di materiale già strutturato e pre analizzato su cui lavorare in modo mirato e più efficace.

I dati del fenomeno

Secondo l’Osservatorio Crif sul furto d’identità e le frodi creditizie, questo tipo di frodi iniziano ad avere dimensioni “più che preoccupanti”. L’ultima edizione dell’Osservatorio stima che nel 2015 ci siano stati 25.300 casi accertati con una perdita economica superiore ai 172 milioni di euro. Rispetto al 2014 è stata registrata anche una crescita dell’importo medio frodato.

La ripartizione percentuale delle frodi per regione di residenza dichiarata al momento della richiesta del finanziamento vede in testa Campania, Lombardia, Sicilia e Lazio. Si tratta, nella sostanza, delle stesse regioni che anche nel 2014 occupavano i primi posti della graduatoria. Seguono Puglia ed Emilia Romagna, con quest’ultima che supera il Piemonte grazie a un incremento del 28% rispetto alla precedente rilevazione.
La crescita più marcata rispetto all’anno precedente è però quella rilevata in Molise (+39,7) e Friuli (+32%).

L’Osservatorio mostra come nel 2015 il 32,8% dei casi di frodi abbia avuto un importo inferiore ai 1.500 euro, in sensibile contrazione rispetto alla precedente rilevazione. I casi di frode con importo compreso tra 3.000 e 5.000 euro hanno visto un incremento pari a +32,0% rispetto al 2014.

MP-Shield
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Price: Free

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